martedì 5 ottobre 2010

“Lamento ragionato sulla tomba di Falcone”


5 Ottobre 2010
“Repubblica-Palermo”03/10/2010

N. Lo Bianco
Lamento ragionato
Coppola – Di Girolamo
pagine 96
euro 10

Lamento ragionato sulla tomba di Falcone, di Nicola Lo Bianco, è il poemetto che dà il titolo a una suggestiva, anomala, intrigante raccolta (di cui fanno parte anche La testa agitata di Isidoro e altri testi lirici). Nella riflessione introduttiva don Cosimo Scordato prova a segnalare un possibile “verso ricapitolativo”: “il rimedio contro il dolore è la verità” (XIX, 10). Infatti il protagonista chiede al dottor F. (ovviamente senza ottenerle) le ragioni della tragedia che lo ha colpito: un figlio ucciso dalla mafia perché “garruso integrale” e la moglie stroncata dalla sofferenza. Non meno delicato il tema de La Femminella (appartenente a Rapsodia del centro storico): evocazione autobiografica di Sebastiano per l’anagrafe e Cettina per gli amici, introdotto alla vita (omo)sessuale, alla vigilia di un Natale di molti anni prima, da “un frate benedettino” che lo va a trovare “nella camerata vuota” dove era rimasto “l’unico convittore dimenticato pure dal padre” naturale, troppo occupato ad ubriacarsi e a picchiare la moglie. Nell’epilogo della raccolta, il poeta si serve della macchietta di Isidoro che, in dialetto siciliano rigoroso, dà voce alla condizione umana generale: “Semu genti assicutata e stanca/ sta terra gira sempri a manu manca/ circamu casa travagghiu e spiranza/ diciti unni c’è locu unni c’è stanza”.

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