sabato 30 aprile 2022

LIBERTA' "DI" PENSARE O LIBERTA' "DAL" PENSARE ?


(Nella foto, mentre penso fra due persone che mi hanno sempre aiutato molto a riflettere) 

LIBERI DI PENSARE, NON DAL PENSARE

Quando riflettiamo sulla libertà di pensiero, in realtà, sottintendiamo anche la libertà di parola. E’ ovvio che nessuno può impedirci di pensare in solitudine; ma ciò che rivendichiamo è altresì la libertà di esprimere pubblicamente i nostri pensieri. I Greci avevano un solo vocabolo - logos – per nominare il pensiero e la parola: ciò che si pensa davvero lo si sa esprimere (Rem tene, verba sequentur insegnava Marco Porzio Catone) ed è esprimendolo (soprattutto nel dia-logos) che lo si configura, lo si modella, meglio. 

La libertà di pensiero/parola, come ogni forma di libertà, ha almeno due facce.

Innanzitutto è libertà ‘da’, libertà ‘negativa’ nel senso che consiste nel ‘non’ avere vincoli: che Stati o Chiese, partiti o mafie, non condizionino dall’esterno la nostra parola. Essa è preziosa, se non altro perché, come notava Giuseppe Prezzolini ben prima dell’era Facebook, senza sarebbe ben difficile riconoscere gli imbecilli.

L’assenza di vincoli visibili, istituzionali, però, non è tutto: possono condizionarci vincoli invisibili, addirittura semi-consapevoli. Le mode, i conformismi sociali, la sete di successo...Con sottile ironia Mark Twain osservava a proposito dei suoi connazionali qualcosa che vale per l’intera umanità: “È per bontà divina che nel nostro paese abbiamo queste tre cose indicibilmente preziose: la libertà di parola, la libertà di coscienza, e la prudenza di non praticare mai nessuna di esse”.

La libertà ‘da’ (condizionamenti fisici o psichici) è metà della mela; l’altra metà è la libertà ‘di’, la libertà in ‘positivo’. Questa ci viene dalla nostra ricchezza interiore, dalla nostra meditazione, dal nostro silenzio; come pure dal nostro coraggio. La riprova? Ci sono scrittori, poeti, registi che vivono in Paesi abbastanza democratici e producono molto meno, e molto meno bene, di colleghi che vivono sotto dittature. Le assemblee ‘politiche’ ieri, le piazze telematiche oggi, lo confermano platealmente: la libertà di pensiero/parola non è nulla se non è maturato dentro di noi qualcosa da comunicare. La libertà di pensare/dire ‘minchiate’ è solo la caricatura della libertà autentica. In maniera più elegante Cesare Marchi si chiedeva: “Viviamo, giustamente orgogliosi, in un regime di libertà di parola; ma com’è possibile esercitarla, se ne conosciamo così poche?”.

Una volta appurato che libertà intera è la somma della libertà ‘da’ e della libertà ‘di’, si potrebbe concludere che tale libertà completa è senza vincoli di nessun genere. Ciò è quanto comunemente si ritiene, ma sospetto che si tratti di un’opinione fallace. A mio avviso, infatti, la libertà di logos è come un ruscello alpino: tanto più energico e vivace quanto meglio trattenuto da due sponde. Senza argini, si disperderebbe dopo pochi metri e scadrebbe ad acquitrino.


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(e, se vivi a Palermo e dintorni, puoi parlarne con alcuni di noi lunedì 2 maggio alle ore 18,00 presso la Libreria Macaione, via Marchese di Villabianca 102, nell'ambito della Settimana delle culture):


https://www.zerozeronews.it/liberi-di-pensare-non-dal-pensare/

mercoledì 27 aprile 2022

SCIENZA, TECNICA, POLITICA, SAGGEZZA FILOSOFICA: LA LIBERTA' A VARI LIVELLI


 La scienza dev’essere libera. Anche la tecnica ?

 

Uno dei più giovani e più stretti collaboratori di Enrico Fermi, nel gruppo di via Panisperna,. fu Bruno Pontecorvo che, a 37 anni, nel 1950, decise improvvisamente di trapiantarsi  con moglie e figli  in Unione Sovietica: essendo diventato ideologicamente comunista, vuole mettere la sua preparazione scientifica in campo nucleare a servizio di una delle due superpotenze in “guerra fredda”.  Nei decenni successivi egli rimase molto deluso dal socialismo ‘reale’ ed ebbe modo di esprimere seri dubbi sulla  scelta giovanile, ma la sua vicenda personale è istruttiva perché ci fa vedere, in un caso concreto, l’intreccio inestricabile fra tre attività che – considerate astrattamente – sarebbero distinte: la scienza, la tecnica e la politica.

