martedì 28 febbraio 2017

CI VEDIAMO ALLA FELTRINELLI DI PALERMO GIOVEDI' 2 MARZO 2017 ?


La Società editrice il Mulino ha il piacere di invitarLa alla presentazione del nuovo volume di Alessandro Vanoli

Dialoga con l'autore
Augusto Cavadi
Da sempre sogno e scoperta vanno assieme. L’uno ha alimentato l’altra e viceversa. Questo libro racconta che, a ben guardare, di ignoto e di stupore è ancora pieno il mondo
Spingersi al di là dei limiti geografici, solcare acque ignote, studiando venti e correnti, superando deserti e montagne: che ne è di quel sogno della scoperta che da sempre gli uomini hanno condiviso? Oggi che quasi tutto è stato esplorato, cartografato, mappato, cosa rimane per alimentare la nostra fantasia? Dai monaci buddhisti a Marco Polo, dal musulmano Ibn Battuta sino a Cristoforo Colombo, Hudson o James Cook: per quanto la mappa sembri infine conclusa, vi sono ancora infiniti elementi di stupore in serbo per noi, e nuovi spunti da cui ripartire per ricominciare a sognare.


Palermo, giovedì 2 marzo 2017, ore 18
Libreria Feltrinelli, Via Cavour 133

domenica 26 febbraio 2017

QUI ANCHE GLI ALBERGHI CONVENZIONATI. PRENOTA ORA !


IL GRUPPO EDITORIALE “DI GIROLAMO” DI TRAPANI
LA SCUOLA DI FORMAZIONE ETICO-POLITICA “G. FALCONE” DI PALERMO
LA FATTORIA SOCIALE  “MARTINA E SARA” DI BRUCA (TP)

con il patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo (Trapani)

                                                        organizzano

la quarta edizione del

 FESTIVAL NAZIONALE DELLA FILOSOFIA D’A-MARE
La festa della filosofia di strada per  non…filosofi (di professione)
Castellammare del Golfo (Trapani)
Giovedì 1 giugno –  Domenica 4 giugno 2017


Giovedì  1 giugno

14 - 18: Accoglienza e registrazione dei partecipanti presso hotel Al Madarig

18, 30 – 19, 30 : Passeggiata filosofica (condotta da Augusto Cavadi): partenza dall’hotel Al Madarig

21,45:  Evento musicale a cura di Giorgio Gagliano

Venerdì 2 giugno

8 – 9:         Colazione con i filosofi (momento informale presso l’Hotel Al Madarig)

9, 30 – 12,00:             Laboratori di con-filosofia (uno a scelta secondo prenotazione, tutti presso Hotel Al Madarig):

1.     Input di Luigi Lombardi Vallauri su “Gli animali hanno un’anima?”
                                                              Conduce e modera: Marta Mancini
2.     Input di Orlando Franceschelli su “ Gli atei hanno una spiritualità?”
                                                               Conduce e modera: Chiara Zanella
3.     Input di  Giorgio Gagliano su “La grande bellezza da Platone a Sorrentino”
                                        Conduce e modera: Augusto Cavadi

18 – 20:                      Lectio magistralis  (Al Castello della città)

Stefano Ciccone (Coordinatore nazionale di “Maschile plurale”) svolge una conferenza pubblica su “Maschi senza maschilismo? Narrazione di un’esperienza, proposte per il futuro”
          Introduce Chiara Zanella, modera Marta Mancini

Sabato 3 giugno

8 – 9:                          Colazione con i filosofi (momento informale presso l’albergo Al Madarig)

9,30 – 10, 30            Meditazione ‘laica’  su “Paesaggio di mare”    (Luigi Lombardi Vallauri) presso Hotel Al Madarig

11 – 12, 30               Leggiamo un libro :  “Ascetica da tavolo. Pensare dopo la svolta pratica”
                                    (Davide Miccione presenta e discute  il suo libro).
                                     Introduce e modera Chiara Zanella
                                     Presso Hotel Al Madarig

18 – 20                       Disputa  a due (Al Castello della città)
                                      “Meglio il consulente filosofico o lo psicoterapeuta?”
                                      Dibattito pubblico fra Marta Mancini (presidente nazionale “Phronesis”)
                                      e Giuseppe La Face (psicologo psicoterapeuta)

