mercoledì 25 maggio 2016

QUANTO E' IMBROGLIONE RENZI ? DISCUTIAMO SU ALCUNE TESI DI ELIO RINDONE

Il mio amico Elio Rindone mi ha segnalato un suo intervento su cronachelaiche.globalist.it del 4 maggio 2016 . E' un testo,  secondo il suo stile, lucido e tagliente.  Può essere condiviso al 100% ? Vorrei rispondere insieme a chi di voi vorrà contribuire con le proprie riflessioni su questo blog.

Il Pd, Renzi e la Sindone (Prima puntata) 

Gli abbagli di massa non appartengono solo alla religione ma anche alla politica, complice il servilismo dei media. Il rischio per la democrazia è altissimo.

di Elio Rindone

La Sindone è un falso medievale, fabbricato in Francia e portato nei suoi feudi dal duca Ludovico di Savoia. È un fatto accertato. Eppure da oltre sei secoli è oggetto di venerazione e frotte di fedeli accorrono regolarmente a Torino in occasione della sua ostensione. Il fenomeno non è difficile da spiegare: credulità popolare, bisogno di protezione nelle difficoltà della vita, attaccamento alle tradizioni, interessi economici e politici, fiducia nell'autorità. Le prove inconfutabili degli storici e degli scienziati vengono, quindi, semplicemente ignorate e non raggiungono la massa, alla quale i mezzi di comunicazione fanno arrivare, invece, l'invito di un papa amato come Francesco (ma del resto non era amato anche Giovanni Paolo II?) a venerare un telo medievale (definito icona perché oggi si preferisce evitare il termine reliquia). Ma che cosa ha a che fare la venerazione di un pezzo di stoffa con la spiritualità del vangelo, che chiede un radicale cambiamento di vita a servizio dei poveri e dei diseredati? Incoraggiare questo tipo di religiosità significa abituare i fedeli a un infantilismo che banalizza il messaggio evangelico, sino alla manipolazione e alla superstizione.
Non bisogna credere, però, che fenomeni del genere non si verifichino in altri ambiti, anche se di solito l'inganno viene svelato in tempi più brevi. Uno dei campi in cui ricorrono più frequentemente simili abbagli di massa è quello politico. Un analogo miscuglio di ragioni e sentimenti, credulità e interessi, infatti, fa sì che talvolta siano considerati di sinistra partiti che fanno una politica di destra. Mi pare che sia questo il caso delle forze politiche, confluite poi nel Pd, che negli anni del berlusconismo trionfante non hanno mai fatto una seria opposizione; quando sono andate al governo non hanno abrogato nemmeno una delle leggi vergogna volute dal centro-destra e anzi, per esempio in materia di giustizia, hanno approvato con maggioranze bipartisan provvedimenti che continuavano a ostacolare le indagini della magistratura; che ormai da anni, con Monti, Letta e Renzi governano con le destre.
Stando alle etichette, infatti, da una coalizione di centro-sinistra ci si attenderebbe una politica all'insegna dell'equità fiscale: lotta all'evasione, progressività della tassazione e incremento della spesa sociale. Bene, negli ultimi venti anni non si è combattuta l'evasione fiscale; con lo slogan della lotta agli sprechi è stata pesantemente tagliata la spesa sociale; è stata ridotta la progressività delle imposte. Nel 1995, infatti, l'aliquota dell'IRPEF per i redditi più bassi era del 10% e quella per i più alti del 51%; dal 2008, invece, la prima è aumentata sino al 23% e la seconda è diminuita sino al 43%. Per i ceti meno abbienti, quindi, la tassazione è aumentata di 13 punti percentuali, mentre per quelli più abbienti è diminuita di 8 punti. Ma non basta. L'IVA, che è l'imposta più rilevante tra quelle indirette, cioè che colpiscono tutti i cittadini indipendentemente dal reddito, nel 1995 era al 19% mentre nel 2013, col governo Letta, è arrivata al 22% e col governo Renzi, salvo un poco probabile boom dell'economia italiana, nel 2017 salirà al 24%. Come liberarsi dalla sgradevole sensazione che nell'ultimo ventennio sia stata al potere in maniera continuativa in Italia la destra più feroce, anche quando si spacciava per sinistra?
Solo un altro esempio. Per raddrizzare i conti pubblici, il governo Monti non ha preso in considerazione l'idea di una patrimoniale ma ha messo le mani sul settore pensionistico. La riforma Fornero del 2011, allungando l'età richiesta per andare in pensione, non solo ha reso più difficile per tanti giovani la ricerca di un'occupazione ma ha anche provocato enormi difficoltà a centinaia di migliaia di persone che avevano concordato un'uscita anticipata dal lavoro e che sono rimaste senza alcun reddito: né da lavoro né da pensione. È ovvio che la sua riforma previdenziale il ministro Fornero non se l'è votata da sola! La legge, poi disconosciuta dai partiti che l'hanno approvata, è stata compattamente votata dal Pd, dal Pdl e dall'Udc. Eppure tanti elettori hanno continuato a considerare il Pd un partito di centro-sinistra, anche se il segretario dell'epoca, Bersani, dichiarava nel corso della campagna elettorale seguita alla caduta dell'esecutivo, che anche in caso di vittoria avrebbe governato con Monti. Potenza della fede! E, in effetti, ce ne vuole molta per vedere nel Pd una vera alternativa al Pdl, ora diviso nei due rami di Forza Italia e Nuovo Centro Destra: della superiorità morale di berlingueriana memoria non è rimasta alcuna traccia, almeno a giudicare dal numero di inquisiti, rinviati a giudizio e condannati, tanto che, in materia di corruzione, il Pd ormai non sfigura più nel confronto col Pdl.