La scienza è un’attività “teoretica”: il tentativo, metodico e sociale, suscitato dalla “meraviglia”, di assecondare quel desiderio naturale di sapere che, secondo Aristotele, accomuna tutti gli esseri umani.Essa fiorisce solo in totale libertà.

La tecnica è l’insieme dei metodi e degli strumenti mediante i quali le acquisizioni scientifiche vengono ‘applicate’ alla trasformazione della natura : essa non è sovrana come la scienza, ma subordinata – di diritto e di fatto - alla politica . Pontecorvo lo sa bene: lascia l’Occidente capitalistico e si trasferisce in URSS perché ha più fiducia in una politica  social-comunista che in una politica liberal-democratica.   

Il potere politico, cui spetta il diritto di regolamentare la tecnica, si auto-interpreta solitamente come assoluto: ma è davvero così? O esso – più o meno consapevolmente  - dipende da una certa visione filosofica dell’uomo, della società, dello Stato, della morale, della religione etc.? La questione è cruciale. Se la politica è l’orizzonte ultimo dell’umanità, ad essa spetta stabilire i fini e i limiti  della produzione tecnica (per restare nell’esempio di Pontecorvo, gli scopi cui indirizzare le applicazioni delle teorie sui nuclei atomici) senza dover rendere conto a nessuna istanza più alta. Se invece essa, a sua volta, necessita di criteri etici, non può fare a meno di memoria storica, di confronto pubblico, di fantasia progettuale: in una parola, di saggezza. 

Come si potrebbe attuare in concreto questa illuminazione filosofica della prassi politica? 

E’ celebre la ricetta di Platone: o i politici si decidano a diventare filosofi o i filosofi accettino di rinunziare alla proprie quiete contemplativa per diventare politici. Se adottata letteralmente, sarebbe - a mio avviso - una ricetta disastrosa: abbiamo visto, anche in occasione della recente pandemia e della guerra in corso fra Russia e Ucraina, che da filosofi  prestigiosi provengono allarmi opportuni e inviti preziosi, ma intrecciati a teorie cervellotiche e proposte operative contrarie al buon senso più elementare. La ricetta platonica va, a mio avviso, interpretata come una metafora che – decodificata e attualizzata– potrebbe tradursi grosso modo come invito a una democratizzazione della pratica filosofica.   Sappiamo che in Italia la filosofia è sperimentata prevalentemente come studio della “storia della filosofia” riservato alle minoranze di cittadini che frequentano corsi liceali. Nulla da eccepire: la storia della filosofia è una disciplina interessante ed è comprensibile che, comunque, non possa essere insegnata in tutti gli indirizzi scolastici. 

Ma la filosofia non è solo, né soprattutto, storia della filosofia (altrui): è anche, e principalmente, una pratica personale.

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domenica 24 aprile 2022

O RESISTENTE "COL SANGUE DEGLI ALTRI" O SUCCUBE DELLA PREPOTENZA DI PUTIN ? TERTIUM DATUR


 LA TERZA VIA TRA ‘GUERRAFONDAI’ E ‘PUTINIANI’

 

Ci sono dilemmi tragici che solo gli stupidi sanno tranciare con un ‘sì’ o con un ‘no’ netti. Se l’Ucraina debba opporsi con le armi all’invasione della Russia, o meno, è uno di questi dilemmi. In circostanze simili diventa ancor più necessario del solito ascoltarsi, sforzarsi di intendere le ragioni dell’altro e, se si arriva alla conclusione di dissentire, dissentire da ciò che l’altro sostiene davvero (e non da ciò che noi supponiamo - per malafede o per ignoranza o per incomprensione -  che l’altro sostenga). 

Nel marasma degli interrogativi che pullulano in proposito mi limito a focalizzarne uno solo: davvero l’alternativa è sostenere la difesa armata dell’Ucraina da parte dell’esercito regolare (e delle varie formazioni militari che, più o meno strettamente, lo fiancheggiano) oppure la resa incondizionata e la perdita della libertà attuale (per quanto relativa, condizionata)? A giudicare da molti talk-showtelevisivi sembrerebbe così: o sei “guerrafondaio” (filo-statunitense”) o sei “putiniano” (di sinistra o di destra o rosso-bruno). 