21, 30 – 23,00:         Caffè filosofici (in quattro bar di Castellammare che saranno indicati in
                                     tempo: conducono:
                                    Marta Mancini
                                    Chiara Zanella
                                     Davide Miccione
                                     Giorgio Gagliano

Domenica 4 giugno

8 – 9:           Colazione con i filosofi (momento informale presso l’Hotel Al Madarig)

9, 30 – 17, 30   Escursione turistica (Il pullman parte davanti all’Hotel Al Madarig, passa dalla Riserva dello Zingaro, prosegue per Trapani; alle 14,30 riparte da Trapani e alle 15,30 ripassa dallo Zingaro)

18 – 20: Tavola rotonda su “La violenza sulle donne: una sola causa?”  (Al Castello della città)

                 Punto di vista psicologico: Aurora Mineo
                 Punto di vista pedagogico: Giuseppe Burgio
                 Punto di vista sociologico: Stefano Ciccone
                  Punto di vista filosofico: Chiara Zanella
                  Punto di vista teologico : Augusto Cavadi

Introduce, modera e conclude Francesco Seminara


NOTIZIE TECNICHE

·      La partecipazione a tutti gli eventi è riservata ai possessori di un pass rilasciato dalla segreteria organizzativa del Festival  (euro 15,00; per i cittadini residenti ufficialmente a Castellammare del Golfo euro 5,00)
·      Eccezionalmente sarà possibile partecipare senza pass, gratuitamente,  ai caffè filosofici della sera di sabato 3 giugno
·      La partecipazione alla gita in pullman  di domenica 4 giugno sarà riservata a quanti avranno prenotato e versato la quota di iscrizione di euro 20,00 (non più tardi del 20 maggio 2017)
·      Tranne dove diversamente indicato, le sessioni di con-filosofia si svolgeranno presso l’Hotel Al-Madarig (con accesso ai possessori di pass)

Ovviamente si è liberi di pernottare in qualsiasi struttura alberghiera. Convenzioni speciali (sino a esaurimento posti) sono state stipulate con Hotel Al-Madarig  (0924 33533 o per e-mail  info@almadarig.com ), Hotel Punta Nord Est  (0924/30511  o per e-mail info@puntanordest.com), Hotel La Piazzetta (info@lapiazzettahotel.com; tf.  0924 35559 ).
·      Per i pasti si suggerisce di prenotare sul posto a seconda dei gusti e delle esigenze alimentari. Ristoranti, trattorie, tavole calde e fredde con cibi di strada non mancano certo…


IMPORTANTE: E’ opportuno prenotare la propria iscrizione al Festival. A tale scopo  compilare il modulo predisposto contattando la segreteria di accoglienza (filosofiadamare@virgilio.it    o  cellulare 328.3369985).  Con questo stesso modulo  si può prenotare il servizio transfert dall’aeroporto e per l’aeroporto nonché la gita del  4 giugno.



