sabato 30 luglio 2016

POKEMON ? UN CONSIGLIO SU DOVE "TO GO"


“Repubblica – Palermo”
27.7.2016

I   VERI POKEMON  DA CATTURARE

Con tanti giochi cretini e dannosi che si praticano in giro per il mondo (dalla sberla improvvisa per l’ignaro passante alla lotta fra cani appositamente aizzati) la moda della caccia ai pokémon è quasi una notizia confortante. Interrogarsi sulle ricadute sociali positive del gioco è fuori luogo proprio perché un gioco, in quanto tale, non ha scopi vantaggiosi calcolabili: il suo fascino è proprio nello spezzare la logica utilitaristica quotidiana e nell’esaltare la dimensione “inutile” dell’esperienza umana. Qualcuno – leggiamo sui giornali  – ci sta pure guadagnando, ma la stragrande maggioranza dei partecipanti no: sta sperimentando che la vita non avrebbe sapore se si agisse sempre e solo per produrre, consumare, arricchirsi. Che, insomma, c’è anche il gusto del gratuito.
  Ciò premesso a scanso di accuse (fondate) di moralismo, sarebbe ipocrita tacere un senso – piuttosto vago, confuso - di amarezza. E’ un po’ come quando si constata che milioni di italiani, normalmente annoiati e passivi, grazie a un campionato internazionale di calcio si svegliano, si appassionano, diventano vivacemente critici e (almeno nelle intenzioni) propositivi, sino al punto da lasciare la poltrona di casa per scendere in piazza a manifestare. Difficile non chiedersi se la caccia ai fantasmi telematici o il tifo per la propria squadra di football siano davvero delle cause meritevoli di mobilitazione animata più di tante altre che ci lasciano, abitualmente, in sovrana indifferenza. Difficile proibirsi di sognare che un giorno il mondo si capovolga e la scala dei valori si ristabilisca. Sognare, ad esempio, che decine di migliaia di siciliani si dedichino in questi mesi estivi alla caccia (fotografica !) di piromani nei boschi; di costruzioni abusive in città e fuori dai centri abitati; di campeggiatori abusivi nelle spiagge; di camionisti e automobilisti che digitano sms mentre guidano in autostrada; di cittadini incivili che scaricano rifiuti ingombranti agli angoli delle strade in tutte le ore del giorno e della notte; di operatori ecologici che scaricano i contenitori dell’immondizia dentro i loro  camion ma non si preoccupano né dei rifiuti che cadono per terra accidentalmente durante l’operazione né tanto meno del percolato puzzolente che scivola dai loro automezzi; di poliziotti e carabinieri che si accostano davanti ai bar – invece che per multare chi ha lasciato l’auto in zona rimozione – per posteggiare, a propria volta,  in seconda fila per consumare con comodo il proprio cappuccino mattutino…Proprio in queste ore su facebook circola la foto di un vigile urbano palermitano che posteggia l’auto di servizio tra la strada e il marciapiede e, nell’atto di abbandonarla, a suggello, getta per terra una cartaccia che non gli serve più.
    Insomma non si tratta di contrapporre la leggerezza del gioco alla gravità del quotidiano, ma di ricordarci che il virtuale non può sostituirsi al reale. Deve, se mai, integrarlo, ampliarlo, aprirlo all’ulteriorità della fantasia creatrice. Ogni area del pianeta ha i suoi fantasmi da scovare e “colpire” al cuore: la Sicilia non ne è certo immune. Alla fine della moda sarebbe davvero triste se la nostra isola fosse del tutto bonificata da creature immaginarie e restasse desolantemente affollata da mostriciattoli in carne e ossa che la infestano per davvero.

Augusto Cavadi

mercoledì 27 luglio 2016

CI VEDIAMO A PALERMO IL 28 SETTEMBRE 2016 ? UN INVITO AI COLLEGHI FILOSOFI

Mercoledì 28 settembre, dalle ore 9 alle ore 19, si terrà a Palermo una giornata di aggiornamento sull'insegnamento della filosofia.
L'originalità della proposta è nell'estensione dell'invito agli insegnanti delle scuole elementari e secondarie di primo grado che intendano  conoscere le risorse dell'approccio filosofico anche nella relazione didattica con bambini e ragazzini (Philosophy for children).
Mi raccomando: posti limitati, prenotatevi in tempo !
Qui di seguito il link al CIDI (Centro Insegnanti Democratici Italiani):

domenica 24 luglio 2016

CI VEDIAMO A SEGESTA (TRAPANI) IL 18 AGOSTO 2016 ?