40 commenti:

Francesco Palazzo ha detto...

Stato sociale? Mi pare che in Italia, a cominciare dal sistema sanitario, abbiamo uno stato sociale ipergarantista, che da tutto a tutti, e costosissimo. Sulle pensioni, il sistema che abbiamo creato rientra in questo stato sociale allegro. La riforma Monti-Fornero era necessaria. A meno di non volere lasciare nulla alle giovani generazioni e consentire ai cinquantenni di andare in pensione. Per quanto riguarda l'imposizione fiscale, a parte che occorrerebbe aggredire l'evasione, che in Italia ha percentuali da record, e mi pare che il tanto vituperato Monti aveva messo il problema al centro dell'agenda di governo, e considerando che l'Italia è sopra la media UE, ma è superata da paesi come Danimarca, Belgio, Francia, Svezia e Austria, occorre fare un confronto tra i diversi paesi. Diciamo che l'Italia come aliquote non ne esce malissimo. Se poi il problema è, come sostiene Grillo, che il PD è un PDL meno elle, allora il discorso, abbastanza qualunquistico, è chiuso prima di iniziare.

Francesco Palazzo ha detto...

Poi, non si è fatta seria opposizione al berlusconismo? Mi pare di ricordare che un certo Prodi ha vinto due volte le elezioni, ed una certa sinistra dura e pura, appena approdata sulle sponde di Comunione e Liberazione,l'ha fatto cadere sia la prima che la seconda volta.Per quanto riguarda i governi di larghe intese, con l'Italicum si dovrebbero evitare. Ma sappiamo che questa legge elettorale, insieme alle riforme costituzionali, non piace alla sinistra dura e pura. Insomma, a molti ne larga ci trasi,ne stritta ci vieni.

Francesco Palazzo ha detto...

...nè larga ci trasi, nè stritta ci vieni.

Anonimo ha detto...

Caro Augusto, ai commenti relativi al mio articolo risponderei così.
Ciao, Elio

Per quanto riguarda:
1 l’imposizione fiscale, il cambiamento delle aliquote IRPEF da me segnalato è vero o falso? Se vero, tale cambiamento è all’insegna dell’equità? Se è iniquo, il confronto con altri Paesi basta a renderlo equo?
2 la spesa sociale, se sono stati tagliati gli sprechi, ne sono davvero contento. Se invece, come mi dicono diversi amici medici, fossero stati tagliati i servizi (chiusura di ospedali, riduzione del personale medico...) mi preoccuperei un po’.
3 l’evasione fiscale, il governo Monti ne parlava molto (grandi risultati?): i successori non ne hanno parlato più. Peccato!
4 l’intervento sulle pensioni, il problema dei cinquantenni era stato già risolto dalle riforme precedenti. Sicuro che non ci fossero altri modi per tentare di risanare i conti senza causare enormi difficoltà a centinaia di migliaia di persone che avevano concordato un'uscita anticipata dal lavoro e che sono rimaste senza alcun reddito?
5 l’opposizione al berlusconismo, ricordo bene che Prodi ha vinto per due volte le elezioni, ma non ricordo leggi-vergogna berlusconiane che siano state abrogate: mi piacerebbe avere rinfrescata la memoria!
6 le larghe intese, siamo sicuri che per evitarle non sia sufficiente una buona politica, che richiami al voto milioni di astenuti? Davvero non c’è altra soluzione che approvare una legge elettorale che ricalca i vizi del porcellum e una riforma costituzionale che, a giudizio dei maggiori costituzionalisti, compromette l’equilibrio dei poteri?