Invece tertium datur : una terza via che, lungi dall’essere un compromesso (“né...né”), è un volo pionieristico molto al di sopra delle due posizioni in contrasto. Provo a formularla con le parole di Norberto Bobbio nella Prefazione alla prima edizione (1979) del suo libro – purtroppo ancora attualissimo – Il problema della guerra e le vie della pace (Il Mulino, Bologna 1984): “Certamente l’uomo non può rinunciare a combattere contro l’oppressione, a lottare per la libertà, per la giustizia, per l’indipendenza. Ma è possibile, e sarà anche producente e concludente, combattere con altri mezzi che non siano quelli tradizionali della violenza individuale e collettiva? Questo è il problema” (p. 27). 

Dunque: l’alternativa non è combattere o non combattere, ma combattere con armi (sempre più distruttive, sino alle bombe atomiche) o combattere con metodi e strumenti diversi dalle armi. Combattere con soldati addestrati alla guerra armata o combattere con soldati addestrati (per un numero non inferiore di anni e con un rigore non inferiore agli addestramenti militari) alla lotta senza armi. Se si capisce questo, poi – e solo poi – si ha diritto di elaborare tutte le obiezioni alle strategie nonviolente: che sono inefficaci, impraticabili, illusorie, contro-producenti, utopistiche, sinora mai sperimentate con successo nella storia dell’umanità etc. etc. (Obiezioni che, per essere convincenti, dovrebbero completarsi con la dimostrazione che, invece,  le strategie belliche tradizionali si sono dimostrate, nei millenni, efficaci, produttive, realistiche...).  

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giovedì 21 aprile 2022

"DIO VISTO DA SUD" A "UNA VIA DEI LIBRAI" (PALERMO 22-25 APRILE 2022)


 Da venerdì 22 a lunedì 25 aprile 2022 , a Palermo, la parte alta del corso Vittorio Emanuele si trasformerà ne "La via dei librai".

Un'ottima occasione per visionare le novità editoriali soprattutto siciliane !

Presso lo stand di "Spazio cultura edizioni" di Nicola Macaione sarà esposto per essere sfogliato, tra tanti titoli, anche il mio Dio visto da Sud. La Sicilia crocevia di religioni e agnosticismi, pp. 172, euro 10,00 (disponibile anche in e-book).

Vi segnalo inoltre che lunedì 25 aprile dalle 17 alle 18 presenterò la Collana che dirigo, HUMANITAS: LIBERO PENSIERO, all'interno di un appuntamento in cui anche gli altri direttori di Collane, presso lo stesso "Spazio cultura edizioni", presenteranno ciascuno la propria. 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

sabato 16 aprile 2022

QUARTIERI COME ISOLE, CI SI EMARGINA RECIPROCAMENTE IMPOVERENDOSI DA SOLI


 “Il Gattopardo”

Edizione Sicilia

Febbraio 2022

 

MARGINALITA’ INTRA-URBANA

 

E’ frequente il caso di siciliani che sconoscono interi territori dell’isola, persino interi quartieri della propria città. Questa misconoscenza è indicativa di una duplice “marginalità”: cittadini (spesso immigrati) che vengono tagliati fuori dai “quartieri-bene” del capoluogo in cui vivono, ma anche abitanti in rioni borghesi che rinunziano all’intreccio con dimensioni antropologiche, potenzialmente arricchenti, esperibili in zone etichettate come “degradate”.

Il risultato di queste reciproche esclusioni è davvero curioso: se un liceale di un istituto in zona residenziale non si lascia coinvolgere dalla movida notturna, può arrivare alla laurea senza metter piede al mercato di Ballarò o della Vucciria (dove invece molti turisti chiedono di essere accompagnati prioritariamente); proprio come una ragazza dei quartieri periferici può arrivare al matrimonio senza aver mai varcato la soglia della Cattedrale o del Municipio. Forse le scuole, prima di organizzare costose gite in località lontane, farebbero meglio ad aprire gli occhi degli alunni sui mille volti – sorprendenti per bellezza e per brutture - delle nostre metropoli. E ad attivare forme di collaborazione fra studenti appartenenti a fasce sociali, e a quartieri, differenti. Anche se in misura minore rispetto agli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, in molti quartieri sono tuttora attive delle associazioni di volontariato dove è possibile spendere un po’ del proprio tempo per aiutare ragazzini di estrazione socio-culturale deprivata a studiare, soprattutto a imparare il gusto della conoscenza e dell’auto-realizzazione, in un’ottica di solidarietà sociale. Non pochi operatori, per lo più giovani, sanno di queste iniziative e vengono da varie parti d’Italia e d’Europa per parteciparvi: non sarebbe male che trovassero un numero più consistente di coetanei siciliani altrettanto impegnati. 