sabato 25 febbraio 2017

LA TENEREZZA DI GESU'. HANNA WOLFF SECONDO MARIA D'ASARO


100NOVE
23.2.2017

           GESU' CHE TENEREZZA DI UOMO .  HANNA WOLFF DOCET

Tra i meriti del saggista e filosofo Augusto Cavadi, oltre alla rara capacità di coniugare in modo esemplare rigore di pensiero e chiarezza espositiva in campi che spaziano dalla politica alla filosofia, dalla teologia all’etica e all’impegno sociale, c’è anche quello di riuscire a condensare spunti imperdibili in libretti all’apparenza modesti. In particolare, nelle novanta pagine che compongono il saggio Tenerezza – Hanna Wolff e la rivoluzione (incompresa) di Gesù (Diogene Multimedia, Bologna, 2016, €5) l’autore ci offre le riflessioni su Gesù di Nazareth a opera della poco nota teologa e psicoterapeuta Hanna Wolff, deceduta nel 2001. L’intento dichiarato del testo è quello di richiamare l’attenzione sulle interessanti tesi della studiosa tedesca che, a parere di Cavadi, non merita affatto la damnatio memoriae cui sembra condannata: infatti le sue conclusioni teologiche, davvero suggestive e innovative, hanno il merito di presentarci un Gesù storico più autentico e “liberatorio” di quello conosciuto, ad esempio, attraverso le confessioni cristiane.
Che Gesù ci presenta questa studiosa di confine, che si è occupata di teologia e psicoterapia attraversando con coraggio e grande competenza tali discipline? Nei suoi tre testi fondamentali - Gesù, la maschilità esemplare; Gesù psicoterapeuta; Vino nuovo, otri vecchi - riproposti in italiano dall’editrice Queriniana e ben riassunti nel saggio di Cavadi, viene delineata la figura storica di un Gesù rivoluzionario incompreso, maschio e terapeuta esemplare; un Gesù che rifiuta il Dio degli eserciti, l’onnipotente Dio-patriarca della tradizione vetero-testamentaria. Ma la discontinuità tra Antico e Nuovo Testamento, così netta nelle parole e nella vita del Nazareno, è stata poco compresa già dai suoi stessi discepoli che “hanno forzatamente ‘armonizzato’ il messaggio di Gesù con il patrimonio biblico anteriore”. Secondo la teologa “La fanatica volontà di avviticchiarsi, come un’escrescenza parassita, all’ebraismo e al suo patrimonio religioso” trae origine “dalla ricerca non riuscita, e realizzata solo in parte, dell’identità cristiana”; per cui, paradossalmente, Cristo “che respingeva ogni giudizio, è divenuto il giudice del mondo.” La Wolff, con la sua attenta esegesi, ci dimostra invece che il Gesù originario credeva in un Dio assai diverso: un Dio misericordioso, un Dio empatico, che ci ama e ci lascia liberi “che garantisce un ritorno senza timore nella casa paterna/materna, che esclude radicalmente ogni ricorso alla violenza; (…) che, come un artista degno di lode, sollecita gli esseri umani a diventare artisti simili a lui.” Cavadi argomenta quindi che “cortei pro-famiglia, pro-campanile, pro-nazione potranno sempre svolgersi, ma non in nome di Gesù il Galileo” ed evidenzia come “la predicazione del vescovo di Roma – centrata sulla misericordia divina più che sul rigore legalistico patriarcale – troverebbe nelle ricerche bibliche e antropologiche della Wolff un più che solido fondamento scientifico”.
Hanna Wolff sottolinea ancora che Gesù, capace di integrare armonicamente l’anima maschile e quella femminile, è stato un “maschio singolare”: infatti, mettendo al centro della sua predicazione i valori femminili della disponibilità, della ricettività e della cura, ha demolito l’androcentrismo del mondo antico. Cavadi mette poi in evidenza che la Wolff, attraverso questa ‘nuova’ immagine storica di Gesù Cristo, ci fa ripensare criticamente molta teologia e altrettanta antropologia; infatti: “l’uomo concepito da Gesù è capace di rinunziare totalmente alle proiezioni che lo alienano e lo de-responsabilizzano (…). E’ di estrema plasticità psicologica: mostra di possedere ‘una sviluppata funzione del sentimento’(…); una spontanea e diretta percezione della natura profonda degli uomini e delle cose; (…) la capacità di vedere la realtà nella sua concretezza e di dare altrettanta concretezza alla dimensione più autentica, nonché di renderla comprensibile a tutti”. Infine, in Gesù la Wolff riconosce un precursore della psicoterapia contemporanea “perché in lui è pienamente presente la conoscenza dei processi psichici costruttivi o distruttivi della vita; (…) perché risana la persona ammalata (…), aiutandola a perseguire un agire costruttivo, che permetta di edificare la propria vita in gioiosa responsabilità”. Gesù dunque è lo psicoterapeuta esemplare, che “esorta l’uomo a diventare ciò che può e deve essere”, dà rilevanza sociale alle verità fondamentali dell’esistenza umana, esige da ciascuno il coraggio di incontrare se stesso.
 Grazie allora ad Hanna Wolff e al prezioso libretto di Cavadi, che ci fanno innamorare di questo Gesù maestro di cura: Tenerezza incondizionata che ci aiuta a vivere relazioni umane amorevoli, libere e autentiche e feconda un ventaglio infinito di possibilità esistenziali.     
                                                                                    Maria D’Asaro

giovedì 23 febbraio 2017

SEMINARIO SULLE CURE PALLIATIVE A PALERMO


Incontro
sull’organizzazione della Rete di Cure Palliative alla luce dei nuovi LEA

promosso dall'Ordine dei Medici e dall'ASP di Palermo
 in collaborazione con FIMMG
Palermo, Sabato 25 febbraio 2017
Villa Magnisi