FATTORIA  SOCIALE  “MARTINA E SARA”



BRUCA (TRAPANI)



Giovedì 18 agosto 2016, dalle ore 10 alle ore 18, si terrà un seminario

sul tema



VERSO UNA SPIRITUALITA’ DELL’ OLTROVE



La partecipazione è gratuita ma la prenotazione è obbligatoria (jobongio@alice.it).

 Si accetteranno solo le prime 30 adesioni.







Ore 10:                                    Accoglienza reciproca (si prega di arrivare 
                                                puntualmente per

                                                non disturbare nelle fasi successive)

Ore 10,30 – 11, 00:                 Momento di meditazione guidata (Giuseppe 
                                              La Face)



Ore 11 – 11, 30:                     La “Fattoria sociale”: un progetto (Mario Mulé)



Ore 11, 30 – 12:                     “Il giardino delle sapienze”: un progetto nel  
                                               progetto (Augusto Cavadi)
Ore 12 – 12,15:                       Pausa caffè



Ore 12,15 – 13, 15:                Dal Cattolicesimo dell’infanzia alla fede Baha-ì 
                                              (Maria Lupia)



13, 15 – 15, 30:                   Pausa pranzo (Chi vuole può, iscrivendosi, 
                                              prenotare un pasto in un agriturismo della zona)





15,30 – 16:                               Momento di meditazione guidata (Cinzia 
                                                 Orlando)



16 – 17:                                     Dalla fede Baha-ì alla spiritualità dell’Oltrove 
                                                  (Maria Lupia)



17 – 18:                                    Discussione generale su tutti i temi toccati 
                                                 nella giornata



martedì 19 luglio 2016

CI VEDIAMO A BRESCIA GIOVEDI' 21 LUGLIO 2016 E/O VENERDI' 22 LUGLIO 2016 ?


Giovedì 21 luglio , alle 21.15, passeggiata filosofica a cura di Augusto Cavadi, con partenza dal  Centro Paolo VI  (Via Gezio Calini, 30 - Brescia), sul tema: L'utilità dell'inutile.
Partecipazione libera e gratuita.
(In caso di pioggia ci sarà una Conversazione filosofica in Hotel sullo stesso tema). 


Venerdì 22 luglio, alle ore 21.15, presso lo stesso Centro Paolo VI di Brescia, 
presentazione del libro di Augusto Cavadi Filosofare in carcere. Un'esperienza di filosofia-in-pratica all'Ucciardone di Palermo (Diogene Multimedia, Bologna 2016).
Partecipazione libera e gratuita. 

lunedì 18 luglio 2016

ETICA: SUGGESTIONI BRUNIANE




Dal Blog di Bruno Vergani 
(16.7.2016)

Tra le numerose proficue nozioni quella che più mi è stata utile di Etica. Idee semplici per orientarsi di Augusto Cavadi (Aracne, collana Paidea, Roma 2016) è che tutti hanno un’etica, dall’idealista al perfido edonista, dal qualunquista al militante impegnato, in quanto il comportamento è consequenziale a specifiche ontologie, concezioni, idee e visioni, seppur talvolta inconsapevoli comunque sempre presenti, effettive e precise.
Individuare e indagare tali concezione è, dunque, cruciale perché lì alberga, nel bene e nel male, il mandante di qualsiasi scelta e il regista di ogni condotta.

Poi c’è pure l’incoerenza, problema minore e risolvibile, anzi in taluni casi - per quanto suesposto - una vera e propria benedizione.