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

martedì 12 aprile 2022

INSEGNANTI, D.S, EDUCATORI: PREPARATE LE VALIGE PER PALERMO (5-7 MAGGIO 2022)


 INSEGNANTI ED EDUCATORI VARI ATTESI A PALERMO 
DAL 5 AL 7    MAGGIO 2022

 

La scuola italiana, come molte altre nel mondo, è stata fortemente penalizzata dalla pandemia. Tuttavia, per quanto in ginocchio, non si è lasciata abbattere del tutto. Nei pochissimi mesi che restano prima della chiusura estiva si moltiplicano le occasioni di aggiornamento professionale e di approfondimento culturale per il personale docente e dirigente di ogni parte d’Italia. Una di queste imminenti occasioni è aperta anche a educatori impegnati, a vario titolo, nell’associazionismo laico e religioso e sarà offerta a Palermo nei giorni 5-6-7 maggio 2022. I partecipanti saranno ospiti per vitto, alloggio e accompagnamento nei vari quartieri della città, ma dovranno farsi carico delle eventuali spese di viaggio dalla propria residenza alla Sicilia. 

Quattro gli assi tematici su cui si impernieranno relazioni, seminari, visite guidate, momenti artistici: la  VIOLENZA DI GENERE, l’ EDUCAZIONE CIVICA come educazione alla democrazia, il rapporto osmotico fra  SCUOLA E TERRITORIO e fra  SCUOLA E ASSOCIAZIONISMO. L’idea di base è che la scuola non può sottrarsi al compito ciclopico di ampliare la sua azione dall’istruzione all’educazione; ma che, per non restare schiacciata dalla mole di questo compito, deve fare rete con le agenzie educative (affidabili) che operano nel suo territorio. Così come, dall’altro versante, le associazioni con intenti pedagogico-politici non possono illudersi di essere autosufficienti e di poter snobbare la collaborazione costante con le istituzioni scolastiche frequentate dai propri ragazzi. 

Ma come possono cooperare in sinergia dei soggetti sociali che si guardano con diffidenza reciproca? E come abbattere le barriere se non cominciando a conoscersi e a parlarsi? I partecipanti a questo corso palermitano conosceranno, da vicino, alcune esperienze di sinergia fra scuola e associazioni: esperienze non certo perfette, ma autenticamente sofferte. Che nascono non soltanto in virtù di relazioni interpersonali di stima e di fiducia, ma soprattutto di progetti condivisi: che percorsi possiamo ipotizzare e praticare insieme per dare ai ragazzi e alle ragazze disponibili strumenti di consapevolezza critica, di maturazione civica, di impegno pro-attivo a favore della polis? 

Nell’intento degli organizzatori supportati dall’Università “Kore” di Enna e dalla Tavola valdese (per il programma dettagliato e il modulo d’iscrizione consultare il sito http://www.solidariaweb.org oppure chiamare il 329 145 8410) ci sarebbe d’offrire,  più ancora che esperienze già realizzate a Palermo, l’occasione per i partecipanti provenienti da varie regioni italiane di raccontare che cosa si è fatto e che cosa a loro parere resta da fare. I tempi sono difficili, ma – come sostenevano i ragazzi della Rosa Bianca sotto il nazismo hitleriano – proprio per questo non possiamo restare al calduccio delle nostre case a perseguire obiettivi meramente privati, come potremmo fare in periodi meno drammatici.  

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com


(Pubblicato su www.zerozeronews.it dell’11.4.2022)

sabato 9 aprile 2022

STORIA E FILOSOFIA NELLE NOSTRE SCUOLE: TUTTO OK ?


 (Pittura cinese: Confucio affida il piccolo Buddha alle braccia di Lao Tse)

CANCELLIAMO STORIA E FILOSOFIA DAI PROGRAMMI SCOLASTICI?

