mercoledì 15 marzo 2023

SIAMO LIBERI O CI ILLUDIAMO DI ESSERLO? UN PUNTO DI VISTA NEUROBIOLOGICO

LA LIBERTA’ DI SCEGLIERE: SOLO UN’ ILLUSIONE ?

 

Gli esseri umani siamo dei soggetti liberi, e dunque responsabili delle nostre azioni, o punti terminali di meccanismi, a noi ignoti, infinitamente più potenti (la Natura, il Destino, Dio, gli Dei...)? La questione è ormai plurimillenaria e le risposte si distribuiscono, quasi equamente, fra i sostenitori dell’una e dell’altra tesi.

Sinora ne hanno disputato soprattutto filosofi, teologi, letterati e – da poco più di un secolo – psicologi. Da alcuni decenni sono entrati nel dibattito, attrezzati con solidi strumenti d’indagine, anche gli scienziati, in particolare i neurobiologi. Un quadro dello stato attuale della ricerca , abbastanza ricco e certamente accessibile anche ai profani, è offerto dal neurologo e neurochirurgo Arnaldo Benini nel suo Neurobiologia della volontà, Raffaello Cortina Editore, Milano 2022. 

L’autore, pur senza tacere riserve e obiezioni, sembra propendere decisamente per la tesi centrale del libro: l’evoluzione avrebbe consentito l’emergere, nello stesso organo (il cervello) di “due meccanismi con effetti opposti” (p. 95). Da una parte, infatti, il nostro comportamento non è davvero “nostro”, ma effetto di “diversi meccanismi genetici, inconsci, nervosi, cognitivi, emotivi, sociali e della memoria” (p. 93), e ciò è confermato dagli esperimenti attestanti che siamo “coscienti di quel che si farà o penserà solo dopo che ciò è stato avviato inconsciamente dai meccanismi elettrochimici del parenchima cerebrale” (p. 94);  dall’altra parte, però, avvertiamo l’invincibile sensazione che “ciò non sia vero”, che “fra ciò che si pensa e ciò che si fa esista un nesso causale rigoroso”  e che, dunque, siamo “la sola causa del nostro comportamento” (ivi).

Benini suggerisce anche qualche ipotesi che spieghi questa specie di scherzo dell’evoluzione. Se gli umani sapessimo per evidenza ciò che la neurobiologia sembra attestare sperimentalmente  - che cioè non facciamo ciò che vogliamo ma vogliamo ciò che “meccanismi fisico-chimici” (p. 95) ci costringono a fare – saremmo stati indotti, già da millenni, alla disperazione e al suicidio collettivo. Da qui l’azione anonima di un “meccanismo nervoso” che, in tutti “i cervelli umani”, produce l’illusione fortissima di essere dotati di una “libera volontà” (ivi), senza la quale non avrebbero potuto innescarsi “i meccanismi della fede religiosa e della certezza della sopravvivenza” (p. 96).

Quali considerazioni suggerisce, alla fine, questo saggio documentato e provocatorio?

Innanzitutto che i filosofi devono rassegnarsi a imparare dagli scienziati quali sono i dati acquisiti e quali i dati problematici offerti dall’esperienza. La scienza,  insufficiente a capire il mondo, è però necessaria. Scavalcarla sarebbe impossibile come per un aereo che volesse bypassare ogni  pista di decollo. 

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https://www.zerozeronews.it/la-liberta-di-scegliere-e-unillusione/


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