venerdì 11 dicembre 2020

IL PD MI HA OFFERTO TRE MINUTI DI CELEBRITA' E ME LI SONO LASCIATI SFUGGIRE...CHE STUPIDO CHE SONO...

www.girodivite.it 

9. 12. 2020

 

IL PD VI OFFRE I TRE MINUTI DI CELEBRITA’ ALLA  ANDY WAHROL ?  NON MONTATEVI LA TESTA

 

Mi è capitato col PD provinciale di Palermo, ma – dopo mezzo secolo di impegno nel sociale - non mi faccio illusioni: sarebbe potuto capitare in qualsiasi altra provincia e in qualsiasi altro partito politico. Ricevo un invito – in quanto membro del “Gruppo Noi uomini a Palermo contro la violenza sulle donne” – per una sorta di assemblea telematica sul tema della condizione femminile in Italia, prevista per le 16,30 del 27 novembre. Ovviamente informo dell’invito gli amici del gruppo e più di uno mi avverte: “Guarda che ai politici interessano meno di un fico secco la nostra esperienza, le nostre elaborazioni, i nostri libri. Serve qualche fiore all’occhiello per dire che il partito ascolta la società civile”. Tante volte nel passato è andata così, ma so che adesso ci sono volti nuovi, tra cui anche di amici e di amiche che stimo e a cui voglio bene: perché rifiutarmi pregiudizialmente? Perché non riprovare per l’ennesima volta? E così lo sventurato rispose. 

L’esordio è stato incoraggiante: invece della solita ora di ritardo, si inizia con puntualità asburgica. Ovviamente prende la parola l’organizzatrice dell’iniziativa. La passa al segretario regionale, poi al capogruppo al consiglio regionale, poi a due donne segretarie di sezione, poi a tre donne della segreteria nazionale…Già, nell’ascoltare gli stessi temi, ridetti con le stesse parole e conditi dalle stesse citazioni del manifesto del partito sul New Deal delle Donne, l’entusiasmo scema. Vorrei chiudere, ma sarebbe scortese: sono tra gli sciocchi che ritengono etico rispettare gli impegni. Passa la prima ora, poi la seconda: qualcuno ringrazia in chat, saluta e va via. Alla coordinatrice dell’incontro si accende qualche lucina e comunica che, da quel momento in poi, sarebbe stato giusto alternare un intervento ‘politico’ con un intervento da parte di qualche ‘invitato’ esterno al partito.  La regola viene rispettata per due o tre interventi, poi la stessa signora che l’ha comunicata si smentisce: “Poiché M.M. ” – un ex consigliere regionale di un ex partito, approdato non so quando al PD, ma di cui non è nota la competenza in questioni femminili – “ha da fare, gli diamo la parola: per questa volta a due ‘politici’ di seguito”. Così mi s’illumina la mente: sono tra i tanti, e le tante, in collegamento perché – a ben pensarci – non ho nulla da fare. Se ho atteso due ore e mezza, perché non dovrei attendere ancora chi sa quanto che mi si concedano i “tre minuti” concordati al momento dell’invito (limite che al solito sarei l’unico a rispettare, secondo il mio vizio moralistico di rispettare i patti)? Mi ricordo di un simpaticissimo cartello esposto nella bottega del calzolaio di famiglia: “Chi non ha niente da fare, è pregato di andare a farlo altrove”. Tutto sommato un buon consiglio. Scrivo anch’io in chat il mio messaggio di ringraziamento e di saluti e torno a correggere le bozze del mio prossimo libro. La rivoluzione – magari sotto forma di ossequio delle regole – può attendere. Dal Sessantotto a ora sono cambiati i certificati anagrafici, ma a quanto pare anche per i ‘nuovi’ dirigenti politici resta valido il parere ascoltato allora: “Molti vogliono cambiare il mondo, pochi sono disposti a rendersi degni di tale cambiamento”.

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

5 commenti:

Armando Caccamo ha detto...