Ore 10,30
Tavola Rotonda: “La Comunicazione”

Moderano: A. Calafiore, G. Di Gangi

Partecipano: V. Ferri, M. L. Traina, G. Moruzzi, G. Cinà, E. Martinez, A. Cavadi

Per il programma completo delle due giornate (24 – 25. 2. 17) vedi:  https://www.ordinemedicipa.it/pdf/536_pdf.pdf

mercoledì 22 febbraio 2017

L'OTTUPLICE SENTIERO DI BUDDHA A PALERMO

VENERDI’ 24  FEBBRAIO 2017, dalle 18.00 alle 20, per iniziativa del  “Centro di ricerca esperienziale di teologia laica” (presso la “Casa dell’equità e della bellezza” di via Nicolò Garzilli 43/a – Palermo) Gregorio Ugdulena terrà un seminario su “L’ottuplice sentiero del buddhismo - Incontro sulla meditazione”.

Ingresso:  euro  5,00.
Per gli iscritti al “Centro di ricerca” (**):  gratis.
Per chiunque abbia difficoltà economiche: offerta libera.
Si invita alla massima puntualità (la Casa è aperta già 15 minuti prima dell’inizio del seminario)

(**)
CENTRO DI RICERCA ESPERIENZIALE  DI TEOLOGIA LAICA

  Il 1 gennaio 2017 si è costituito a Palermo (presso la “Casa dell’equità e della bellezza” in v. Nicolò Garzilli 43 /a, all’angolo con via Enrico Parisi) il “Centro di ricerca esperienziale di teologia laica”.
   E’ un luogo aperto a tutte le persone che, a prescindere dall’eventuale appartenenza a una comunità confessionale (ebraica, cristiana, islamica o altro) e dalle convinzioni in campo religioso (eventualmente agnostiche o atee) desiderino contribuire a una ricerca collettiva sul divino , sia a livello teorico di indagine teologica sia a livello  di sperimentazione pratica.
   In concreto il Centro prevede di offrire:

Seminari settimanali sulle ricerche teologiche contemporanee
Week-end di spiritualità laica
Giornate comunitarie (“Le domeniche di spiritualità laica”) 
Conferenze di esperti ospiti
Presentazione di libri
Cenette teologiche per non…teologi
Ritiri di meditazione e proposte di nuove forme di preghiera liturgica

Il Centro si basa sui contributi finanziari dei sostenitori.
La quota minima per diventare sostenitore è di euro 10,00 al mese (euro 15 per le coppie).
Il Centro di ricerca non ha in quanto tale scopo di lucro e i sostenitori avranno ingresso libero a tutte le iniziative.
In alcuni casi, per auto-finanziarsi, il Centro di ricerca  potrà prevedere modesti contributi di partecipazione per i non-sostenitori.

martedì 21 febbraio 2017

PROGETTARE LA PROPRIA VITA. PER NON SPRECARLA.

 
UN PROGETTO DI VITA

       Ci sono esistenze riuscite ed esistenze fallite: forse non agli occhi degli altri, ma certamente di se stessi.  Questo è un dato oggettivo. Ciò che non è possibile determinare con altrettanta certezza  è il grado di responsabilità soggettiva: la plasmazione della propria vita è frutto sì di meriti, ma anche di circostanze (di salute, di ambiente familiare, di epoche storiche, di avvenimenti casuali…) che non dipendono da noi. Come non dipendono da noi quelle circostanze sfavorevoli che  - in concorso con i nostri vizi e i nostri errori – inducono a sprecare la vita nella banalità o nella nocività sociale.
     Per fortuna, nessuno – per riprendere e adattare la celebre espressione di Epicuro – è troppo giovane o troppo vecchio per decidere di afferrare il timone della propria barca e, compatibilmente con le condizioni oggettive del clima e del mare, tentare di orientarla in una direzione sensata, costruttiva, decentemente gratificante.
    
