lunedì 30 ottobre 2017

L'UOMO ADULTO E' TRI-DIMENSIONALE

COSA SIGNIFICA DIVENTARE  PIENAMENTE UMANI ?

·      Quanti, credenti o meno, siamo convinti dell’urgenza di attuare le nostre potenzialità umane, dovremmo chiederci, almeno ogni tanto, che cosa possa significare  concretamente “essere uomini” adulti, maturi, pleromatici.

·      Un’immagine di uomo (fra tante possibili): un essere a tre dimensioni
·      a) dimensione etica: “sentiamo” che fare il bene è preferibile a fare il male. Questo “sentimento” è necessario: è anche sufficiente? Esso è, di suo, soggetto a frequenti variazioni (dovute alle condizioni biologiche, agli umori psicologici, alle circostanze esteriori…). Ma “una rondine non fa primavera”: come l’uomo non è malvagio se ogni tanto compie un’azione cattiva, così non è buono se ogni tanto compie un’azione apprezzabile. Come trasformare una tendenza intrinsecamente mutevole in un habitus, in un atteggiamento costante, in una “virtù”? Una prima risposta: moltiplicando le azioni virtuose. Ma non siamo automi. La qualità morale dei nostri atti dipende, più che dalla loro materialità (ripetibile), dall’intenzionalità che li attraversa e li unifica. Ognuno di noi compie, più o meno consapevolmente, una “opzione di fondo” che segna la direzione alla propria esistenza e le conferisce la coloritura dominante. L’uomo eticamente maturo prende consapevolezza di questa opzione e, se la condivide, prova a tradurla in un “progetto di vita” cui attenersi (o, per lo meno, tendere ad attenersi).
·      b) dimensione politica : il proprio “progetto di vita” è solo in parte realizzabile in un contesto sociale ostile o, comunque, refrattario. Per gli esseri umani la dimensione sociale o politica non è un optional: solo gli dei e le bestie possono esimersene (e non sempre!). Tutti incontriamo resistenze, ostacoli: come avvertiva don Milani, affrontarli da soli è egoismo, affrontarli insieme è politica. Ma quale idea di polis, di città abbiamo? Come pensiamo debba funzionare uno Stato? Quali leggi dell’economia sono più funzionali rispetto al benessere degli individui e della collettività? Come concepiamo il sistema dell’istruzione ? Quali i rapporti fra  lo Stato e le varie comunità religiose e atee? L’insieme delle risposte a queste domande si chiamava “ideologia”: il vocabolo può non piacere per varie risonanze che suscita,  ma la ‘cosa’ che esso indica  - un “progetto politico” – è irrinunziabile.
·      c) dimensione intellettuale : orientarsi in etica (a livello personale) e in politica (a livello sociale) sembra un obiettivo irrealizzabile e, certamente, non è dei più facili.  Ma chi vi rinunzia,  rinunzia  a qualcosa di essenziale per l’umanità dell’uomo: la libertà. Senza consapevolezza, non c’è autodeterminazione. Si vive secondo le tradizioni o secondo le mode, in ogni caso non si esce dalla logica del gregge. La via, il metodo? Darsi piccoli obiettivi intermedi: mezz’ora al giorno di silenzio, di lettura e di meditazione, qualche ora ogni settimana di confronto dialogico con altri. Secondo Hegel la lettura del quotidiano era la preghiera dell’uomo moderno: forse si può sostituire il quotidiano con qualche settimanale, il settimanale con qualche rivista, la rivista con qualche libro…

Augusto Cavadi
www.augustocavadi.com                                 Palermo 29.10.2017


PS: Questi appunti, su cui mi sono basato per una conversazione domenicale con gli amici della Comunità di ricerca spirituale laica “Albert Schweitzer”, possono essere contestualizzati e integrati con i miei volumetti La rivoluzione, ma  a partire da sé. Un sogno ancora praticabile (Ipoc, Milano 2014) e Volontariato in crisi? Diagnosi e terapia (Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2003).

2 commenti:

Mauro Matteucci - Pistoia ha detto...

Ciao Augusto,

la tua riflessione coglie nel segno la complessità della persona. Per me che lavoro con gli immigrati, scopro ogni giorno i limiti della mia persona e di quelle vicine nel concretare il nostro impegno con pienezza di umanità, senza sterili protagonismi: non ci sono paradisi né luminose sfere di cristallo, dove tutto è bello e luminoso, tutt'altro. Grazie per averlo espresso in modo così alto

Mauro

Fausta Fabri ha detto...

Assolutamente vero! Le tre dimensioni in realtà si integrano e interagiscono. Se manca anche una sola delle tre dimensioni l'uomo rischia di cadere, è sempre in bilico e soffre di penuria.