http://www.brunovergani.it/item/4044-etica.html#


venerdì 15 luglio 2016

LA ZAHIRA DI ENRICO CILLARI




“Centonove” 7.7.2016

ZAHIRA

Non sono un critico letterario. Come lettore medio sono arrivato alla conclusione che i grandi capolavori sono tali perché sintesi di ispirazione sincera, contenuti profondi e modi espressivi adeguati. Gli altri libri  - quelli che scriviamo noi autori dignitosi ma non certo geniali – si salvano quando presentano almeno una di queste tre caratteristiche che, nei capolavori, si ritrovano felicemente intrecciate.
 In Zahira. Un amore per tornare a vivere (Albatros, Roma 2016) si cercherebbe invano la perfezione stilistica: il linguaggio è spontaneo, ordinario; evoca, più che gli oli tecnicamente accurati del Cinquecento, le pennellate della  pittura naif  . Chi gradisce questo registro linguistico, però, apprezzerà di sicuro gli altri due ingredienti. Innanzitutto l’autenticità dell’ispirazione: non è un libro montato su commissione né per far soldi o cercare fama. Si avverte subito che è scritto perché l’autore – Enrico Cillari – aveva l’esigenza interiore di scriverlo. Scaturisce, come si diceva un tempo aulicamente, ex abundantia cordis.
   In secondo luogo la serietà dei contenuti. L’autore infatti affronta tematiche di rilievo e le affronta con la volontà di fare chiarezza attraverso le opinioni, in parte discordanti, dei protagonisti. Con questo metodo, che si potrebbe definire dialettico in senso socratico, Cillari vuole rispondere soprattutto a due domande.
   La prima, di carattere più esistenziale, riguarda la problematicità delle relazioni coniugali: che, attivate dall’attrazione sessuale, sembrano destinate a esaurirsi via via che questa si affievolisce con gli anni. Si crea dunque una sorta di pericoloso parallelismo che, in molti casi, diventa vera e propria doppia vita: su un binario scorre l’amore affettuoso per moglie e figli, su un altro l’amore impetuoso per un’amante passionale.
  La seconda domanda, di carattere sociale più ampio, riguarda la condizione dei lavoratori immigrati in Italia e, più specificamente, delle lavoratrici che badano ad anziani e infermi nella città di Palermo. Qui l’autore esplora un mondo di fatica, di incomprensioni, di pregiudizi; ma anche di felici intese fra chi viene da lontano e chi può fruire di assistenza talora non solo motivata monetariamente.
  Sullo sfondo la città di Palermo: con la sua sporcizia, con l’inaffidabilità dei suoi mezzi pubblici, ma anche con la bellezza di certi scorci naturali e urbanistici: “Palermo la trovo incantevole. Mi piacciono i suoi silenzi  notturni e il suo caos di giorno. Amo i suoni del mercato, specialmente il Capo. Mi ricorda un po’ i quartieri popolari di Teheran o il Bazar di Instanbul, anche se in proporzioni ridotte. La cosa triste è vederla spesso piena d’immondizia. Comunque mi piace la sua stratificazione storica, come si apprezza muovendosi lungo Corso Vittorio Emanuele e via Maqueda. Chiese e palazzi raccontano il loro passato. Invece la città moderna
è meno affascinante. Via Ruggero Settimo e via Libertà lasciano pensare a un lontano splendore, ma oggi sembrano senza anima, deturpate da palazzi in cemento più o meno brutti, come lo sono in media le costruzioni moderne” (p. 60).
Ed è anche la Palermo dove non c’è solo “borghesia mafiosa”, ma anche una   borghesia “riflessiva” che si sforza di  leggere correttamente la contemporaneità e di cercare una coerenza personale fra analisi teoriche e pratiche quotidiane.
   Il filo rosso del romanzo è il volto di una donna il cui fascino viene più e più volte sottolineato sino al punto da imprimere questa figura nella memoria del lettore. Che per uno scrittore non è certo un merito da poco.

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com

mercoledì 13 luglio 2016

"DEMOCRAZIA" E' USCITO ! QUI LA PREFAZIONE

Democrazia. Analisi storico-filosofica di un modello politico controverso, a cura di Francesco Dipalo, edito da Diogene Multimedia, Bologna 2016, pp. 240, euro 20,00 è uscito. Contiene le relazioni che Elio Rindone, Giorgio Gagliano e Francesco Dipalo hanno tenuto nel corso delle "Vacanze filosofiche per non...filosofi" svoltesi in Trentino nell'agosto del 2015. 
Qui di seguito la mia prefazione all'opera che è acquistabile sia nelle librerie fisiche che on line:
http://www.libreriafilosofica.com/shop/libri-novita/dipalo-gagliani-e-rindone-democrazia.


