giovedì 8 ottobre 2015

CELESTE PACIFICO SU "LA RIVOLUZIONE, MA A PARTIRE DA SE' "


“Madrugada”, n.99, settembre 2015-10-03

Augusto Cavadi,
La rivoluzione, ma a partire da sé.
Un sogno ancora praticabile,
Ipoc, Milano 2014,
pp. 106, euro 16,00


   A fronte del disimpegno, così diffuso e avvertito soprattutto nelle giovani generazioni, l’autore propone quattro “orientamenti” all’impegno. Il libro non è una guida ma una “ipotesi di lavoro” per chi è desideroso di interpretare la realtà e di gestire con coerenza la propria vita.
   Tra questi orientamenti uno di interesse specifico è il darsi un progetto esistenziale, che non vuol dire programmare - abitudine assai diffusa oggi da giovani e meno giovani - quanto avere un orientamento di valore-guida.
    Un libro attuale che si può leggere per capitoli separati, in momenti diversi della giornata e della propria vita e, perché no ?, anche in luoghi e in contesti differenti.
     Nel suo libro, Augusto Cavadi riflette insieme al lettore sull’impegno nella vita personale e comunitaria e lo fa attraverso l’indicazione di tre componenti: impegno personale nella formazione culturale; impegno sociale per gli altri e con gli altri e impegno politico in quanto ogni azione sociale, per quanto basilare, resta insufficiente e ha bisogno di ampiezza d’orizzonti, di lungimiranza strategica.
    Avere il “senso” dell’essere significa non solo imparare a vedere ma anche ad amare le cose per quello che sono. Così, l’esistenza personale e collettiva sembra realizzarsi davvero solo entrando in un circolo virtuoso, nel quale conoscere consente di desiderare, il desiderio porta a conoscere per meglio fruire, la fruizione amorosa spinge a conoscere più approfonditamente. Senza l’esperienza della contemplazione amorosa, o dell’amore contemplativo, non vi è felicità. Per l’autore è felice colui che vede ciò che ama. La presenza dell’oggetto amato rende felici. Non vi è felicità senza amore...

Celeste Pacifico

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