QUANDO NONVIOLENZA FA RIMA CON NON CONOSCENZA
di Antonino Cangemi
Confessiamolo, l’espressione “nonviolenza” evoca in noi qualcosa di astratto e utopico e suggerisce un atteggiamento di debolezza e di buonismo fine a se stesso.Né quasi mai, pur consapevoli di saperne poco e comunque nutrendo pregiudizi verso di essa, ci siamo presi la briga di colmare le nostre lacune conoscitive.
A parte il fatto che in generale la superficialità è sempre biasimevole, ancor più se accompagnata da pregiudizi, il conflitto tra Russia e Ucraina, tra un Paese aggressore e uno aggredito – non il solo nel mondo ma quello che investe l’Occidente ed è suscettibile di sviluppi devastanti – ci induce a riflettere sul pacifismo e sulla nonviolenza: concetti del tutto privi di concretezza oppure declinazioni di principi etici alternativi a logiche poco sensibili ai valori umani?
Se volessimo capirne qualcosa di più sulla nonviolenza e sul pacifismo ci viene in soccorso un breve saggio di Andrea Cozzo, La nonviolenza oltre i pregiudizi – sottotitolo più che eloquente: Cose da sapere prima di condividerla o rifiutarla – edito da Di Girolamo.
Andrea Cozzo insegna Lingua e Letteratura greca all’Università di Palermo, ma è anche un esperto di nonviolenza: sul tema ha tenuto corsi all’ateneo del capoluogo siciliano e ha pubblicato più di un libro, tra cui “Conflittualità nonviolenta. Filosofia e pratiche di lotta comunicativa (Mimesis, 2004). L’agile volumetto di Cozzo (137 pagg., 12,90 euro) si fa apprezzare per più di un motivo.
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1 commento:
Grzie di cuore ad Antonino Cangemi.
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