Francesco Palazzo ha detto...

Fonte Sole 24 Ore.

Francesco Palazzo ha detto...

Sulla legge elettorale e sulla riforma costituzionale, preferirei critiche puntuali, piuttosto che il riferimento ai grandi costituzionalisti. Ve ne sono più di 150 a favore. Ma se proprio è difficile formarsi un'opinione propria senza il rimando a pensieri altrui, richiamo la lunghissima intervista odierna su Repubblica a un noto costituzionalista. Dove si esprime non si sa che cosa.

Francesco Palazzo ha detto...

I sistemi fiscali europei devono essere comparati e ciò deve essere fatto a oggi. Prendere le aliquote fiscali di 21 anni fa, cioè a secoli economici addietro, senza una comparazione al dato odierno delle varie economie europee, non capisco francamente che operazione sia.

Francesco Palazzo ha detto...

Ribadisco, il nostro welfare state, pur in periodo di grande crisi del conti, rimane uno dei più potenti e sicuri a livello mondiale. Anche qui vorrei che si citasse qualche caso specifico di involuzione.

Francesco Palazzo ha detto...

Il sistema pensionistico deve guardare alle giovani generazioni e credo che, con Monti, si sia intervenuto pure in ritardo. Le generazioni che adesso hanno dai sessanta in su si sono mangiate quasi tutta la torta, lasciando le briciole ai giovani. Credo che sarebbe meglio un dignitoso silenzio.

Francesco Palazzo ha detto...

Sul breve periodo (96/98-2006/2008) in cui Prodi è stato al governo il discorso è complesso. Ma il grande statista bolognese si è purtroppo dovuto guardare le spalle dai compagni "de sinistra", che nei due casi in cui hanno fatto cadere Prodi hanno mostrato di capirne di politica quanto io di astrofisica.

Francesco Palazzo ha detto...

Guarda caso il cavaliere ha sempre visto Prodi come il fumo negli occhi. Non lo hanno capito solo i grillini che non lo hanno votato alla presidenza della Repubblica .

Davide Tarozzi ha detto...

Francesco Palazzo vorrei commentare alcuni contenuti del suo post. In Italia, diversamente da quanto lei dice, abbiamo uno stato sociale che da tantissimo a pochi, e pochissimo a molti! Quindi un sistema iniquo e mal funzionante, perchè costa tanto a vantaggio di una esigua minoranza di privilegiati. Dovremmo su questo imparare da paesi del nord Europa che hanno un sistema sociale funzionante, costa meno e che sostiene davvero tutta la cittadinanza, e non solo una casta come da noi. Sul nostro sistema fiscale temo che lei lo conosca poco, perchè se lei fosse un imprenditore italiano che ogni mese deve pagare un F24 versando IVA, Irpef,INPS, Addizionali regionali e comunali per il proprio personale, e poi ancora IRAP ed IRES, anticipata al 101% un anno prima della chiusura dell'esercizio, scoprirà anche lei che di tutto il suo lavoro, dopo tutti i rischi che si è preso (e sempre se è riuscito a farsi pagare dai suoi clienti) le è rimasto si e no un 30%. Pochi altri paese al mondo hanno un sistema fiscale tanto ingiusto come il nostro. Sembra che il legislatore si diverta a fare leggi assurde e complicate per far impazzire i lavoratori del privato. La legge Fornero/Monti è profondamente ingiusta e sbagliata, fatta o da incompetenti o da gente in malafede. Ha prodotto pochi risparmi, serviti solo a fare un po' di soldi da dare ai soliti privilegiati della casta, danneggiando tantissimi lavoratori che hanno avuto il loro sistema previdenziale stravolto dopo una vita di lavoro. Inoltre ha creato un danno enorme all'economia, perchè ha costretto migliaia di lavoratori ultracinquantenni/sessantenni a rimanere al lavoro, generando guarda caso il più alto tasso di disoccupazione giovanile della storia repubblicana. Grazie per l'attenzione

Francesco Palazzo ha detto...

