martedì 10 novembre 2009

Recensione di “L’Italia a pezzi” di Antonio Roccuzzo


“Repubblica - Palermo” 8.11.09

Le virtù di Reggio Emilia, i vizi di Catania

Antonio Roccuzzo
L’ITALIA A PEZZI (Edizioni Laterza, pagine 154, euro 15,00)

Il progetto risorgimentale - “L’Italia è fatta, bisogna adesso fare gli italiani” - si è realizzato? Antonio Rocccuzzo, in L’Italia a pezzi. Cosa unisce Catania e Reggio Emilia, dà una risposta spiazzante: la unificazione culturale, etico-sociale, degli italiani è ancora da venire. E quella sinora realizzata - sul piano dei profitti - è avvenuta in nome del peggio. Due città-simbolo (Reggio Emilia e Catania) vengono analizzate da otto punti di vista: lo stato dell’informazione, la condizione degli immigrati, il dominio mafioso, le attività imprenditoriali, il volto dello Stato, la memoria storica dei cittadini, la vita politica. Punto per punto, con vivacità di linguaggio e precisione di dati, Roccuzzo dimostra che in Italia la differenza di redditi e della qualità dei servizi risulti fra le più gravi e preoccupanti fra le nazioni del mondo industrializzato: il Nord importa manodopera, burocrazia e professori dal Sud, ma non vi esporta civiltà e sviluppo reale”. E’ anche vero che “sotto le cifre delle ‘due Italie’ vive una nazione fondata sull’evasione fiscale al Nord e sul lavoro nero al Sud, ma soprattutto si agita un’economia criminale che già costruisce un solo paese sommerso, brutto, sporco e cattivo”. Insomma, i due mondi diversi e distanti rischiano di unificarsi proprio grazie alle energie peggiori del Paese: grazie a quel “flusso enorme di denaro sporco che è l’unica vera liquidità circolante, e non più solo nel Sud, soprattutto in tempo di recessione economica. Un fiume di euro illegali che rischia di ‘meridionalizzare’ l’Italia”.
Augusto Cavadi

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