venerdì 11 settembre 2015

QUANTI "PINO PRESTIGIACOMO" CI VORREBBERO IN SICILIA ?


“Centonove”    10.9.2015


PINO , L’ANGELO DI VERGINE MARIA
   Pino Prestigiacomo ha da poco raggiunto i 64 anni. Ogni mattina fa il suo allenamento di corsa podistica di qualche ora; poi passa a coltivare il giardino, a raccogliere gli ortaggi, a occuparsi della manutenzione continua di casa sua e delle case dei familiari che hanno bisogno delle sue mani abilissime. Ma tra l’allenamento sportivo e gli affari privati, dedica almeno un’ora alla pulizia della villetta pubblica davanti casa. E’ così da almeno due anni. Egli nel borgo marinaro di Vergine Maria, fra il cimitero dei Rotoli e l’Addaura, ci è nato, ci è cresciuto, si è sposato, ha fatto figli – lavorando sodo per quasi quarant’anni ai Cantieri navali dove ha introiettato molti tipi di veleni che hanno già ucciso tanti suoi compagni. Ama questi luoghi e quando rievoca episodi, canzoni, personaggi, leggende, piatti tipici, tecniche di pesca…non sempre riesce a frenare la commozione.
    Ed è per questo amore che egli, ogni giorno – feriale o festivo - , si china a raccogliere le cartacce, le lattine di coca-cola e le bottiglie di birra vuote che ragazzi della zona e viaggiatori di passaggio abbandonano nelle aiuole della deliziosa terrazza verde sul mare. Spazza via anche le feci dei cani e, se necessario, innaffia le piante. Non potrebbe sopportare che anche questo angolo diventasse, come il resto della splendida costa, una discarica a cielo aperto: affidato agli interventi sporadici di invisibili operatori ecologici comunali.
    Come di norma per ogni innamorato, neanche questi viene compreso. E perciò deriso  o addirittura denigrato. “Perché non se ne sta quieto sullo sdraio a godersi in pace la pensione? Crede forse che avrà la medaglia la valore civile? O ha già un piccolo salario supplementare dal Comune e si vergogna a dire che è ridotto a fare lo spazzino?”. Ma, si sa, l’amore non sente neppure sarcasmi e maldicenze. Anzi, diventa persino contagioso. Così Giovanni e qualche altro, quando possono e vogliono, si affiancano a lui per alleggergli la fatica quotidiana. Proprio in queste settimane una decina di vicini di casa, esasperati per la puzza che da anni provocano i liquami che colano dai camion della nettezza urbana (strano destino della nostra Palermo: all’inciviltà dei cittadini si somma l’incuria dei mezzi che dovrebbero contrastarla!), dopo mesi di inutili richieste all’azienda che se ne dovrebbe occupare, hanno deciso di imitare Pino e si sono armati di badili, scope, tubi d’acqua, detersivi e disinfettanti. Pino l’ha saputo e avrebbe potuto restare nella sua area, a qualche centinaio di metri dalla piazzuola interessata. Ma ancora una volta non ce l’ha fatto a restare con le mani in mano ed è stato  tra i più operativi della squadra improvvisata.
    Quanti sono i Pini in città? Dieci, cento; forse anche mille. Alcuni realizzano orti condivisi, altri attuano blitz improvvisi per piantare arbusti e fiori in terreni abbandonati all’incuria. Una goccia, comunque, nel mare dell’indifferenza e della cafonaggine. Ma ci sono e, a differenza dei dirigenti superpagati con le tasse dei cittadini, non vanno in vacanza, lasciando la metropoli nella m... Ignorati dai riflettori, vivono quasi sepolti nella massa: come i semi da cui soltanto potrà nascere una città diversa e migliore.
    Tutti conosciamo  l’enorme, esteticamene penoso, Altare al Milite Ignoto  nel centro di Roma: non sarebbe il caso di erigere, in dimensioni più modeste e con uno stile pù elegante, un Monumento al Cittadino Ignoto, senza il quale la Sicilia sarebbe ancora meno ospitale di adesso?

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com

1 commento:

Maria D'Asaro ha detto...

A Pino Prestigiacomo la mia stima e il mio apprezzamento. So, per esperienza personale, quanto sia difficile e poco compreso il suo impegno ...