domenica 22 ottobre 2017

LA PEDOFILIA A BALLARO' E' DAVVERO SCOMPARSA ?


“Centonove”
19.10.2017

LA PEDOFILIA ALL’ALBERGHERIA DI PALERMO: ESTIRPATA O SOLO SILENZIATA ?

    Alcuni giorni fa, a Palermo, la Chiesa di S. Giovanni Decollato ha ospitato un incontro particolarmente intenso, oltre che partecipato. Su invito del Centro sociale “S. Francesco Saverio”, infatti, il Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, in occasione del suo quarantesimo anno di attività, ha organizzato un incontro pubblico  di scambio e di riflessione fra vari protagonisti dell’impegno nel quartiere Albergheria negli ultimi decenni.
    A una delle domande iniziali poste da don Baldassare Meli (che metteva piede a Ballarò per la prima volta a quattordici anni dal suo allontanamento come Direttore del Centro salesiano “Santa Chiara”) – se la piaga della pedofilia fosse scomparsa dopo due processi e più di una decina di condanne sino al terzo grado, la risposta degli operatori attuali è stata sconfortante: sul fenomeno è calato il silenzio tombale delle istituzioni; è stata smantellata ogni struttura di coordinamento fra agenzie sanitarie, insegnanti, volontari, polizia e magistratura; casi singoli scoppiano qua e là come bubboni e lasciano supporre che la rete di sfruttamento dei piccoli sia stata ricostituita. Le indagini di allora si sono fermate quando l’impressione di molti osservatori era che si stessero raggiungendo gli “utilizzatori finali” della catena infame: forse perché gli “uomini mascherati” di cui avevano parlato alcuni ragazzini appartenevano a ceti sociali dirigenti e influenti ? Da parte loro, i primi successori di don Meli non ebbero remore nell’esigere dai volontari del Centro di accoglienza “Santa Chiara” la cancellazione della parola stessa “pedofilia” dai loro commenti sui bambini: bisognava “ricucire” con le famiglie del quartiere, molte delle quali compattate sia che comprendessero abusanti sia che includessero abusati. In quegli stessi anni la Dirigente scolastica delle due scuole elementari del quartiere imponeva la stessa censura a quelle (poche) insegnanti che volevano ricevere una  formazione specifica  per individuare le situazioni più estreme fra i propri stessi alunni: “Voi non siete pagate per avere idee, per occuparvi di ciò che avviene fuori da queste aule. Se si sparge la voce che ci attrezziamo contro la pedofilia, tutti si convinceranno che siamo una scuola infettata e da evitare”.
   Il quadro non è dunque migliorato; anzi, rispetto a uno o due decenni fa, si sono intensificati spaccio e consumo di ogni tipo di droga e prostituzione delle ragazze (specie africane “importate” più o meno illegalmente dalle nuove mafie ghanesi e nigeriane). Scontri violentissimi fra bande di malavita locale e d’immigrati in concorrenza (con i palermitani e fra loro), anche recentissimi, sanciscono senza equivoci il deterioramento dei processi d’integrazione interetnica di cui pure il quartiere andava fiero.
   Solo ombre? Don Cosimo Scordato e Michela Alamia (attuale presidente del Centro sociale “San Francesco Saverio”) hanno raccontato i risultati positivi di un capillare sostegno extra-scolastico a tanti minori, al punto che si cominciano a contare gli studenti in grado di pervenire al diploma di laurea. Inoltre erano presenti alcuni esponenti del coordinamento “SOS Ballarò”, nato fra commercianti e operatori sociali per riprendere e proseguire il lento lavoro di risanamento - non solo urbanistico – in atto nel rione. Forse si tratta di gesti troppo piccoli, di segnali deboli: ma, come insegna la sapienza orientale, accendere una candela è sempre meglio di maledire l’oscurità.

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com

1 commento:

Cosimo Scordato ha detto...

Grazie Augusto e buona giornata
Cosimo