martedì 2 maggio 2017

PERCHE' UNA STRADA INTITOLATA A PIETRO VALDO PANASCIA ?

“Centonove”
27.4.2017

PERCHE’ UNA STRADA INTITOLATA A PIETRO VALDO PANASCIA

Sarebbe difficile negare che il pastore Pietro Valdo Panascia sia stato uno dei protagonisti della storia palermitana del Novecento. Dopo la laurea in teologia e in filosofia divenne responsabile della comunità valdese di Palermo dal 1956 al 1983 (anno del pensionamento).
La sua instancabile attività, dettata da una fervida fede evangelica, ebbe significativi e duraturi effetti nel tessuto sociale della città. Sua, ad esempio, l’iniziativa – dopo la strage di Ciaculli agli inizi degli anni Sessanta – di diffondere, a proprie spese, un manifesto di indignazione e di denunzia, il primo in cui una comunità cristiana prendeva a chiare lettere le distanze dalla mentalità mafiosa e invitava le autorità civili a far rispettare con fermezza il comandamento di non uccidere. (Lo storico don Francesco Michele Stabile ha raccontato in vari libri che monsignor Angelo Dell’Acqua, sostituto della Segreteria di Stato vaticana, ovviamente in piena sintonia con il papa Paolo VI, invitò l’arcivescovo di Palermo del tempo, il cardinale Ernesto Ruffini, a prendere esempio dall’esponente della minoritaria chiesa protestante , ricevendo in risposta – per iscritto – che l’iniziativa dei manifesti fosse solo una trascurabile mossa propagandistica).
Ancora più notevole la costruzione del Centro diaconale della Noce, uno dei quartieri a tutt’oggi tra i più problematici. Qui Panascia ha avviato un centro educativo per i bambini che stavano in strada, spesso trascurati dai familiari. Gradatamente l’istituzione si è arricchita di nuovi servizi: una scuola elementare, una foresteria per turisti, una casa di accoglienza per immigrati (ovviamente di varie confessioni religiose, soprattutto metodisti e presbiteriani).
Oggi a Palermo le comunità valdese, metodista e battista  - in linea con le decisioni nazionali-  sono confederate e operano sia in via Spezio che in via Noce: per entrambe la memoria ancora viva del ‘piccolo’ pastore Panascia è un monito a non abbandonare l’intreccio fra fede e impegno politico.

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com

1 commento:

Maria D'Asaro ha detto...

D'accordo. Proponiamo l'iniziativa come Scuola di Formazione etico/politica "G.Falcone" al nuovo Consiglio Comunale, non appena si insedierà.