 

Con comprensibile allarme, Antonio Cerere - su micromega.net – critica il progetto del Consiglio dei Ministri spagnolo di riforma degli studi in cui si prevede l’abolizione  della filosofia e dello studio cronologico della storia. In poche parole, lo studio della filosofia e della storia sarà rimpiazzato da nuove materie come “memoria democratica”, “ecofemminismo”, “etica della cura”, “diritti LGBTQI+”, “i problemi di convivenza in una comunità pluralista, la formazione e l’orientamento personale e professionale, la digitalizzazione, l’economia e l’imprenditorialità”. Non è certo peregrino il timore che queste ‘attualizzazioni’ si risolvano in asservimento ai voleri del mercato che “segmenta ed esige super specialisti al fine di non rischiare di trovarsi soggetti autonomi in grado di cogliere l’insieme della complessità del sistema-mondo”.

L’allarme, giustificabile già per le conseguenze nella sola Spagna, lo è doppiamente se si riflette sull’interdipendenza fra le politiche scolastiche degli Stati dell’Unione Europea e, perciò, sulla possibilità che anche in Italia arrivino proposte simili. Tuttavia sarebbe sterile limitarsi agli allarmi senza interrogarsi sulle ragioni di queste proposte ‘innovative’ che, tra l’altro, vengono da una maggioranza di governo ‘progressista’. Siamo soddisfatti di come vadano le cose in Italia dalla riforma Gentile a oggi?

La storia in generale, e la storia della filosofia in particolare, vengono insegnate in una prospettiva ‘storicistica’ secondo cui ciò che viene dopo ingloba e supera ciò che viene prima, col rischio di un apprendimento meramente mnemonico degli eventi (storici) e delle teorie (filosofiche) senza né parentesi sull’attualità (“Che senso ha parlare – sia pur per un’ora soltanto - di Russia ed Ucraina se siamo ancora allo studio della Prima Guerra mondiale?”) né ancor meno spazi per la critica personale dell’alunno ai filosofi studiati (“Voi dovete riferirmi le critiche di Marx a Hegel: che cosa pensiate voi di Hegel, di Marx e delle critiche di Marx a Hegel non mi interessa minimamente”).

Chi non ha avuto docenti non solo (meritoriamente) attenti allo svolgimento cronologico, ma (bigottamente) fedeli esclusivamente alla diacronia e impermeabili alle curiosità ‘fuori programma’ degli studenti più intelligenti, alzi la mano. E si consideri privilegiato. Qualche collega è arrivato, talora, a capovolgere la frittata: sarebbe la sua onestà intellettuale a impedirgli di aprire mini-dibattiti in classe evitando così di condizionare gli alunni con le proprie opinioni, come se non si potesse dare la testimonianza di una effettiva democraticità del confronto dialettico quando davvero ognuno ha pari diritto di esprimersi e pari dovere di portare argomenti razionali (o almeno ragionevoli) a sostegno delle proprie tesi.

La terapia spagnola non sembrerebbe la più adatta, ma la malattia che vorrebbe curare è reale: è disastroso, anche per il livello della coscienza civica media, uscire dalla scuola media superiore senza avere un’idea delle ideologie politiche oggi dominanti, della questione palestinese, del ruolo delle banche nell’economia globalizzata, delle dinamiche psichiche affettivo-sessuali, delle teorie fisiche e astrofisiche post-newtoniane, della musica dodecafonica...Non avrebbe senso limitarsi a inseguire l’attualità, ma non ne avrebbe neppure fuggirne in direzione opposta. Il desiderio di interpretare il presente non è necessariamente cedimento alle mode: può diventare, invece, lo spunto per rendere interessante lo sguardo al passato.  

 

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https://www.zerozeronews.it/cancelliamo-storia-e-filosofia-dai-programmi-scolastici/ 

 

lunedì 4 aprile 2022

A PALERMO CORSO DI AGGIORNAMENTO PER INSEGNANTI E EDUCATORI DAL 5 AL 7 MAGGIO 2022

(Foto di Giro Randazzo)

La Cooperativa "Solidaria" invita docenti e educatori impegnati nel sociale ad un corso (gratuito) di aggiornamento che si terrà a Palermo nei giorni 5-6-7 maggio 2022. I partecipanti saranno ospiti per vitto e alloggio, ma dovranno farsi carico delle eventuali spese di viaggio. Nel programma è previsto un incontro sulle "violenze di genere" cui parteciperà il nostro "Gruppo noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne".

