lunedì 16 giugno 2014

Nino Cangemi su “Palermo. Guida insolita a una città indecifrabile” di Augusto Cavadi


La Palermo “indecifrabile” di Augusto Cavadi

“siciliainformazioni.it” del 16.5.2014


(http://www.siciliainformazioni.com/101574/palermo-indecifrabile-augusto-cavadi)



Palermo è una città dai mille volti. Tanti tra di loro contraddittori. La bellezza del suo patrimonio architettonico, unico per l’eterogeneità di stili, stride con l’incuria degli amministratori; la religiosità ostentata sino al folklore spesso non corrisponde ad un credo sincero; l’abbondanza del cibo da strada e la vitalità dei mercati popolari storici occultano l’omologazione culturale e la crisi galoppanti; l’accoglienza dei palermitani fa a pugni con la criminalità mafiosa, sempre presente seppure negli ultimi anni strategicamente nascosta.

Chi arriva a Palermo da un lato è attratto dal suo fascino, dall’altro è disorientato: troppe le luci e le ombre per afferrarne l’identità.

Augusto Cavadi, saggista palermitano dai molteplici interessi (filosofici, sociologici, teologici, pedagogici), col suo “Palermo, guida insolita alla scoperta di una città indecifrabile”, edito da Di Girolamo, accompagna il turista in un tour singolare che non nasconde le contraddizioni del capoluogo dell’isola “luogo dell’incontro – e del contrasto – fra poesia e prosa, fra picchi di bellezza e ferite orride”. Il suo obiettivo è non solo far conoscere Palermo a chi si appresta a visitarla, ma fornire una bussola per coglierne, tra le sue manifestazioni plurivalenti, l’essenza.

Quella di Cavadi è davvero, come recita il sottotitolo, una guida “insolita”.

Per diversi motivi.

Innanzitutto perché l’autore, pur suggerendo un tragitto (o più tragitti tenendo conto del tempo di cui dispone il turista), si mette da parte lasciando la parola a tanti scrittori, noti e meno noti, che hanno esplorato (a loro modo) Palermo: da Goethe a Maupassant, dalla Maraini a Consolo, da Brandi ad Alaimo, senza dimenticare Zullino, la cui Guida ai misteri e ai piaceri di Palermo è un libro, oggi introvabile, che penetra nei segreti della città col gusto della provocazione. La pluralità di voci arricchisce la guida, sia perché gli autori citati sono figli di epoche diverse testimoniandosi così l’interesse che Palermo ha suscitato e continua a suscitare nel tempo, sia per la loro diversa estrazione: alle osservazioni dei letterati si accompagnano quelle di sociologi, di esperti d’arte, di giornalisti.

Inoltre in quella di Cavadi, a differenza delle guide tradizionali, non si suggerisce soltanto un excursus architettonico: alle bellezze dei monumenti di Palermo si aggiunge un percorso di orientamento sociologico. Sicché tra i luoghi da visitare viene pure indicato l’Albero di Falcone di via Notarbartolo, espressione della resistenza palermitana alla mafia, quella mafia che –non può negarsi- incuriosisce i turisti e che, secondo l’autore, va spiegata onorando la memoria di chi l’ha contrastata piuttosto che presentata nei suoi aspetti folkloristici (Cavadi ha anche pubblicato La mafia spiegata ai turisti, tradotta in tantissime lingue).

Altro aspetto originale della guida di Cavadi è la presenza, accanto a brani letterari e sociologici di spessore, di pezzi umoristici. Non stupisce perciò che in questa guida vi sia posto per un dialogo esilarante di Ficarra e Picone o per considerazioni brillanti, sospesi tra il serio e il faceto, di autori meno noti. Ciò rende il libro oltre che istruttivo accattivante. E d’altra parte l’umorismo è un’altra chiave per meglio decifrare la palermitanità.

Come ogni buon guida, quella di Cavadi è agile: appena 172 pagine in formato tascabile al prezzo di 9,90 euro. Un’occasione per i turisti (e non solo) che vogliono scoprire la città nei suoi vari aspetti e attrazioni, anche quelli gastronomici, su cui pure si sofferma l’autore, e indagare sui suoi enigmi.

Il libro sarà presentato mercoledì 18 giugno alle 18,30 a Mondello presso il “Circoletto” di Fondo Anfossi.

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