La democrazia non è un principio “intoccabile” come lo sono invece  i “sacri” princìpi dell’Ottantanove (la libertà, l’uguaglianza, la fraternità) -  inalberati dai protagonisti, non sempre privi di contraddizioni, della Rivoluzione francese del 1789 -  e i tanti altri correlati (la giustizia, la solidarietà, il rispetto verso ogni differenza…). Ma, pur non essendo un valore in sé stesso, la democrazia è un metodo a cui si può rinunziare  - in tutto o in parte – solo quando si è certi che la sua abolizione (o soltanto la sua attenuazione) non pregiudichi i princìpi cui è intrinsecamente finalizzato. Il che, concretamente, significa  - come è stato da più parti e a più riprese asserito – che si può sostituire la democrazia solo se si ha a portata di mano un’alternativa almeno altrettanto conducente rispetto ai fini etici, politici, amministrativi che una comunità si prefigge.
  E’ solo considerando questa caratteristica della democrazia – a un tempo contingente e necessaria, relativa e assoluta, opzionale (in sé) e difficilmente sostituibile (in pratica) – che si può spiegare l’enigma di milioni (ormai direi miliardi) di esseri umani sacrificatisi nella lotta per ottenerla (spesso anche per raggiungerne una misera caricatura) o – in misura decisamente ridotta – per difenderla una volta ottenuta. Anche le cronache politiche italiane di questi anni non registrerebbero dibattiti così vivaci – talora aspri – sulla Costituzione italiana e sulle mosse per modificarla se non si cogliesse il nesso fra garanzie costituzionali ed esercizio della sovranità democratica.
  Ma dov’è nata l’idea  - se non proprio la pratica – della democrazia? E in quale epoca ? E quali interpretazioni critiche, obiezioni teoriche, apologie argomentate, proposte di correzioni e/o di integrazione ha suscitato nei venticinque secoli della sua storia? Quali gli interrogativi che oggi essa suscita, quali le sfide che è chiamata a fronteggiare se non vuole arretrare o anche solo restare nei suoi limiti attuali rifiutandosi di maturare – che sarebbe un altro modo di arretrare? A queste e analoghe domande risponde il volume che avete in mano. Un testo che, se vogliamo un po’ scherzare con le cose serie, è stato scritto in maniera democratica per parlare di democrazia. Detto altrimenti:  riproduce nella genesi, nella struttura e nella finalità l’oggetto  - il modello  democratico e le sue disavventure, appunto – di cui si occupa. Infatti nasce dalla scommessa di coniugare la pluralità (degli autori, delle rispettive età anagrafiche, formazioni culturali e prospettive di analisi) con l’unicità (dello scopo): ricostruire un’immagine calibrata, problematica, sobriamente appassionata della democrazia come idea – o, se si preferisce, come utopia. E questo stile ‘democratico’ nella costruzione del testo si riverbera nel linguaggio adottato: lontano da tecnicismi per iniziati quanto da intenti retorico-declamatori, come si addice a un discorso indirizzato a un pubblico istruito, ma non specializzato in filosofia politica,  che voglia entrare in una tematica cruciale seguendo una traccia documentata e argomentata, pur se sintetica e chiara.
Con queste caratteristiche, insomma, il libro di Elio Rindone, Francesco Dipalo e Giorgio Gagliano finisce con l’occupare un posto vuoto – o per lo meno poco affollato – nella biblioteca del cittadino desideroso di sostanziare con concetti ben temprati il proprio impegno, più o meno intenso a seconda delle circostanze storiche e delle fasi dell’esistenza di ognuno, per una convivenza sociale dignitosa.

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com


 






lunedì 11 luglio 2016

CI VEDIAMO A BERGAMO MERCOLEDI' 20 LUGLIO 2016 ALLE 18,00 ?


Mercoledì 20 luglio 2016, presso la CASCINA BELVEDI' (Località Belvedere, ad Ubiale Clanezzo nei pressi di Bergamo), alle ore 18 terrò una conversazione in occasione della pubblicazione del mio volumetto Etica. Idee semplici per orientarsi (Aracne editrice, Roma 2016, pp. 65, euro 7,00).
Per ulteriori informazioni - e per prenotare eventualmente (entro la sera di domenica 17 luglio) una sobria cenetta, immediatamente successiva,  presso la medesima Cascina – si può scrivere a gianfranco.cortinovis@gmail.com.

sabato 9 luglio 2016

"I SICILIANI SPIEGATI AI TURISTI" ORA ANCHE IN EDIZIONE DANESE

Ancora grazie al mio amico danese Chris Nielsen, sono orgoglioso di annunciare che è uscita in Danimarca la traduzione del mio libretto I siciliani spiegati ai turisti (che, presso l'editore italiano Di Girolamo, è attualmente disponibile in italiano, inglese e cinese).
La versione danese è possibile acquistarla come e-book e come paperback ed è pubblicata dalla stessa casa editrice che ha pubblicato il mio precedente  La mafia spiegata ai turisti.

