mercoledì 14 giugno 2023

UNA NAZIONE IN LUTTO PER UN PLURICONDANNATO: C'E' DAVVERO DA PIANGERE...

SONO TRISTE PER IL DUOMO 
DI MILANO TRASFORMATO 
IN UNA TRAGICA PASSERELLA DI VANITÀ NARCISISTICA  

......

   Anche l’ultima promessa è stata una beffa che, però, lo ha beffato. Diceva di essere sicuro  di arrivare a 120 anni e anche oltre (modesto, esso), ma aveva qualche problema, non di salute, ma di contorno: i capelli di mucca trapiantati senza attecchire, la pompetta prostatica per simulare, le scarpe col rialzo consistente. Il suo problema fu sempre il «cm».

Ognuno sta solo sul cuore della terra, / trafitto da melma e bugie: /ed è subito sera e speriamo che passi presto e finisca questo scialo di osanna e grandezze, cui nessuno crede, nemmeno i più accaniti «laudatores temporis acti» (Orazio Ars P., 173). Lo rimpiangono perché li aveva sistemati tutti, facendogli fare le comparse sue, ma a spese dello Stato. 
   La sua genialità fu quella di estendere il suo sistema di corruzione il più possibile per dare corpo al proverbio latino: «simul stabunt, simul cadent – o stanno insieme o rotolano insieme». Diffuse la corruttela a ogni livello, trasformò le istituzioni in luoghi di amena oscenità. Non rispettò nemmeno le minorenni, assetato di carne fresca come un satrapo banale. Il popolo, le vestali dai sogni perduti e i loro genitori, veri lenoni d’occasione, si ubriacarono di lui, sognando l’eldorado che arrivò non per amore, ma perché mentissero ai giudici.
   Il punto più basso degli ultimi 30 anni fu in Parlamento quando la sua maggioranza votò, giurando sulla testa dell’Italia, che Mubarak era lo zio di una ragazzina, violentemente trasformata in merce da mezzane, con mezzane vere, come le igieniste dentarie travestite da suore per il gusto del brivido erotico, esotico, similpelle-religioso. Anche lui, come oggi sora Giorgia, si definì sempre cristiano e nessuno, in quel covo di miscredenti, gli diede un calcio nel sedere, mandandolo a bagno nel fiume della redenzione. Il cardinale Bagnasco, nei suoi 10 anni di presidenza della Cei, non lo nominò mai, nemmeno quando bestemmiò e assurse all’apice dell’immoralità, con la scusa – come mi confidò personalmente – che lui doveva rispettare il protocollo. Ah! Il protocollo, il vangelo, no, eh?

   L’uomo «unfit» ("inadatto"), per definizione estera, meritava la scomunica pubblica perché pubblici furono i suoi delitti, dalla maggioranza dei quali si salvò comprando giudici, facendosi leggi su misura (il parlamento una sartoria come un Al Capone qualsiasi), e inventando malattie con la complicità di medici compiacenti e amici di bisbocce: non poté andare in tribunale perché aveva «l’uveite»: obbligo di occhiali scuri.     Fece solo gli affari suoi e lo chiamano «uomo di Stato»; frodò lo Stato e il governo della sora Giorgia gli tributa i funerali di Stato, cioè noi dobbiamo pagargli i funerali?      
   Facciamo anche questo, se serve a chiudere per sempre il capitolo e possa l’Italia tirare un sospiro di sollievo per la fine di un inganno, durato quasi 30 anni, sempre a spese nostre e a favore dei corrotti che con lui ebbero successo, fortuna e condoni a non finire.

   La Chiesa ha perso, ancora una volta, l’occasione della profezia, perché doveva vietare i funerali solenni nel Duomo di Milano, il secondo per importanza, dopo San Pietro, e in qualsiasi altra chiesa. Poteva ammettere i funerali privati con la sola famiglia, nella parrocchia di residenza: un funerale sobrio, senza codazzo di preti e frati, senza apoteosi, ma un funerale penitenziale, per le immondezze di cui fu autore, per i delitti e il cattivissimo esempio che è stato per la nazione, per avere frodato lo Stato, per avere rubato denaro della sanità, della scuola pubblica, dei poveri.

