domenica 7 novembre 2010

La fede laica di Luigi De Paoli


“Repubblica – Palermo” 7.11.2010

LA FEDE LAICA

L. De Paoli
Psicanalisi del Cristianesimo
Di Girolamo, pp. 214, euro 18

Dall’unica radice - il vangelo di Gesù Cristo - sono derivati rivoli opposti: le Crociate come i Frati di san Francesco, i cardinali-politici e i preti di strada. Per capire il paradosso, storici e teologi servono, ma ci vogliono anche gli psicoterapeuti. In Psicoanalisi del Cristianesimo Luigi De Paoli intende dimostrare che la divaricazione tra le correnti cristiane diventa sempre più macroscopica man mano che ci si allontana dal Nazareno il quale non ha fondato alcuna chiesa, non ha lasciato alcun documento scritto né liturgie né dogmi. Si è limitato a sottolineare che il buon Dio non predilige i devoti frequentatori del tempio, ma chi pratica un amore disinteressato verso affamati, prigionieri e malati.
I discepoli dell’ebreo-falegname iniziano, però, un doppio movimento che deforma la sua identità: per un verso lo idealizzano fino a divinizzarlo, dall’altro lo degradano a “servo di Dio” e a vittima sacrificale. Da Costantino e da Agostino la scissione verticale tra il Gesù-Dio e il Servo-Agnello si riproduce inconsciamente all’interno dell’organizzazione cristiana. Compare la spaccatura tra una Chiesa di serie A (cattolico-romana) e una di serie B (protestante-ortodossa), tra le persone rivestite di potere sacro e quelle (profane) che ne sarebbero completamente prive. La fede più laica diventa insomma la religione più clericale.

Augusto Cavadi

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