martedì 28 marzo 2017

INCONTRO CON RAGAZZI DEL QUARTIERE "LA RUSTICA" DI ROMA

Iniziativa "Il centunesimo passo"


Aria di primavera
21 Marzo 2017, è la prima volta che si celebra, ufficialmente istituzionalizzata, in tutta l'Italia, la "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie".
La manifestazione, che vede coinvolti soprattutto migliaia di studenti in tutte le località grandi e piccole della penisola, con cortei, fiaccolate e momenti di riflessione commemorativa, ha interessato anche i ragazzi dell'Istituto Tecnico Statale per il Turismo "L. Bottardi" della Rustica.
Guidato dalla Professoressa Carla Tribolati un folto gruppo di studenti, in rappresentanza delle varie classi di quell'Istituto, ha voluto fornire la propria sentita presenza all'evento dimostrando un'adesione incondizionata al tema dolorosamente tragico delle vittime della mafia, anzi di tutte le mafie, coperte e non, mimetizzate o palesi. 
Nell'evento locale, svoltosi nel piazzale antistante la "Casa delle Associazioni" (quello che viene proposto come l'"angolo di discussione del posto" o lo "speaker's corner" rusticano), sotto uno splendido cielo primaverile, gli onori di casa li ha fatti il Comitato di Quartiere della Rustica con i membri del suo Direttivo accogliendo i ragazzi e partecipando al loro simpatico assembramento formatosi spontaneamente con l'aggiunta di numerosi cittadini,  intorno ai rappresentanti del Municipio V, l'Assessore alle Politiche Culturali Maria Teresa Brunetti accompagnata dal Consigliere Pietro Rossi, che hanno rivolto un affettuoso saluto agli studenti, ma in particolare intorno al relatore ufficiale della manifestazione, il Professor Augusto Cavadi, filosofo e scrittore palermitano, impegnato nell'Associazione "Libera" ed autore, fra le numerose altre pubblicazioni sulla mafia, del volume "101 storie di mafia che non ti hanno mai raccontato" (Newton Compton).
Il Professore, con la sua indubbia competenza, in quanto vissuto e tuttora operante negli ambienti della sua Palermo infestata dai fenomeni di mafia più vistosi, ha illustrato ad un'attentissima platea la genesi di quei fenomeni, il loro svilupparsi nel tempo, ed i pericoli insiti nella rassegnazione e nella resa di coloro che danno ormai inevitabili e quasi fatali tali aspetti di una società, per loro, irrimediabilmente malata ed incurabile.
Quindi, per Cavadi, non abbassare mai la guardia, lottare per affermare sempre ed ovunque il proprio diritto a camminare a testa alta con la dignità che spetta ad ogni cittadino contro l'incultura del sopruso e della sopraffazione.
Sono state ricordate con l'occasione alcune vittime della mafia, citate nel volume del Professore, vittime illustri e meno illustri, personaggi noti e comuni cittadini.
Ad alcune domande dei presenti il relatore ha fornito delle risposte chiarificatrici ma, soprattutto, toccanti in quanto ci illustrano delle realtà dolorose che i più non conoscono nei loro aspetti più inquietanti.
Si conclude l'incontro con i ragazzi sotto un caldo sole di inizio primavera con l'appuntamento da qui ad un anno, nello stesso luogo, con gli stessi intenti e lo stesso animo, e non solo con delle speranze da coltivare, ma con cose che dovranno divenire, e certamente diverranno, delle certezze.
                                                                          MARIO  GIULIANA

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