martedì 12 dicembre 2023

PALERMO, CITTA’ BIFRONTE

 

IL GATTOPARDO
(Edizione Sicilia)

1.    Ottobre 2023

 

PALERMO, CITTA’ BIFRONTE

Nei racconti dei viaggiatori illustri che scrivono della Sicilia si ritrova – quasi come schema tipico – il contrasto fra i molti pregi dei luoghi e gli altrettanti difetti degli abitanti. Nel Voyage en Sicile, pubblicato in piena Rivoluzione francese, il dotto Dominique Vivant Denon non fa eccezione. Arrivato, lungo la costa tirrenica a Palermo (percorrendo, tra Termini e Bagheria, “la strada più piacevole del mondo”), afferma che, più si osserva la città, e “sempre più l’abbelliscono i suoi particolari: belle strade, grandi e belle piazze, fontane pubbliche e fontane private fino al quarto piano di ogni casa, chiese splendide e passeggiate deliziose, un’aria pura; una densa popolazione e, tuttavia, una pulizia che non si riscontra in nessun’altra città del regno, un commercio fiorente, benché non raggiunga ancora che la dodicesima parte delle sue possibilità, una gran quantità di nobili dimore ricche e fastose; un clima caldo, delle passioni vive, delle donne gradevoli e dei costumi sibaritici. Tutto questo lascia immaginare se il soggiorno debba essere preferito a quello delle altre città del regno”.

A fronte di tanta entusiastica ammirazione, la stoccata finemente ironica sui cittadini, devoti a santa Rosalia, cui riservano l’omaggio del Festino: “la sua salma è stata traslata a Palermo, dove non passa giorno o anno che non compia numerosi miracoli: e, senza dubbio, il miracolo maggiore è quello di far muovere, per cinque giorni all’anno, uno dei popoli più indolenti che vi siano in Europa”.

A due secoli di distanza, il lettore palermitano non può fare a meno di notare una certa esagerazione letteraria sia in positivo, quando si esaltano alcuni aspetti della vivibilità urbana (davvero Palermo è stata un tempo la più pulita città delle “Due Sicilie”?), sia in negativo, quando si stigmatizza l’indolenza degli abitanti (tra i quali vi sono stati, e vi sono, esemplari di enorme laboriosità). E, soprattutto, che un contrasto del genere non può durare a lungo: o i cittadini, in preda alla pigrizia, finiscono con l’imbarbarire la qualità della vita cittadina o, se questa resiste, è solo perché gli attivamente responsabili saranno diventati maggioranza.

 

Augusto Cavadi

www.augustocavadi.com

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