    Determinazione, ma paziente
Chi decidesse di sperimentare questo percorso dovrebbe, innanzitutto, rinunziare ad attese miracolistiche. La formazione di una persona non è impresa che si possa attuare in poco tempo: è un po’ come le diete alimentari, efficaci se graduali, illusorie se con effetti immediati.

     Accompagnamento, ma senza guru
    Ancor meno si può delegare ad altri la regìa della propria formazione: in alcuni casi può riuscire utile un accompagnamento paritetico, ma senza rinunziare al diritto-dovere di pilotare la propria imbarcazione[1].

      Interiorità e socialità
    Una problematica delicata nel cammino della ricerca di una vita sensata concerne l’equilibrio  - difficile da raggiungere, ma irrinunciabile come méta – fra la dimensione interiore e la dimensione comunitaria. Un respiro fisiologico è, inscindibilmente, inspirazione ed espirazione: ricezione e restituzione, raccoglimento e azione, introspezione e impegno, concentrazione e donazione. Spezzare questa dialettica significa condannarsi al fallimento: di un intimismo autistico (in cui si sa tutto o quasi del proprio ombelico) oppure di un attivismo nevrotico che, quando non provoca danni, solleva polveroni inconsistenti che non incidono nella storia effettiva.

Il primo passo: trenta minuti al giorno tutti per sé
    E’ ovvio che ognuno comincerà a mettere ordine nella propria vita da dove riterrà più urgente o più agevole. In linea astrattamente teorica, per così dire di principio, si dovrebbe iniziare con il riprendere il contatto con se stessi. L’alienazione è, in radice, questa situazione di estraneità schizofrenica per cui ciò che siamo davvero si è, gradualmente, scollegato da ciò che diciamo e facciamo quotidianamente. E’ necessario, dunque,  ri-connettere il nostro “io” autentico con la molteplicità delle sue manifestazioni-estrinsecazioni in modo da ri-assumere (o da assumere per la prima volta) la titolarità di quanto esprimiamo e operiamo: che, troppo spesso, non è davvero ciò che pensiamo e ciò che vorremmo. Virginia Woolf ha evidenziato l’importanza di avere una stanza tutta per sé: metafora, ovviamente, di uno spazio anche interiore in cui potersi esplorare, conoscersi meglio, parlare. Metafora di una pausa quotidiana -  da ripromettersi con fermezza sino al punto che essa diventi un’esigenza irrinunciabile -  di silenzio, di riflessione, di meditazione, di contemplazione o come ancora la si voglia intendere e chiamare[2].

Il secondo passo: meditare insieme
   Il dialogo con sé stessi, per quanto necessario, comporta i rischi dell’autoreferenzialità, del solipsismo. Detto in parole più semplici: il rischio di darsi troppo facilmente ragione. Può riuscire istruttivo, dunque, meditare insieme ad altri, scambiarsi le proprie riflessioni, lasciarsi contagiare dalle intuizioni altrui e talora mettere in crisi le proprie convinzioni.
   Qui a Palermo, ormai da molti anni, ci regaliamo due possibilità di sperimentare questo genere di comunicazione interpersonale.
    Due volte al mese (il primo e il terzo martedì di ogni mese) ci incontriamo per delle sobrie “cenette filosofiche” alle 20,30. Il padrone di casa fa trovare qualcosa da mangiare e da bere; poi dalle 21 alle 22,30 si discutono le pagine del libro in adozione in quel periodo (che può essere sia un testo filosofico sia un testo letterario o teologico o scientifico di interesse filosofico in senso ampio)[3].
    Anche se le nostre cenette filosofiche sono destinate a…non-filosofi (di professione, intendo)  - dunque non presuppongono nessuna infarinatura di filosofia insegnata nelle scuole o nelle università – sono comunque dei momenti di esercizio critico dell’intelligenza. Per chi desideri momenti di riflessione meno dialettica, più meditativa, da più di dieci anni organizziamo, una volta al mese (la prima domenica di ogni mese) le “giornate di spiritualità laica” (o, come le denominiamo un po’ ironicamente, le “domeniche di chi non ha chiesa”). L’appuntamento è alle 11 di mattina e, dopo un input suggerito dall’incaricato di turno, in clima di silenzio chi lo desideri può comunicare al gruppo le risonanze che le parole ascoltate gli hanno suggerito. Dopo circa un’ora e mezza di raccoglimento si passa alla fase, più distensiva, del pranzo con gli alimenti liberamente condivisi e, dopo il pranzo, si scioglie l’adunanza[4].

