sabato 27 agosto 2022

VACANZE FILOSOFICHE A CAMIGLIATELLO: PRIMO REPORT SINTETICO

(Foto di Salvo Porrovecchio)

 Vacanze filosofiche per non...filosofi”: l'edizione 2022 in sintesi.

Come ogni anno, anche in questo agosto alcune decine di persone si sono date appuntamento in montagna (è stata la volta di Camigliatello, sulla Sila) per regalarsi una settimana di “filosofia per non...filosofi” (di professione). La domanda di fondo è stata suggerita dalle drammatiche vicende di questi mesi: l'umanità è un branco di mostri o una famiglia solidale? 

Che per lo più, statisticamente, regni la violenza esplicita o silenziosamente inesorabile (fra gli Stati, tra le fasce socio-economiche, all'interno dei nuclei familiari, nei confronti dei viventi senzienti ridotti a meri oggetti da consumare) è un dato di fatto oggettivo. E, se si vuole essere realistici, bisogna prenderne atto. Nei primi tre incontri Elio Rindone non ha avuto difficoltà a evocare alcune delle tantissime pagine (dai Greci a Nietzsche e Schmitt) che, per dirla con Hobbes, descrivono la vita umana come “solitaria, misera, ripugnante, brutale e breve”. 

Ma, per essere realistici sino in fondo, bisogna non fermarsi alla situazione fenomenica, scavare al di là delle apparenze, saper vedere ciò che l'essere umano – in perenne evoluzione – è in potenza.

Che cosa potremmo diventare? Guardiamo alcune figure storiche – effettivamente esistite – in cui l'umanità è come fiorita, mostrando profeticamente ciò che in tutti gli altri soggetti giace nascosto: Lao Tze e Buddha, Socrate e Confucio, Gesù e Maometto, Leonardo da Vinci e Giordano Bruno, Gandhi e Martin Luther King, Etty Hillesum e Simone Weil, Margherita Hack e Rita Levi Montalcini...Personalità, come scriveva H. Bergson, che “nulla domandano, e tuttavia ottengono. Non hanno bisogno di esortare; non hanno che da esistere: la loro esistenza è un richiamo”. Al contatto – diretto o mediato dalle testimonianze storiche – con questo genere di figure, anche la nostra esistenza si dilaterà, sperimentando spontaneamente un “amore” esteso “agli animali, alle piante, a tutta la natura” (non è un caso che molte di queste persone sono state vegetariane).

Affinché ciò avvenga è indispensabile che, sin dai primissimi anni di vita, la nostra struttura neuro-cerebrale venga sollecitata cognitivamente e affettivamente: senza relazioni il sé non si costituisce. Come ha illustrato in questi giorni, con termini semplici ma suggestivi, Mario Mulé, la genetica è inscindibile dall'epigenetica: lo stadio evolutivo attuale è effetto e causa di un potenziale di condivisione e di collaborazione fra i soggetti della nostra specie. Come conferma la teoria 'polivagale', abbiamo necessità di attivare tanto sistemi di allarme e di difesa quanto di fiducia e di cooperazione.

Per completare la lettura del report, basta un click:

https://www.zerozeronews.it/umanita-o-disumanita-il-mondo-senza-piu-ragione/



1 commento:

Maria D'Asaro ha detto...

Grazie di questa sintesi.