   Ha impoverito l’Italia, portandola sull’orlo del fallimento, presa per i capelli dall’Europa nel 2011, quando letteralmente lo cacciarono dal governo per incompetenza e fallimento: pagammo e stiamo pagando ancora noi. L’uomo, vero populista antesignano, che si fece da sé? Con i soldi della mafia. 
   Tutto il resto lo taccio per amore di patria: ma non quello meloniano, ma quello della dignità che lui calpestò, abituato com’era a muoversi nella melma più torbida, «senza vergogna» (copyright Daniela Santanché). Ah, se la legge fosse uguale per tutti! Oggi il governo italiano si comporterebbe con «disciplina e onore», ma costoro non sanno cosa siano né la disciplina né l’onore. A loro basta essere di una «razza» propria. Sicuramente io non sono né sarò mai della loro, perversa e puttaniera.

Un abbraccio a tutte e a tutti con amicizia e affetto.

   Genova 13-06-2023

   Paolo Farinella, prete

   San Torpete GE

PS (di Augusto Cavadi): Ricevo sistematicamente le "lettere" di don Paolo Farinella che trovo spesso dal tono un tantino sopra le righe, anche quando i contenuti mi sembrano condivisibili. Ma in questo testo il registro linguistico è del tutto adeguato all'indignazione sostanziale: dunque, per la prima volta in tanti anni, rilancio dal mio blog uno scritto del coraggioso amico siciliano trapiantato sin da giovane a Genova.

Con una sola precisazione: i funerali di Stato a un ex presidente del Consiglio dei ministri sarebbero, secondo alcune autorevoli fonti, dovuti per legge. Non così né il lutto nazionale né la sospensione delle attività parlamentari per un'intera settimana.

 

8 commenti:

Laura Ercoli ha detto...

Edoardo Sala : "La villa di Arcore, B. la rubó all'orfana dei signori Casati Stampa, dopo che il padre dell'orfana aveva ucciso la moglie, l'amante giovane e si era suicidato.
Alla ragazza, desiderosa di scappare dall'Italia e bisognosa di soldi, vennero offerti 500 milioni di lire contro un valore della villa stimato per 7,3 miliardi di lire.
La cosa bella è che i 500 milioni non vennero dati in soldi ma in azioni non quotate in borsa. Proprio per questo la ragazza non riuscì a cambiarle in denaro e si ritrovo con delle azioni bloccate. Allora B. si offrì di riprendersele in cambio di 250 milioni di lire e alla fine la ragazza si ritrovó a vendere una casa di 7,3 miliardi per 250 milioni di lire. Non c'è che dire, un affare.
Per quanti diranno, fessa lei che ha accettato, occorre ricordare che era un'orfana e che il suo tutore legale era Cesare Previti (CONDANNATO A 6 ANNI ), avvocato e braccio destro finanziario di B. Questa è una delle cose... si potrebbe andare avanti ore...
In Italia a uno come questo, dopo tutto quello che ha fatto, gli fanno i funerali di Stato. Siamo nella follia pura!!!!

Anonimo ha detto...

👍

Anonimo ha detto...

Persino Battiato uno schifo come quello che si celebra oggi non avrebbe potuto immaginarlo credo!!
VERGOGNA NAZIONALE
UNA GIORNATA VERGOGNOSA PER TUTTI GLI ITALIANI ONESTI!!
🤬🤮🤢

Anonimo ha detto...

Mi vergogno, ho pena per i tanti incolti di questa nazione, che persona stiamo additando loro come esempio?

Anonimo ha detto...

Grazie, Augusto, per avere condiviso sul tuo blog la riflessione di Don Paolo Farinella. Il linguaggio è adeguato alla circostanza. Da cittadini onesti si rimane basiti per il lutto nazionale, l'enfasi e i toni celebrativi di un uomo che non può essere preso come esempio in nessun ambito della sua esistenza. Spero solo che i giovani non lo prendano come esempio e che con lui muoiano i valori del berlusconismo politico ed economico.

Anonimo ha detto...

Ma finiamola con tutte ste barzellette casati stampa nn aveva figli a meno che nn avesse adottato qualcuno cmq nn mi risulta perché era un depravato che da quello che si legge nn aveva rapporti lui faceva lo spettatore e quando la moglie di è innamorata fi massimo minorenni ha fatto un macello e si è ucciso pure lui

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo tutto.

Anonimo ha detto...

Concordo in tutto !