Qui di seguito il 'bando' completo:

VII Edizione del Corso di Formazione per Insegnanti

PERCORSI DIDATTICI DI ANTIMAFIA SOCIALE

Una proposta multidisciplinare tra processi educativi e impegno sociale

"Una scuola per Tutti e per Ognuno. Percorsi di didattica inclusiva"

II Sessione residenziale

Palermo, 5 - 6 - 7 maggio 2022


Presentazione

I tempi particolarmente difficili e preoccupanti che ormai viviamo da più anni impongono, non solo l’impegno e la mobilitazione possibile che le diverse e drammatiche situazioni richiedono, ma anche la responsabilità di portare avanti i nostri "ordinari" progetti sociali e professionali.

Questo perché probabilmente oggi può risultare decisivo per la nostra Società il rifiuto consapevole di ogni forma di apatia derivante dalla devastante sensazione che davanti a problemi mondiali di oggettiva, straordinaria gravità, può risultare inutile l’impegno determinato di ognuno negli ambiti che gli sono propri, professionali, associativi, ecc.

Su questo solco ideale, Solidaria - Cooperativa sociale impegnata in diversi ambiti sociali - ha ritenuto fin dall’inizio di questa inquietante fase temporale che – per quanto possibile e nelle condizioni date – le sue diverse attività di Impegno sociale dovevano proseguire, se possibile con maggiore determinazione ed estensione.

In particolare, in un periodo in cui probabilmente sulla Scuola si sono scaricati una serie di problemi di vario e pressante genere - forse senza che a questi corrispondessero adeguata attenzione istituzionale e significativo riconoscimento sociale - Solidaria - con la collaborazione fondamentale dell'Università Kore e della Tavola Valdese - ha ritenuto di dovere proseguire il più possibile l'ormai ricorrente impegno nella Formazione e nell'Aggiornamento professionale degli Insegnanti e delle Professionalità che - con diverso Titolo e Ruolo - partecipano dell'impegno complessivo del Mondo della Scuola, fondamentale sul piano socio-culturale.

Così, nel 2021 ha preso il via la VII Edizione del Corso inserito all'interno del Progetto complessivo: "Percorsi didattici di antimafia sociale - una proposta formativa multidisciplinare tra processi educativi e impegno sociale" con lo specifico obiettivo declinato dal Titolo: "Una Scuola per tutti e per Ognuno. Percorsi di Didattica Inclusiva".

Come risulta di tutta evidenza nella lettura della titolazione del Percorso e del Corso proposti, l'obiettivo principale è quello di fornire strumenti formativi ed esperienze sul campo per la costruzione di un argine culturale di contrasto di atteggiamenti e sub-valori potenzialmente propedeutici a forme di violenza, anche criminale, attraverso la valorizzazione di tutti quegli elementi di fattiva e innovativa socialità solidale che si contrappongono alla prevaricazione sistematica, all'individualismo egoistico e ad una violenta competizione pluriforme, eletta a sistema di imposizione di diffuse diseguaglianze. In questo senso, diventa elemento fondante di una metodologia innovativa la “contaminazione” tra gli elementi scientifici della Didattica e le pratiche di impegno sociale nel Territorio, la cui osservazione rappresenta concreta condivisione di una Scuola nel Tessuto sociale in grado di cogliere le potenzialità di conoscenza, anche per innescare processi di cambiamento, personali e collettivi.

Il corso è iniziato con una sessione online, svolta tra aprile e maggio del 2021, con la realizzazione di sei seminari, meglio descritti nella seguente pagina del sito di Solidaria dedicata al Corso:

http://www.solidariaweb.org/index.php/attivita/formazione-e-cultura/percorsi-didattici-di-antimafia-sociale. Gli interventi dei relatori sono disponibili su youtube e raggiungibili attraverso il sito di Solidaria. Dal 18 al 20 novembre del 2021, invece, si è svolta la prima sessione residenziale.


La seconda e ultima sessione di questa VII edizione del Corso si svolgerà a Palermo il 5/6/7 maggio 2022.

Il Programma delle attività formative, anche in questa sessione, si articolerà in Docenze d'Aula con Testimonianze di Operatori sociali ed Esperti su temi specifici nei Territori e nei Luoghi interessati dagli Interventi sociali, sempre con modalità interattiva per un costante confronto tra i diversi Soggetti attivi nei momenti formativi, in una logica di condivisione di conoscenze ed esperienze e con un reciproco riconoscimento dei ruoli di tutti i Partecipanti a qualsiasi Titolo e Funzione.