Il terzo passo: studiare insieme
  Sia gli incontri filosofici del martedì sera (due volte al mese) sia gli incontri spirituali della domenica (una volta al mese) toccano, rapsodicamente, tematiche variegate.  Ma ognuno di noi ha bisogno anche di una preparazione organica di base, di un’alfabetizzazione primaria in ambito filosofico e teologico: per questo si è pensato di aprire uno spazio di formazione permanente che, attraverso degli incontri settimanali (solitamente il venerdì dalle 18 alle 20) , offra ciclicamente la possibilità di conoscere le linee essenziali delle sapienze mondiali[5]. La ciclicità tendenziale degli incontri permette a ciascuno di inserirsi quando gli è possibile e di recuperare, negli anni, anche le tappe precedenti del percorso[6].

Il quarto passo: prepararsi all’impegno socio-politico
  Riflettere, meditare, studiare sono attività che, da un certo punto di vista, hanno un senso in se stesse dal momento che ci fanno crescere in saggezza, nella capacità di conoscere le nostre tendenze e di gestire le nostre relazioni; ma, da un altro punto di vista, restano monche se non traboccano in gesti esteriori, in azioni concrete. Chi ha la possibilità di auto-formarsi dovrebbe avvertire il dovere morale di investire le proprie competenze anche a vantaggio di quanti, meno fortunati, sono stati indotti (e talora costretti) da meccanismi sociali ingiusti a vivere tra gli stenti materiali e/o nella miseria esistenziale.
   A tale scopo la “Casa dell’equità e della bellezza” ospita anche l’associazione di volontariato culturale “Scuola di formazione etico-politica G. Falcone” che, dal 1992, organizza, a Palermo e dovunque invitata in Italia, interventi di formazione in ambito filosofico, pedagogico, psicologico, storico, sociologico ed economico[7].

Il quinto passo: operare in campo socio-politico
       Quanto ciascuno di noi ha maturato come conoscenza e, soprattutto, come “coscientizzazione” va – evidentemente – speso sul piano storico, con le gratificazioni e le amarezze che derivano dal mettere alla prova effettiva le proprie idee e le proprie aspirazioni. L’ambito originario e principale di tale sperimentazione è, di norma, il campo del proprio lavoro professionale: un ambito solitamente oscuro, lontano dai riflettori, ma in cui la quotidianità dell’impegno può assicurare frutti più duraturi. Chi si rivela professionalmente inadeguato e deontologicamente inaffidabile già nel mestiere che ha scelto (o che ha comunque accettato) di svolgere dovrebbe avere il pudore di non intestarsi progetti di grande riforma sociale né, ancor meno, di catartiche rivoluzioni politiche.
     Quanti poi ritengono di ottemperare decentemente ai compiti del proprio lavoro quotidiano potrebbero nutrire il legittimo desiderio di fare qualcosa in più per “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’hanno trovato” (Baden Powell) sia lavorando direttamente nel sociale sia interloquendo dialetticamente con le istituzioni democratiche (dalle amministrazioni locali sino al parlamento e al governo nazionali) affinché queste funzionino in maniera meno ingiusta e meno deficitaria.
    La “Casa dell’equità e della bellezza” è aperta a tutti i gruppi, le associazioni, le organizzazioni, i movimenti che abbiano bisogno di una sede  - anche occasionale – per progettare interventi (ovviamente in linea con i princìpi della Costituzione italiana) a favore della salute, dell’ambiente, dell’istruzione, dell’arte, dell’economia e di ogni altro settore del “ben-essere” complessivo dell’umanità, “di tutto l’uomo e di tutti gli uomini” (Paolo VI).
   In particolare, attualmente, è lieta di ospitare il CeSMi (“Centro studi di medicina integrata”)[8] e il Gruppo “Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne”[9] : ovviamente si tratta di due delle tante organizzazioni che si occupano, concretamente, di affrontare in maniera metodica alcune  delle problematiche della società contemporanea.


