lunedì 14 settembre 2020

RISPOSTE A DOMANDE PRECISE : LA PROVOCAZIONE DEL VESCOVO SPONG

 

www.zerozeronews.it

14.9.2020

 

LA RIFORMA DEL GALLO. UN GIORNO IL GALLO FARÀ LE UOVA ?

 

Con questo titolo mi è stato ‘taggato’ su Facebook un intervento  di Salvo Di Pietra a commento di una recensione da me pubblicata su questo sito (https://www.zerozeronews.it/la-rivoluzione-teologica-del-vescovo-spong/). Trascrivo il messaggio cortesemente inviatomi:

 

“In questi giorni sale alla ribalta, tra cattolici progressisti, il pensiero di un vescovo della chiesa episcopale statunitense (fondata nel XVIII secolo, distaccata dalla Chiesa anglicana ma parte della Associazione Comunione anglicana in piena comunione con la Chiesa evangelica luterana in America), John Shelby Spong. Mantenendo la tradizione e la teologia anglicana, la Chiesa episcopale si considera una via media, fra il cattolicesimo e il protestantesimo. Del suo pensiero Augusto Cavadi fece una sintesi, come suo solito, chiara ed essenziale, con lo scopo, da ciò che si evince dal suo articolo, di sottolineare che anche una chiesa può riformarsi, autocomprendersi attraverso una lettura demitizzante della Bibbia ed in particolare dei vangeli (non è certo il primo).

Tanti cattolici "progressisti" si rifanno a Spong per dimostrare che anche la Chiesa Cattolica Romana può riformarsi, prova ne è la Chiesa pentecostale statunitense nella forma pensata da Spong.

Chiedo ad Augusto Cavadi, intellettuale che stimo per lucidità ed onestà intellettuale: 

-Lei crede, al di là di giudizi di valore dell'una o altra visione (non le sto chiedendo cosa ritiene più giusto, più auspicabile) che la Chiesa Cattolica romana possa abbracciare nel tempo una teologia di questo "tenore contenutistico"?

Lei ritiene che sia ragionevole solo immaginare che la Chiesa cattolica possa muoversi verso una trasformazione così radicale, che nega una Tradizione bimillenaria, il suo creduto, il suo impianto dogmatico e strutturale?

Lei non ritiene, come me, che una tale trasformazione possa decretare la fine del Cattolicesimo fin dalle fondamenta su cui si sostiene da due millenni o 1900 anni (uno fra tutti ministero ordinato depauperato dai suoi tratti essenziali, ministero ordinato sul quale tutto si fonda nel Cattolicesimo)?

Non ritiene, come me, che sia legittimo ai credenti agognare una chiesa sempre più aderente ai principi evangelici, al suo messaggio essenziale, ma che un cattolico che vuol considerarsi tale non può abbracciare tali ipotesi senza rinnegare il Cattolicesimo stesso e considerarsi fuori da ogni orizzonte del Cattolicesimo cattolico romano?

E concludo: Non le sembra ovvio ed evidente anche a lei che il pensiero di Spong sia assolutamente fuori dall'orizzonte del Concilio Vaticano II  e dalle intenzioni di papa Francesco, che pur richiamando ad un ritorno al vangelo e alla lotta al clericalismo mai si sognerebbe di avallare la teologia di Spong?

Ritiene Lei possibile che un giorno il gallo possa fare le uova?”.

 

Sulla scia del mio ‘maestro’ san Tommaso d’Aquino, il cui metodo mi ha aiutato a fuoriuscire dal cattolicesimo nel quale lo avevo conosciuto, proverò a rispondere, sia pur sinteticamente, a ciascuna domanda. (Attribuire a un ex-cattolico la qualifica di ‘progressista’ non ha molto senso, come non lo avrebbe attribuirmi la qualifica di ‘conservatore’. Se volete sapere cosa pensi su queste tematiche un “cattolico progressista” chiedete a un…”cattolico progressista”).

Alla prima: non so rispondere. La Chiesa cattolica, in venti secoli, è stata capace di  capovolgere più volte delle tesi da essa affermate come irrinunciabili: non so se arriverà a sposare queste tesi di Spong, ma se fra un secolo dovesse avvenire non me ne stupirei (ammesso che tra un secolo mi trovi nelle condizioni ontologiche di potermi stupire di qualcosa).

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https://www.zerozeronews.it/teologi-e-teorici-tra-spong-e-concilio-non-mettere-il-dito/

1 commento:

Salvo Di Pietra ha detto...

Carissimo Augusto Cavadi, come da accordo, dopo aver chiarito l'equivoco sorto per un errore di battitura, le scrivo ciò che va sostituito alla mia riflessione in cui la chiamavo in causa.
Noterà che mancavano due parole.
Aggiungo altresì il post originario dove nei commenti si evince che ho citato il suo pezzo a conforto di ciò che sostengo, e cioè che il pensiero di Spong non può essere considerato utile per una riforma all'interno della Chiesa Cattolica Romana nè per una riforma cattolica in senso lato perchè fuori dagli stessi intenti e autocomprensione della Chiesa delle origini, dei protagonosti dei vangeli stessi e del Dio della Bibbia.
[...]
"Del suo pensiero Augusto Cavadi ne fece una sintesi, come suo solito, chiara ed essenziale, con lo scopo, da ciò che evince dal suo articolo, di sottolineare che SECONDO SPONG anche una chiesa può riformarsi, autocomprendersi, attraverso una lettura demitizzante della Bibbia ed in particolare dei vangeli (non è certo il primo)."