Ogni commento è superfluo. E poi ci si chiede perché i populismi vincono a parole, perché nei fatti fanno come hanno sempre fatto quelli che il populismo dicono di combattere!

Youssef ha detto...

Un'esperienza nella quale mi rivedo, purtroppo.

Enrico Cillari ha detto...

Caro Augusto è triste dovere constatare che non esiste più un partito della sinistra. È fatto di burocrati amanti del potere che hanno lasciato il grande popolo "dei senza potere". È un momento triste per il paese. Tu pensa che nel PD non si pongono il problema di non avere più un quotidiano della sinistra ed ora chiude pure Micromega. Comunque grazie sempre per il tuo impegno per la culture unico baluardo contro la barbarie odierna. Con affetto Enrico Cillari

Unknown ha detto...

Caro Augusto, in molti abbiamo osservato le criticità che tu evidenzi, e ne abbiamo fatto oggetto di discussione all’interno del partito.
Ti ringrazio per l’occasione di una riflessione pubblica alla quale mi presto volentieri.
Perché questa è certamente una caratteristica del nuovo partito democratico a Palermo: sottopone a verifica ogni sua iniziativa e il fatto di riconoscere entusiasmo e impegno ai suoi militanti e ai suoi dirigenti non gli impedisce di evidenziare aspetti negativi che impongono degli aggiustamenti o dei cambiamenti di rotta.
Questo abbiamo fatto nei sei mesi della nuova segreteria Filoramo nelle decine di eventi realizzati in tutta la provincia, dall’incontro del Laboratorio scuola di fine maggio alla assemblea di portella della Ginestra di agosto, dai molteplici incontri alla Festa dell’unità di settembre organizzati con generosità da tutti i circoli della provincia, alle più recenti iniziative sulla questione rifiuti, sull’Ecobonus, sulla figura di Sturzo, sulla legislazione ambientale, sula progettazione integrata, sulla mobilità.
In questa intensa ripresa dell’attività politica abbiamo fatto tanti errori, ma c’è una cosa che mi rende particolarmente orgoglioso del mio partito: abbiamo sottoposto a verifica ogni iniziativa promuovendo autovalutazione tra i circoli e i gruppi promotori.
Nell’incontro di cui tu parli tutti abbiamo avvertito l’eccessiva lunghezza complessiva, il numero troppo alto di interventi, la varietà degli atteggiamenti con cui i tanti convenuti hanno preso parola, e altri aspetti conseguenti che non sempre hanno favorito la riflessività e il confronto.
Sono tutte osservazioni di cui le promotrici hanno già fatto tesoro.
Eppure, caro Augusto, senza per nulla negare questi aspetti che richiedono un migliore controllo della voglia di partecipare, occorre comprendere la specificità dell’incontro.
Si è trattato infatti di un’assemblea convocata con il duplice scopo di diffondere la conoscenza di una bozza di documento e dell’iniziativa politica che esprime e di chiamare con questo alla partecipazione le democratiche siciliane. Ce ne era un gran bisogno. La risposta generosa l’ha dimostrato.
Non c’è dubbio che si possa fare di più e meglio per regolare anche le assemblee affollate. Ma la questione a me pare soprattutto un’altra. Il percorso che si è aperto con le democratiche siciliane non continuerà solo con assemblee. Esigerà momenti di approfondimento, di ascolto, di elaborazione collettiva attorno ad aspetti specifici nei quali il desiderio di partecipare si esprimerà e si alimenterà attraverso la partecipazione ad una riflessione comune. In questo mi aspetto grandi cose da Milena e dalle democratiche siciliane. E sono sicuro che il tuo impegno intellettuale e civile, caro Augusto, sarà prezioso (a partire dalle questioni che affronti dal libro sulla gabbia del patriarcato citato da Antonio Ferrante)
Conto sulla tua attenzione a comprendere e favorire i processi e sul tuo proverbiale sorriso sul mondo che nessun comunicazione social potrà offuscare.

Antonella Palazzotto ha detto...

Prof., non sanno cosa si sono persi!