Repubblica – Palermo 27.4.04
Augusto Cavadi
Ci sono libri destinati a non diventare inattuali. Purtroppo. La guerra nel Novecento, pubblicato dalla Palumbo per le scuole ma altamente raccomandabile a chiunque voglia leggere la cronaca con una lente critica, è di questi. Tre le sezioni in cui sono suddivisi testi e commenti: Pensare la guerra (pp. 5 – 82), Fare la guerra (pp. 83 – 148), Raccontare la guerra (pp. 149 – 184). In ciascuna sezione, suggestivo intreccio di testimonianze, poesie, analisi storiche, interpretazioni psicoanalitiche, canzoni: né mancano le riproduzioni di quadri celebri come Guernica di Picasso e Il volto della guerra di Dalì. Lo sguardo al XX secolo, il secolo della “guerra totale” (J. Hobsbawm), non è certo rassicurante né il XXI sembra aver migliorato il panorama. Ma resta, nell’intimo di ciascuno, una speranza. Che – anche grazie a governanti meno rozzi - diventi opinione comune la convinzione espressa da Cesare Pavese nella pagina conclusiva del suo romanzo La casa in collina del 1948: “Ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto assomiglia a chi resta, e gliene chiede ragione”.
Marianna Marrucci
La guerra nel Novecento
Palumbo
Pagine 184
Euro 8,50
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