 Ecco i link:

mercoledì 6 luglio 2016

CI VEDIAMO GIOVEDI' 7 LUGLIO 2016 A PALERMO ?


GIOVEDI' 7  LUGLIO 2016 ore 20,15 presso i locali della Comunità Cristiana El Shaddai di via C. Beccaria 9 (alle spalle di Palazzo Gamma,  di fronte al Velodromo) in Palermo.

Conversazione con Elio Rindone, autore del volume Vivere la sessualità. Quanto ci condizionano le idee degli Antichi? (www.ilmiolibro.it, Roma 2016).

Tema della serata "Si può essere cristiani e vivere con serenità la propria dimensione affettivo-sessuale ? Oppure Bibbia, tradizione medievale, teologia moderna ci condizionano negativamente ?".

martedì 5 luglio 2016

BRUNO DI MAIO FRA ROMANZO E AUTOBIOGRAFIA


“Niente di personale”
29.6.2016

UNA LUNGA VITA BREVE

Dopo aver letto Una lunga vita breve (Diogene Multimedia, Bologna 2016, pp. 145,    euro 14   ) il lettore avrà qualche difficoltà a collocarlo nella propria biblioteca. E’ infatti “quasi” molte cose: “quasi” un romanzo, “quasi” una biografia, “quasi” un’autobiografia, “quasi” una monografia di storia contemporanea… E’ al confine di molti generi letterari, un po’ come la storia dell’autore, Bruno Di Maio,  che non si è identificata – riduttivamente -  con un ruolo sociale ma ne ha attraversato diversi: la docenza universitaria nelle aule di ingegneria dell’Università di Palermo, l’impegno religioso attraverso il Segretariato Attività Ecumeniche  (come raccontato nel suo libro precedente L’ecumenismo fa bene al cuore), il servizio politico (nella prestigiosa aula del Senato della Repubblica) ai tempi d’oro della Rete di Leoluca Orlando…
     Impossibile riprendere tutte le tematiche toccate nelle centoquarantacinque pagine del testo: possiamo solo accennare ad alcune.
      Una prima questione è di carattere, per così dire, filosofico-esistenziale: la vita umana ha, o può avere, senso? La risposta non è facile nell’epoca dell’eclissi delle “grandi narrazioni”: “Certo la ricerca di senso, ai nostri giorni, diviene progressivamente impervia, facendo crescere l’ipotesi che il senso non esista, che ogni speranza sia vana o addirittura puerile. Leopardi, con l’intuizione dell’infinita vacuità del tutto, coglie forse davvero l’essenza delle cose. Le religioni? Eh già, le religioni a che servono? I loro pretesi insegnamenti universali sono stati brutalmente contraddetti dall’esperienza tragica della guerra con la disumanità e con l’inaccettabile sofferenza degli innocenti che l’hanno accompagnata. Religioni e filosofie di vita, davanti all’incubo del fallimento, sono soggette sempre più a radicalismi, ad arroccamenti e fanatismo, che del resto è un fenomeno ricorrente nella storia. Bella prospettiva di futuro, davvero ! Qui non c’è Socrate che tenga” (pp. 45 – 46). Se la risposta alla domanda sul senso della vita non è facile, non si può dire neppure che sia impossibile: il senso della vita sta nell’individuare “un progetto degno di dedicarvi l’intera esistenza” (p. 143).
    Tra i possibili progetti esistenziali “la solidarietà tra i mortali” (p. 143) che scaturisce dalla forte “coscienza della fragilità individuale, posta in termini moderni da Martin Heidegger con il suo :’Essere per la morte’ “ (p. 143). La solidarietà come principio-guida può essere suggerito e sostenuto da una fede teologica, ma altrettanto bene da una convinzione laica: abbiamo conosciuto Albert Schweitzer (citato a p. 127), ma c’è il medico della peste di Camus ,cui mi hanno fatto pensare le righe dedicate Ignaz Semmelweis :”Il coraggio dei medici che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro le malattie, e spesso l’hanno addirittura sacrificata, va molto al di là del puro e semplice interesse umanitario e professionale. Penso in particolare a Ignaz Semmelweis, che ha salvato innumerevoli donne dalla morte di parto incontrando irrisione ed ostracismo, sino a finire la vita in un manicomio”  (p. 47).
                   La solidarietà è una delle molte forme dell’amore. Un’altra, che torna in queste pagine, è ovviamente l’amore di coppia che viene affrontato realisticamente: un’avventura entusiasmante, ma impegnativa (“Tu sei sul punto di scoprire quello che altri, me compreso, hanno sperimentato prima di te: che il rapporto d’amore non è come la battuta di caccia che si conclude con la cattura della preda. E’ l’inizio di un percorso denso di sviluppi imprevisti”, p. 85).
        Ho esordito sottolineando l’aspetto nomade della storia di Bruno Di Maio, il suo gusto di attraversare le frontiere disciplinari e vitali. Vorrei chiudere evidenziando una di queste frontiere in particolare: Snow avrebbe detto fra le “due culture”, la umanistico-letteraria  e la  scientifico-tecnica. Questo testo è attraversato dal desiderio di superare ogni divisione, ogni separazione: si fanno anche i nomi di due ingegneri-scrittori (Carlo Emilio Gadda e Leonardo Sinisgalli). Ed è per me consolante che un docente di questo indirizzo di studi pensi e scriva queste cose: quasi mezzo secolo fa, quando appena laureato in filosofia, le sostenni durante un convegno al cospetto del preside dell’allora Facoltà di Ingegneria, fui da questi severamente redarguito: “Qui si studia ingegneria ed è già tanto: non chieda ai suoi coetanei di perdere tempo con domande filosofiche”. Per fortuna ci sono ingegneri, come Bruno Di Maio, che oltre la soglia degli ottant’anni  continuano – ingenuamente – a perdere tempo con domande filosofiche.

