mercoledì 18 agosto 2021

IL CASTELLO UTVEGGIO CHE , DAL MONTE PELLEGRINO, DOMINA SU PALERMO

“Il Gattopardo”

Luglio 2021

 

IL CASTELLO UTVEGGIO CHE DOMINA SU PALERMO

Da qualsiasi quartiere di Palermo – e sin dalle navi che vi approdano – è impossibile non notare il rosa (cangiante secondo la luce solare) del  Castello Utveggio che, dal Primo Pizzo di Monte Pellegrino, domina la città e l’intero golfo. Quando ero giovane, durante la Fiera del Mediterraneo, un fascio luminoso roteante lo strappava, un po’ magicamente,  alle tenebre serali. Una struttura del genere evoca dame e cavalieri, giostre e duelli, menestrelli e trovatori: insomma, atmosfere medioevali. Ma dalle nostre parti, si sa, non tutto è come appare. Non senza un pizzico di delusione, nativi del luogo o turisti che vi giungono da lontano scoprono (ad esempio leggendo le pagine Palermo da riscoprire non solo in TV di Melinda Zacco) che si tratta di una sorta di falso d’autore. Fortemente voluto dal cavaliere Michele Utveggio (in società con i costruttori Collura) è stato infatti inaugurato, dopo solo cinque anni di lavori, nel 1934: meno di un secolo fa. 

Ma nacque sotto una cattiva stella. Per quanto collocato sul “più bel promontorio del mondo” (almeno secondo il giudizio generoso di Goethe) non ebbe fortuna né come albergo né come casinò. La Seconda guerra mondiale – che lo vide, successivamente, sede di contraerea italiana, tedesca e statunitense – ne completò il degrado. Fu solo negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso che l’edificio, espropriato dall’amministrazione regionale, venne restaurato per diventare sede del Servizio segreto civile (SISDE) e poi di un altisonante Centro Ricerche e Studi Direzionali (CERISDI), una sorta di scuola di eccellenza per formare la classe dirigente dell’Isola. Forse troppo occupati a preparare le magnifiche sorti del futuro, i responsabili non hanno saputo però, nel presente,  mantenere in vita l’istituto. Che è stato tristemente chiuso nel 2016.

Non mancano annunzi e promesse di un rilancio. E sarebbe davvero incoraggiante che, a vegliare su Palermo, non fosse un simbolo di insuccessi e fallimenti. 

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

 

 

1 commento:

Gino Adamo ha detto...

Caro Augusto, molto volentieri ti leggo e ti seguo nei tuoi pezzi (sul tuo Blog di varia umanità), così chiari e acutamente ragionati da offrirmi (schiettamente) momenti di autentico svago interiore: anche quando trattano temi tutt’altro che allegri. Anzi forse proprio allora mi accade di trovarmi in piena sintonia con il tuo pensiero, dal quale non cesso di apprendere. Come sai non partecipo da tempo a FaceBook.
(...)
Non mi rimane che ringraziarti di vero cuore per le gradevoli, interessanti riflessioni e letture di cui fai dono alla moltitudine di amici, conoscenti e abituali lettori, fra cui spero di occupare anch’io un posticino: modesto, ma sincero.
Ricordami alla cara Adriana cui invio un auspicio di viva serenità.
A te un caro abbraccio,
Gino