domenica 22 agosto 2021

SICILIA: UNA “COMMISTIONE DI GRANDEZZA E MISERIA” SECONDO NEWMANN

 



“Il Gattopardo”

Giugno 2021

 

SICILIA: UNA “COMMISTIONE DI GRANDEZZA E MISERIA” SECONDO NEWMANN

 

Nel corso di un viaggio in Sicilia realizzato nel 1833, il prete anglicano J. H. Newman cerca di spiegare per lettera le ragioni del fascino di un’isola  la cui “commistione di grandezza e miseria risulta strana a un inglese” (cito dal volume  Malattia di Sicilia. Il viaggio di Newman in Sicilia 1833). 

Il primo impatto con “questa terra diversa da tutte le altre , proprio perché atta ad agire, come per incanto, sui sentimenti”, avviene nello stretto di Messina: “Mai visto niente che fosse uguale. Era come se venisse steso dinanzi a me un dipinto splendido oltre ogni immaginazione”. Da Messina, percorrendo una costa “bellissima”, a Taormina: “Non ho mai visto niente di più incantevole di questo luogo. Era la realizzazione di tutto ciò che uno legge nei libri riguardo alla perfezione del paesaggio: una valle profonda, ruscelli mormoranti, alberi bellissimi; ma la descrizione non serve a niente; da lontano si sentiva il mare. Quando con l’aiuto di un giorno chiarissimo salimmo al teatro e da lì osservammo la veduta, che cosa potrei dire? Come mai che non mi sia reso conto prima che la natura potesse essere così bella e che avere contemplato  da lì quella veduta fosse l’accesso più vicino a vedere l’Eden stesso, più di quanto io potessi concepirlo possibile ! Oh me felice, valeva la pena sopportare la solitudine del cammino e il logorio del viaggio per vederla”. 

Oggi raggiungere la Sicilia e visitarla è meno faticoso rispetto a un secolo fa. Tuttavia troppe strade in stato di abbandono, troppi collegamenti ferroviari disagevoli. Alcune tratte sul mare sono state addirittura cancellate: Newman racconta infatti di essersi spostato da Messina a Palermo su un vaporetto che gli aveva consentito di ammirare la costa tirrenica da una prospettiva privilegiata. Quando alla poesia dello sguardo straniero corrisponderà la prosa della fatica quotidiana di noi siciliani nel rendere l’isola attraversabile almeno quanto le altre regioni europee?

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com


* La foto, di A.C., riproduce un tratto della Cala Rossa presso Terrasini (Pa)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Augusto, grazie per questi articoli sulla meravigliosa terra di Sicilia che spero di visitare presto.
Marco

Anonimo ha detto...

ALBERTO GENOVESE
Questa "commistione di grandezza e miseria" non sarebbe dovuta risultare "strana a un inglese" del 1833. Bastava comparare i fasti di Londra e la grandezza dell'impero britannico con l'orribile miseria e il degrado dei bassifondi della capitale di questo stesso impero. Io non c'ero a Londra in quegli anni, ma, come tanti, ho letto Dickens, contemporaneo di Newman, per farmene un'idea.
E quella spaventosa contraddizione sul piano dei diritti e dell'equità sociale non mi sembra, oggi, meno "strana" di quella che il pur onesto e buon Newman vide in Sicilia sotto altra specie. Non c'è civiltà non c'è paese esente da commistioni e contraddizioni. Questa è l'impronta che la specie umana ha lasciato nella storia, da sempre, costantemente, forse senza possibilità di immanente redenzione.