Poiché su Facebook le parole svaniscono ancor più velocemente che su un blog (ma cosa rimarrà tra qualche anno di noi attuali abitanti della Terra e, tra qualche milione di anni al massimo, della Terra stessa ?) riproduco qui un post pubblicato ieri sul mio profilo: "Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Negli ultimi due mesi ho incontrato centinaia di persone (per lo più 'mature) che come me - per privilegio immeritato - vivono pagate dallo Stato a tempo indeterminato, senza rischio di licenziamento, senza pericoli di incidenti sul lavoro: noi ci siamo battuti, e sbattuti, per raccogliere "sì" al referendum, mentre la stragrande maggioranza delle persone (per lo più giovani) assunte a tempo determinato senza valide ragioni, a rischio di licenziamento illegittimo senza prospettiva di essere riassunti, in costante pericolo di incidenti anche gravi sul lavoro, non hanno sollevato il fondoschiena da casa ( o dalla spiaggia) per andare a votare. Ci vuole molto senso di responsabilità, molto attaccamento ai principi della Rivoluzione francese, molto amore insomma, per non gettare la spugna e abbandonare ogni incosciente al suo destino".
www.augustocavadi.com
1 commento:
Capisco benissimo l'amarezza. Soprattutto per una persona impegnata e attiva come te.
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