giovedì 14 agosto 2025

QUANDO MEDITTERANEO NON SIGNIFICAVA IGNORARSI, DIFFIDARE, ODIARSI

 

Tra i gioielli artistici della Sicilia spiccano le architetture arabo-normanne (o, come sarebbe più corretto, islamo-normanne dal momento che la conquista della Sicilia nel IX secolo avvenne ad opera di eserciti nord-africani di religione musulmana, ma non di etnia araba). Tra questi monumenti ammirevoli la Cattedrale di Palermo (nonostante alcune superfetazioni esterne e soprattutto i pessimi rifacimenti dell’interno).

Ed è in una colonna del portico meridionale del tempio cristiano che troviamo una traccia, poco nota, di quest’epoca contrassegnata, oltre che dalla bellezza estetica, da grande sinergia culturale, ben diversa dalle posture intolleranti nel Mediterraneo contemporaneo. Si tratta di un’iscrizione in lingua araba tratta dal Corano (sura 7, v. 54): “Egli copre il giorno col velo della notte che avida l’insegue; e il sole e la luna e le stelle Egli creò, soggiogate al Suo comando. Non è a Lui che appartengono la creazione e l’ordine? Sia benedetto Dio, il Signore del Creato!”

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

“Gattopardo” (edizione Sicilia)

Giugno 2025

 

 

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