“Repubblica – Palermo”
29.3.05
Augusto Cavadi
Prima o poi tutti ci chiediamo che senso abbia la nostra vita. Le risposte sono miriadi e – dopo Freud - la più frequente sembra che non sia neppure il caso di porsi la domanda. Lev Toltoj, invece, se l’è posta con insistenza. Il gruppo italiano “Amici di Tolsoj” ha voluto raccogliere - in un elegante ed agile volume che inaugura la collana “Il pellicano” - una scelta delle sue pagine più luminose in proposito. Luminose ma spiazzanti perché, infrangendo un pregiudizio diffuso, attestano che si può essere – insieme – cristiani ed anarchici, rivoluzionari e nonviolenti, fini letterati e appassionati operatori sociali: “Che Dio esista o no, che esista o no la vita futura, in tutti i casi la cosa migliore che io possa fare è aumentare in me l’amore. E questo perché l’accrescimento dell’amore accresce la felicità” (p. 72). Ovviamente le chiese cristiane e i partiti di sinistra si sono trovati concordi nell’emarginare questo insolito messaggio anticonformista che però, come attestato dallo stesso Gandhi, può liberare chi lo accoglie dall’indifferenza e dal disimpegno.
LEV TOLSTOJ
Perché vivo?
L’Epos
Pagine 146
Euro 12,80
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