domenica 15 novembre 2009

IL DISPREZZO DEL PROFESSORE


Repubblica – Palermo 15.11.2009

Elio Giunta
IL DIRITTO AL DISPREZZO
Edizioni Ila-Palma
pagine 75
euro 10

Senza dubbio intrigante l’idea di partenza: un anziano professore scrive una sorta di lettera aperta, sui grandi temi attuali, ai suoi “illustri ex allievi” (come il magistrato Ignazio De Francisci, l’onorevole Leoluca Orlando o il senatore Marcello dell’Utri). E la scrive dal punto di vista di un “intellettuale” convinto che suo compito non è principalmente di schierarsi con questo o quel partito, ma di promuovere ogni iniziativa, da qualsiasi organizzazione sociale provenga, mirata “all’integrità della persona umana e alla evoluzione del suo benessere e della sua libertà“. Intrigante l’idea, dicevo; ma, tutto sommato, un po’ deludente l’effettiva realizzazione. Quando Elio Giunta in questo suo Il diritto al disprezzo. Cosa pensa la gente della politica parla di tecnologia ed economia di mercato, di partitocrazia o di disoccupazione giovanile, le sue considerazioni scivolano senza graffiare.
Il discorso si modula su un registro più stimolante là dove parla del potere culturale - reale o presunto - in Sicilia. Ne ha per tutti (dai defunti come Sciascia e Guttuso ai viventi come Vincenzo Consolo, Andrea Camilleri, Elvira Sellerio e compagnia varia), ma il tono delle denunce è troppo acceso (a tratti livoroso) per non sollevare qualche dubbio su possibili risentimenti soggettivi. Che non aiutano certo l’oggettività delle analisi.

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