Si precisa che le diverse sessioni del corso, pur essendo legate da un filo conduttore – che sarà esplicitato e condiviso all'inizio delle attività- sono indipendenti sul piano formativo e, pertanto, anche alla prossima sessione si potranno iscrivere sia coloro che hanno partecipato alle sessioni precedenti e sia coloro che non vi hanno partecipato.

Informazioni sulla III sessione:

La III sessione si svolgerà in forma residenziale dal 5 al 7 maggio 2022. Le attività inizieranno alle ore 11,00 di giovedì 5 e si concluderanno sabato 7 alle ore 15,00. 

Nella prima mattina si svolgeranno le Attività propedeutiche:

- Accoglienza e socializzazione tra i partecipanti;

- Descrizione del Programma;

- Relazione introduttiva.

Il programma formativo si articolerà in quattro moduli esperienziali, costituiti prevalentemente da visite e testimonianze in Luoghi ed Organizzazioni che - insieme ad altri - si caratterizzano per capacità di innovazione sociale, finalizzata alla costruzione di un'etica e di una responsabilità della Cittadinanza, a partire dal Contesto educativo scolastico.

I Moduli del programma formativo di questa sessione residenziale - che è doveroso evidenziare potrebbero subire modificazioni per cause di forza maggiore – sono i seguenti:

VIOLENZA DI GENERE: All’origine di ogni violenza di genere: cosa può fare la Scuola

EDUCAZIONE CIVICA: Scuola ed Educazione alla Democrazia

SCUOLA E TERRITORIO: La Scuola dentro un Sistema d'intervento sociale per il Riscatto di un Territorio. Esperienze di sviluppo socio-economico e culturale in un contesto di profonda e complessa marginalità 

SCUOLA E ASSOCIAZIONISMO: Interventi integrati di soggetti del cambiamento per il superamento di povertà culturali e marginalità sociale


Ulteriori informazioni:

L’intera sessione ha una durata di n. 18 ore di attività formative in presenza. A conclusione della sessione, a tutti i/le partecipanti sarà rilasciato un attestato di frequenza per il numero di ore effettivamente frequentate (entro il limite minimo di 12 ore di effettiva partecipazione), a cura dell’Università "Kore" di Enna. Oltre alle attività formative (antimeridiane e pomeridiane), si prevedono momenti di convivialità (pranzi e cene) e di intrattenimento (dopocena) facoltativi. 

I/le partecipanti fuorisede saranno ospitati/e presso “Santa Maria della Reale - Centro di Spiritualità” - Salita del Convento n. 55 (90131) Palermo

Nelle prossime settimane, saranno forniti gli ulteriori dettagli del Programma riguardo luoghi, organizzazioni, testimoni e ogni altra informazione utile a dare un quadro completo delle attività formative e non, nonché degli aspetti organizzativi e logistici del corso.

Infine, si ricorda che il Corso è a titolo gratuito; intendendosi “a titolo gratuito” oltre che tutta l'attività formativa (inclusi eventuali materiali didattici che saranno forniti a ciascun/a corsista) anche i pasti principali (n. 5 pasti) e i pernottamenti per i fuorisede (n. 2 notti) compresi tra l'inizio e la fine del programma del corso. Pertanto, restano a totale carico delle/dei corsiste/i:

- Il viaggio di andata e ritorno dalle rispettive località di provenienza e i trasferimenti da e per la sede del corso;

- Gli eventuali pasti e/o pernottamenti che precedono o susseguono il corso.

Le iscrizioni resteranno aperte fino a copertura dei posti disponibili. Il modulo di iscrizione, oltre ad essere allegato alla presente, è scaricabile all’indirizzo: 

http://www.solidariaweb.org/images/documenti/Modulo-di-iscrizione-2021.pdf

Il modulo debitamente compilato dev'essere inviato tramite email all’indirizzo di posta elettronica: formazione@solidariaweb.org.


Cordialità

Solidaria

 

Contatti:
TUTOR DEL CORSO: dott. Giovanni Abbagnato - 
giovanniabbagnato@gmail.com;
DIRETTORE DEL CORSO: prof. Giuseppe Burgio - 
giuseppe.burgio@unikore.it;

AMMINISTRAZIONE: Salvatore Cernigliaro - s.cernigliaro@gmail.com - cell. 329 145 8410.