Augusto Cavadi

www.nientedipersonale.com/2016/06/29/una-vita-lunga-in-breve-romanzo-o-autobiografia

domenica 3 luglio 2016

CI VEDIAMO, A PALERMO, MARTEDI' 5 LUGLIO 2016 ALLE ORE 21 ?

La rivista online www.nientedipersonale.com
in collaborazione con la Scuola di formazione etico-politica “G. Falcone”
organizza
una serata di informazione critica sul referendum costituzionale previsto per ottobre 2016.
Presso la Chiesa di S. Francesco Saverio all’Albergheria di  Palermo
(gentilmente messa a disposizione dal rettore don Cosimo Scordato)
dalle ore 21 (esatte !) alle ore 22,30 di martedì 5 luglio 2016
dialogheranno con calma e signorilità, fra loro e con il pubblico,
l’avvocato Marcello Longo (favorevole al “si”) 
e il professor Elio Rindone (favorevole al “no”).
Introduce Francesco Palazzo (“Repubblica – Palermo”).
Modera il dibattito Augusto Cavadi (presidente della Scuola di formazione etico-politica “G. Falcone”).
* Se ritenete l'occasione preziosa, regalate ai vostri contatti l'avviso.

sabato 2 luglio 2016

UNA NUOVA CASA-VACANZE B & B A PALERMO : PRENDETENE NOTA !



Ricordate la casa di Adriana a Ballarò? Totalmente ristrutturata la palazzina, totalmente ristrutturato l'appartamento, Lilla l'ha trasformato in un delizioso appartamento per ospiti di gusto che non vogliono spendere più del necessario per i loro soggiorni nel centro storico di Palermo. Prendete nota, nel vostro interesse ! I giudizi su internet degli ospiti di tutto il mondo che sono già passati sono entusiastici:

venerdì 1 luglio 2016

CI VEDIAMO SABATO 2 LUGLIO 2016 A CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TRAPANI) ?


Sabato 2 luglio 2016, alle ore 17.30, presso la  SOCIETA’ OPERAIA di MUTUO SOCCORSO DI CASTELLAMMARE del GOLFO (Corso Garibaldi  67) , LA FATTORIA SOCIALE “ MARTINA e SARA” (BRUCA e SCANZA) organizza un incontro aperto al pubblico con Augusto Cavadi in occasione della pubblicazione del suo libro ETICA. IDEE SEMPLICI PER ORIENTARSI  (Aracne Editrice, Roma 2016, pp. 65, euro 7).                        
La presentazione del libro e il successivo dibattito forniranno l’occasione per riflettere sui princìpi che stanno alla base del comportamento di ognuno di noi e sulla loro traduzione nella vita di tutti i giorni: tutti abbiamo un’etica, ma non tutti siamo consapevoli di quale sia !