Sullo stato sociale si informi meglio. Guardi al sistema sanitario ad esempio. Per non dire alle pensioni di invalidità, date anche a chi non aveva e non ha nulla. Vada negli Usa, per un controllo al pronto soccorso e un'analisi del sangue le recapitano una fattura di 1 e 700 dollari. Sui paesi del nord Europa, guardi meglio, mi pare che qualche problema ce l'hanno pure loro adesso. Sul sistema fiscale, ho scritto che l'Italia è sopra la media UE. Poi ci sono imprenditori che pagano e imprenditori che evadono. Vuole sapere quale di queste due categorie è maggioritaria?

Davide Tarozzi ha detto...

Io conosco solo imprenditori che pagano, chi non paga nella economia reale non li ho mai consociuti, anche perchè confindustria per prima emargina un imprenditore che evade perchè crea un danno competitivo agli altri imprenditori. Quelli che secondo lei non pagano possono essere solo amici degli amici della solita casta di privilegiati, per i quali i burocrati di stato fanno leggi folli su misura per agevolare le loro evasioni (meglio chiamarle elusioni)

Francesco Palazzo ha detto...

Come arriviamo allora a tutti questi miliardi di evasione? Parliamo di 180 miliardi l'anno.

Davide Tarozzi ha detto...

Con la calcolatrice della fantasia puoi inventarti tutti i miliardi che vuoi. Parliamo invece di cose vere, cioè di come vengono spesi dai burocrati di stato, quei 300 ed oltre miliardi di euro, questi si veri, sonanti, che ogni anno lavoratori e imprenditori versano nelle casse dello stato. Parliamo di quelli,di come vengono sprecati, allocati con atti corruttivi agli amici degli amici, con stipendi vergognosi a boiardi di stato che passano le giornate al mare, con i soldi dei lavoratori e degli imprenditori che al mare non possono andare ma devono stare in fabbrica a lavorare

Francesco Palazzo ha detto...

Secondo lei a quanto ammonta l'evasione fiscale in Italia?

Davide Tarozzi ha detto...

Non lo so perchè sono calcoli frutto di ipotesi, fatte da gente che , mi perdoni, capisce poco o niente di economia reale. Insisto che dobbiamo concentrarci invece su come vengono spesi i tanti soldi incassati dalle tasse degli italiani, frutto del nostro duro lavoro. Dobbiamo capire che il denaro pubblico è sacro, e non puo' essere sprecato in questo modo. Un uso onesto dei nostri soldi da parte dello stato, sarebbe la migliore medicina per ridurre ad un minimo fisiologico l'evasione.

Francesco Palazzo ha detto...

Mah....

Davide Tarozzi ha detto...

Facile gridare al lupo al lupo invocando i soldi dell'evasione. Con questa scusa intanto vengono sprecati ignobilmente tanti soldi dei cittadini che hanno lavorato e pagato. E per favore non tagliamo a caso la sanità , che è forse il motivo più nobile per cui noi lavoratori ancora facciamo tanti sacrifici per lavorare e pagare imposte, poter garantire il più possibile un assistenza sanitaria dignitosa a tutti, Altro che modello Stati Uniti. Tagliamo gli sprechi alla casta anche nella sanità, e avremo veramente ospedali dignitosi ed a misura delle persone che hanno bisogno di cure!!

Salvatore Macaluso ha detto...

Davide, concordo in toto con le sue riflessioni

Francesco Palazzo ha detto...

Sull'evasione fiscale.

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POLITICA ECONOMICA
Evasione, nel 2015 incassati 15 mld. Padoan e Orlandi: anno record per il fisco. Renzi: gufi stanno a zero

La lotta all'evasione ha fruttato nel 2015 14,9 miliardi. Per Rossella Orlandi, direttrice dell'Agenzia delle Entrate, si tratta della «somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato» dopo i 14,2 miliardi del 2014. La notizia del nuovo record per il Fisco italiano arriva dalla presentazione dei risultati dell’Agenzia. Il premier Mattero Renzi esulta via Facebook « alla faccia di tutti quelli che criticavano il nostro governo su questo». Soddisfatto anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che parla di «un anno di grande successo» grazie «alla qualità del lavoro» delle Entrate.

Padoan: risultati quadruplicati in nove anni
«I dati parlano da soli - ha aggiunto Padoan - «e ci consentono di dire che dopo 9 anni dall'introduzione del nuovo sistema risultati si sono quadruplicati». Confermando il programma del Governo, anche alla luce dei dati Istat e dei risultati ottenuti dalla Agenzie delle Entrate, il ministro ha poi osservato come la «riduzione dell'evasione fiscale e taglio delle tasse» siano «due facce stessa medaglia» e che occorre «valutare» l'impatto dei «tagli già effettuati» e che si svilupperanno nei mesi a venire.

