mercoledì 7 marzo 2007

NONVIOLENZA SENZA BUONISMI


“Repubblica - Palermo” 7.3.07

Augusto Cavadi

JEAN GOSS

Fede e nonviolenza

L’epos

Pagine 170

Euro 16,80

Si può essere praticanti della nonviolenza senza avere una ‘fede’? Jean Goss, leader storico del “Movimento internazionale per la riconciliazione”, offre una risposta profonda: una fede è necessaria, ma non è necessario che sia religioso-confessionale. Basta credere che ogni essere umano non sia riducibile al suo errore e che ci si possa appellare alla sua coscienza morale seppellita sotto la montagna di male che egli compie. Niente buonismi, però. Il nonviolento è attivo, a suo modo ‘aggressivo’: denuncia i responsabili delle ingiustizie; se non è sufficiente, si rifiuta di collaborare a ogni genere di sopruso; in extremis, disobbedisce alle leggi ingiuste e si sottopone alle sanzioni previste. Perché dietro ogni situazione di violenza ci sono due gruppi (uno che la compie, un altro che la subisce) e se uno solo si sottrae, l’altro crolla. Tutti i ceti dominati sono corresponsabili, con la propria viltà, dell’arroganza di chi li domina. E questo vale anche “per tutti coloro che nel mondo ci dirigono, sia che si tratti di governo, sia che si tratti di Chiesa”.

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