domenica 7 agosto 2022

IL "GENIO" DI PALERMO

(Nella foto di Adriana Saieva un'interpretazione del "Genio" di Palermo realizzata con i bambini della scuola)

Il Gattopardo”

Edizione Sicilia

Agosto 2022

Né ‘geni’ laici né sante cattoliche

Il visitatore attento potrebbe notare che, in molti luoghi di Palermo, troneggia la medesima figura (scolpita o dipinta): un vegliardo incoronato che, con un rettile in mano, affonda i piedi nudi in una conca d’acqua. Nell’icona del “Genio” della città - Tutor urbis – il serpente sembra mordere il petto del vecchio che lo tiene in grembo e una scritta ne spiegherebbe il significato: Alienos nutrit, seipsum devorat (“Nutre gli stranieri, divora se stesso” o – secondo un’altra versione – “divora i suoi”). 

La città di Palermo, dunque, avrebbe un doppio volto: agli stranieri riserva “mille e mille gentilezze” (secondo la testimonianza del conte polacco Michel-Jean de Borch che commenta la scritta nel 1776), mentre, auto-lesionisticamente , si condanna “alla maldicenza, alla calunnia, alla gelosia, all’invidia fra’ Cittadini” (come, qualche decennio dopo, annota il visitatore lombardo Carlo Castone, Conte della Torre di Rezzonico). 

Il “Genio” di Palermo, protettore ‘laico’ rappresentato per la prima volta nel 1489, anticiperebbe, dunque, di circa due secoli la proclamazione di Rosalia come protettrice ‘cattolica’. Anzi – come apprendo dal documentato, gradevole volume di Alessandro Dell’Aira e Giovanni Purpura Oh ! Mio povero Re. Controstoria del Genio di Palermo (40due Edizioni, Palermo 2021) – all’inizio del Settecento, per evitare conflitti ideologici, il gesuita Ignazio del Vio rilanciava la credenza che fosse stato proprio il Genio a inspirare la ricerca, sul monte Pellegrino, delle reliquie taumaturgiche di Rosalia. Solo qualche decennio prima, nel 1689, un’incisione di Antonino Grado rappresentava il Genio disteso ai piedi della santa e con un cartiglio inequivoco: In manibus tuis sortes meae (“Nelle tue mani il mio destino”).

Nel XXI secolo sarebbe arrivato il tempo per i palermitani di assumersi le proprie responsabilità senza delegare né a geni laici né a sante cattoliche il compito di proteggerli dall’insipienza e dalla corruzione ?

Augusto Cavadi 

www.augustocavadi.com

 

1 commento:

Antonella Palazzotto ha detto...

Bene, non conoscevo questo protettore laico. Bellissima l'interpretazione dei bambini e della bravissima maestra Adriana!