Rimborsi fiscali in crescita: 3 mld in più rispetto al 2014
Dei (quasi) 15 miliardi recuperati all’evasione, ha sottolineato poi Orlandi, «250 milioni sono arrivati dall'attività di promozione della compliance», che si sommano ai 14,6 i miliardi frutto dell’attività dell'Agenzia. Molto bene anche i rimborsi: nel complesso «sono stati pari a oltre 16 miliardi di euro, tre miliardi di euro in più rispetto all'anno precedente», spiega la direttrice delle Entrate, sottolineando l'accelerazione nei rimborsi Iva, tra gli altri.

Casero: Fisco amico contribuente ma durissimo con evasore
«Nessuno a maggio-giungo credeva che avremmo recuperato 15 miliardi dalla lotta all'evasione». Per il viceministro all'Economia Luigi Casero, anche lui presente alla presentazione dei risultati nella lotta all’evasione, le risorse recuperate «sono importanti per i conti del paese e per gli equilibri della politica di bilancio». Tuttavia «90 miliardi di evasione sono ancora una delle macchie di questo Paese». Casero ha poi ricordato la filosofia del governo in materia fiscale: «Fisco amico vuol dire un fisco durissimo contro l'evasione ma anche un fisco che sta cambiando nel rapporto con il contribuente e l'impresa sull'azione preventiva».

1 MARZO 2016
TAG: Agenzia Entrate, Mattero Renzi, Agenzie, Istat, Rossella Orlandi, Luigi Casero, Pier Carlo Padoan, Evasione, Fisco
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Francesco Palazzo ha detto...

Parlare dei criminali che evadono le tasse equivale a gridare al lupo al lupo? A questo siamo arrivati?

Davide Tarozzi ha detto...

Parliamo dei criminali che sprecano il denaro pubblico, denaro che i cittadini hanno versato con grande sacrifici, invece che parlare di evasione fiscale, che va prima accertata e poi condannata. Lo spreco enorme di denaro pubblico invece è un fatto evidente, quotidiano. Gestiamo con sacralità il denaro che i cittadini versano, vedrà che sempre meno saranno i fenomeni di evasione. I cittadini saranno orgogliosi di pagare le tasse, consapevoli di dare un contributo al paese.

Francesco Palazzo ha detto...

Ok. Lo dice pure Silvio.

Davide Tarozzi ha detto...

Non lo sapevo lo dicesse Silvio, però so che lo diceva Romano Prodi, fin dal 1991 quando ascoltavo le sue lezioni a Bologna di Economia e Politica Industriale. Con quanta enfasi sottolineava il comportamento eroico dei tanti validi imprenditori che stavano facendo crescere l'italia, nel rispetto delle regole. La nascita dei distretti industriali che fece dell'italia uno dei più importanti paesi manufatturieri del mondo. E già allora vedeva nel comportamento della nomenclatura burocratica di certi boiardi di stato un grande pericolo, perché il dilagare della corruzione nell'apparato pubblico avrebbe creato sconforto e disaffezione dei lavoratori e degli imprenditori verso lo stato.

Francesco Palazzo ha detto...

Insomma, prima di pagare le tasse i criminali evasori devono vedere che negli apparati dello stato siano diventati tutti santi. Potrebbero dirlo anche i criminali mafiosi.

Davide Tarozzi ha detto...

Mi creda, l'Italia non è un paese di evasori, non più di altri paesi europei, questo è uno stereotipo. Mentre invece è un paese ad alto tasso di corruzione negli appalti pubblici, e di malfunzionamento dei servizi. Con tutto quello che paghiamo dovremmo avere le migliori scuole e i migliori ospedali del mondo. Evidentemente tutti i soldi che paghiamo si fermano da qualche parte, o prendono strade misteriose. Di fronte a questa massa di denaro sprecato, è un paradosso parlare di caccia all'evasore. Io la vedo come un modo per nascondere la verità. I soldi evasi sono un Topolino a confronto di quanto spreca lo stato. Guardiamo alla montagna, e poi vedrà che si risolve anche il topolino.

Francesco Palazzo ha detto...

Parliamo di numeri. In Italia c'è un'evasione che viene valutata almeno a 90 miliardi l'anno, c'è chi si spinge sino a 180. Sa farmi l'esempio di un altro paese, visto che dice trattasi di un male comune, che ha questi numeri?