                                                                                  Augusto Cavadi




[1] E’ questo uno dei possibili compiti del filosofo-consulente, almeno come concepito da alcuni di noi (cfr. A. Cavadi, Filosofia di strada. La filosofia-in-pratica e le sue pratiche, Di Girolamo, Trapani 2010, pp. 205 – 230). Un elenco di filosofi-consulenti riconosciuti dall’associazione nazionale “Phronesis” è in www.phronesis-cf.com/albo-consulenti
[2] Cfr. A. Cavadi, La rivoluzione, ma a partire da sé. Un sogno ancora realizzabile, Ipoc, Milano 2014, pp. 19 – 24.
[3] Cfr, A. Cavadi, Mosaici di saggezze. Filosofia come nuova antichissima spiritualità, Diogene Multimedia, Bologna 2015, pp. 282 – 284.  Per informazioni più tecniche sulle modalità di partecipazione scrivere a spalla.pietro@gmail.com
[4] Cfr. A. Cavadi, Mosaici di saggezze, cit., pp. 284 – 288. Per informazioni più tecniche sulle modalità di partecipazione scrivere a salvomenna@yahoo.it
[5] Mi riferisco alla “Casa dell’equità e della bellezza” di Palermo (via Nicolò Garzilli 43/a) le cui iniziative vengono comunicate agli inscritti alla mailing list gestita da Salvatore Menna (salvomenna@yahoo.it)  o agli aggiornamenti automatici del blog di Augusto Cavadi (www.augustocavadi.com). Per scambi di informazioni e di idee sulle iniziative della “Casa” si può utilizzare, inoltre, il blog www.filosofiaperlavita.it
[6] Per sommi capi il piano di lavoro ciclico prevede la sequenza: induismo, buddhismo, politeismo greco, sciamanesimo, filosofia greca, ebraismo, cristianesimo, islamismo, filosofia moderna, filosofia contemporanea.
[7] Cfr. A. Cavadi, Volontariato in crisi? Diagnosi e terapia, Il pozzo di Giacobbe, pp. 21 – 26.
[8] Per ulteriori informazioni e aggiornamenti scrivere a gpravata@cesmipalermo.com oppure a info@cesmipalermo.com
[9] Per ulteriori informazioni e aggiornamenti cfr. il sito www.noiuominiapalermo.altervista.org

mercoledì 15 febbraio 2017

CI VEDIAMO A CASTELLAMMARE DEL GOLFO SABATO 18 FEB. ?

Da Mario Mulé, psichiatra e psicoterapeuta, grato ricevo e volentieri pubblico:

Care colleghe e cari colleghi, care amiche e cari amici,
il 18 febbraio, presso la Sala Convegni del Castello di Castellammare del Golfo, alle ore 16,30,
Enza Valenti ed io presenteremo il libro di Augusto Cavadi
( che sarà presente ) dal titolo
Tenerezza.
Hanna Wolff e la rivoluzione ( incompresa ) di Gesù
(Diogene Multimedia, Bologna 2016, pp. 58, euro 5,00)
Così Augusto: “ Tra quanti mi hanno aperto gli occhi, consentendomi di penetrare la nebbia del conformismo intellettuale e del tradizionalismo comportamentale…tra questi fari nella notte del nostro tempo considero senz’altro la psicologa e teologa Hanna Wolff ( 1910-2001 )”.
Per Augusto l’Autrice può aiutarci a portare luce sia riguardo al patrimonio ( umano e religioso ) lasciatoci da Gesù, così spesso incompreso, sia riguardo a quella professione, così centrale nel mondo di oggi ma anche così ( spesso ) degradata e deformata, che prende il nome di psicoterapia.
Enza (teologa cattolica) ed io abbiamo ritenuto che le proposte di Hanna Wolff, che Cavadi ci ha consegnato in una sintesi lucida ed efficace, si inseriscano a pieno titolo nel nostro progetto ("Fattoria sociale" di Bruca) di promozione della spiritualità, che vuole essere aperto, in modo laico, a contributi provenienti da mondi diversi, religiosi e non.
Un ulteriore interesse proviene dall’esperienza della Wolff in quanto psicoanalista junghiana che ha cercato di arricchire la teoria e la pratica analitica attingendo all’insegnamento gesuetico, quale può essere ricavato dallo studio dei Vangeli e dalla moderna ricerca storica.

Ci auguriamo che la nostra iniziativa venga condivisa e di vedervi numerosi e partecipi.
                                                                    Mario Mulè