Intanto Maria D'Asaro ne ha pubblicato una bella recensione sul numero di "Centonove" in edicola:
E’ possibile vivere una
spiritualità slegata da una fede religiosa? Che ruolo ha la filosofia nella
ricerca di una tale spiritualità? Quali contributi ci offrono in proposito i
filosofi antichi e moderni? In Mosaici di saggezze. Filosofia come nuova antichissima spiritualità (Diogene
Multimedia, Bologna, 2015, € 25,00) Augusto Cavadi risponde in modo esauriente
a tali interrogativi, affermando che la spiritualità non è prerogativa solo
delle religioni e che il pensiero filosofico ha le carte in regola per
illuminare i percorsi di saggezza dell’umanità. Per quantità e qualità della
materia trattata, il lettore ha in mano un libro assai ricco e complesso: se ne
suggerisce perciò una lettura lenta e meditata, la più adatta a gustare e
‘digerire’ appieno le molteplici riflessioni che il testo contiene; riflessioni
che l’autore intreccia comunque con brillante maestria, consentendo di
fruire appieno della robusta poliedricità dell’opera grazie a una esposizione
chiara e scorrevole.
Vinto il timore reverenziale
verso un testo impegnativo sì, ma sicuramente alla portata di uomini e donne
che, alla ricerca di un senso della vita e del mondo, non si sottraggono alla
fatica del pensare, Mosaici di saggezze si rivela un libro
necessario, addirittura di “servizio”, perché, pur senza pretendere la palma
dell’originalità, colma una lacuna nel panorama filosofico: recupera infatti
alcuni filoni spirituali della filosofia occidentale e traccia le linee
essenziali di una possibile - multiforme e intrinsecamente inesauribile -
spiritualità filosofica. Operazione possibile perché l’autore - alla maniera
socratica “filosofo di strada” senza steccati e senza frontiere - è capace di
spaziare laicamente nell’universo delle riflessioni incarnate nel tempo dai
singoli pensatori, costruendo ponti e connessioni tra le diverse ‘offerte’
spirituali. Perché è proprio l’esercizio del pensiero a rendere possibile una
spiritualità, anzi un mosaico di saggezze e di spiritualità, a patto che,
sottolinea l’autore “ci riconciliamo con la costellazione dei termini
imparentati con il vocabolo ‘spirito’ (…) e restituiamo al termine … la sua
costitutiva polifonicità (…): ciò che noi siamo nel nucleo più intimo e ciò che
possiamo diventare al culmine della nostra fioritura”. Così intesa,
la spiritualità non può che essere di per sé inclusiva; e la filosofia “non
può sottrarsi al compito cui sembra chiamarla l’epoca storica che
attraversiamo: vigilare criticamente contro ogni travestimento perverso dello
spirituale, (…) ma anche contribuire in positivo alla rinascita e diffusione di
un’autentica dimensione spirituale dell’esistenza personale e collettiva”.
Non è facile condensare in poche
righe la straordinaria ricchezza del testo: Mosaici di saggezze
fornisce utili riflessioni sul senso della
filosofia oggi, “l’amica ritrovata” che
serve a non dare nulla per scontato ed è il miglior antidoto ai diversi fanatismi;
evidenzia le connessioni inscindibili tra
filosofia, etica e politica, ribadendo il legame tra la riflessione filosofica sulla vita individuale e
l’azione sociale e politica e indicando nell’ortoprassi il fine ultimo della
ricerca filosofica; ci offre poi un’analisi illuminante sulla svolta pratica della filosofia e un’ampia disamina
sulla sua valenza intrinsecamente spirituale e terapeutica; ancora, nei
capitoli “Costellazioni della modernità” e ”Costellazioni della
contemporaneità”, il libro propone imperdibili approfondimenti sulla
spiritualità di pensatori del calibro di Giordano Bruno, Pascal, Montaigne,
Feuerbach, per citarne alcuni, e, tra i contemporanei, Ellul, teorico della
decrescita, Hans Jonas, Gadamer ed Edgar Morin: proprio Morin ci esorta, tra
l’altro, a “implementare ogni politica con generose doti di etica e ogni
etica con forti iniezioni di spiritualità”.
Il testo infine, non a caso
scritto in prima persona, riesce persino a com-muoverci,
perché le sue pagine toccano profondamente
la nostra mente e il nostro cuore, attraverso una sorta di costante e feconda
risacca filosofico/esistenziale. E allora: la spiritualità filosofica ci salverà? Luc Ferry afferma che compito ultimo
della filosofia è comunque il riconoscimento del suo limite:“L’amore della
saggezza deve in un certo senso eclissarsi per dare spazio … alla saggezza
stessa. Essere saggio (…) è semplicemente vivere con saggezza, il più
possibile liberi e felici, riuscendo infine a vincere le paure che la finitezza
ha suscitato in noi”. E Cavadi gli fa eco, suggerendo l’abbraccio felice
tra amore e filosofia:“La filosofia può salvare dal non-senso solo se si
prende sul serio la sua valenza esistenziale, mistica (…) ma in questo vissuto
non può mancare l’esperienza dell’amore. La filo-sofia è completa solo se è
anche sofo-filia. (…) Nessun amore della sapienza è veramente tale se non,
anche, sapienza dell’amore” .
Maria
D’Asaro, “Centonove” n.32 del
24.12.2015