Davide Tarozzi ha detto...

Io non ci credo a questi numeri. Fosse vero 90 miliardi evasi, vorrebbe dire che viene nascosto un imponibile di oltre 200 miliardi. Non è verosimile. Germania, Francia, Stati Uniti hanno livelli di evasione simile. Se vede il denaro custodito nei paradisi fiscali, quelli di provenienza italiana sono una piccola percentuale.

F ha detto...

Il credere o meno si riferisce alle cose di fede. Se vogliamo negare questa vergogna italiana e dire che in altri stati fanno come o peggio di noi, siamo sulla luna.

Davide Tarozzi ha detto...

Appunto. Finché non mi porta le prove documentate dei capitali evasi, le sue sono cifre a caso. Prodotte da chissà quale ente, sulla base di stime presunte, a cui lei crede come ad un mantra religioso. Io invece al contrario, basandomi sull'economia reale che vivo quotidianamente, e vedendo lo sforzo che tutti gli attori economici del paese fanno per pagare le tasse, non credo!!

Francesco Palazzo ha detto...

L’Agenzia delle Entrate ha stimato il tax gap dell’IVA,
dell’IRAP, nonché delle imposte dirette, IRES e IRPEF sulle imprese e sul lavoro autonomo. Il valore complessivo delle imposte sottratte a tassazione, tax gap medio su base annua, risulta pari a 91 miliardi di euro (7 per cento del PIL). Dipartimento Finanze Luglio 2015. Relazione alla Commissione VI - Finanze - Camera dei Deputati.

Francesco Palazzo ha detto...

Se consideriamo la percentuale dell’evasione sulle entrate del fisco la situazione negli ultimi posti è questa: la peggiore è la Romania (32,6), poi Lituania (32), Estonia (31,2), Lettonia (29,2), Cipro (28), Grecia (27,5), Malta e Polonia (27,2), Italia (27%).

Anonimo ha detto...

Caro Augusto, aggiungo qualcosa all'interessante confronto.
Ciao, Elio

Non posso ricopiare gli articoli perché troppo lunghi, ma chi è interessato può trovare ai link seguenti un punto di vista che mi sembra meriti di essere preso in considerazione:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/20/tetto-contanti-tremila-contanti-ingiustizia-doppia/2144372/


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/14/fisco-i-patti-con-levasore-e-i-finti-controlli/1958798/


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/07/cari-evasori-questo-governo-fa-il-tifo-per-voi/1942148/

Davide Tarozzi ha detto...

È inutile aggrapparsi a queste stime, mi sembra l'ubriaco che si aggrappa al lampione. con i sistemi di oggi, ogni centesimo che si muove in economia è potenzialmente tracciabile. Questo lo sanno tutti oramai. Chi evade lo fa perché evidentemente qualcuno lo ha rassicurato che può farlo!! Si ponga anche lei invece il problema di come lo stato spende i nostri soldi. Quello è il vero crimine.

Francesco Palazzo ha detto...

Mi arrendo.

Davide Tarozzi ha detto...

Le vorrei dare anch'io dei dati. Fonte MEF del 16/02/16 : entrate fiscali anno 2015 a € 433 miliardi, + 6,4% rispetto ai 407 miliardi del 2014 . Le sembra un paese il nostro che non paga tasse? 433 miliardi, si rende conto cosa hanno pagato di tasse gli italiani nel 2015? A questi si aggiungono € 15 miliardi di recupero da evasione. Dice la Orlandi , direttore Ag.Entrate: è il record di recupero da sempre, sarà diffiile ripetersi nel 2016. Certo , difficile ripetersi perchè non ce ne di più di tanto da recuperare.Altro che le cifre fantasiose di 90-180 !! Allora, a questo punto, vogliamo finalmente concentrare la nostra attenzione su come i furbetti dello stato spendono questi 433+15 miliardi di euro di soldi nostri??? li spendono per fare loro la bella vita, o finalmente li mettono a disposizione della comunità, nella scuole, negli ospedali, nei servizi al cittadino? Non è più tollerabile dipingere il nostro come un paese di evasori, e i cittadini, che pagano, vogliono controllare al centesimo come i dirigenti e i burocrati pubblici spendono i loro soldi !!!!

Francesco Palazzo ha detto...

Mi sono già arreso.

Unknown ha detto...

Renzi, tanto per commentare brevemente il titolo, non è un imbroglione; è soltanto un democristiano. Di ritorno.