Sull'ottima testata on line (gratuita, a contributi liberi) www.settimananews.it dei Dehoniani di Bologna , dopo un'intervista sul post-teismo a Claudia Fanti, ne è sta pubblicata un'altra a don Ferdinando Sudati, che ha provocato una pioggia di commenti (alcuni sensati e pertinenti anche quando critici verso il teologo lombardo, altri da tromboni che danno per scontati proprio quei presupposti che il post-teismo ritiene ormai crollati).
Qui di seguito il link all'intervista e un mio commento (che si trova, anche se tra molti altri, anche sul sito del periodico bolognese):
Don, anche tu sei “post-teista”? - SettimanaNews
Un grazie immenso a don Ferdinando Sudati, a Giordano Cavallari e “Settimana News” per questa intervista che dà dignità di parola a uno “scisma sommerso” (Pietro Prini) ormai esteso quanto la cattolicità. E grazie a tutte le persone che sono intervenute al dibattito, dimostrando perciò stesso che esso non è privo di fondamento: non penso, infatti, che esse avrebbero perso tempo ed energie intellettuali per commentare un testo sul terrapiattismo o sulla verginità di Trump.
Se posso dare un contributo telegrafico mi pare che la chiave stia in un bivio iniziale: la Bibbia è un patrimonio di nozioni su Dio, l’uomo, la storia (come ha interpretato la Chiesa dal IV secolo in poi) o di testimonianze viventi, esistenziali, etiche (come a molti biblisti sembra ovvio)? Per citare Galileo Galilei: ci dice “come è fatto il cielo” oppure “come si vada al cielo”? Gesù, in particolare, rivela verità inaccessibili alla mente umana (come insegnato dai Padri e dai Dottori medievali) o incarna con intensità la “via” dell’agape (come a molti biblisti sembra ovvio)? Personalmente ero molto più felice quando la pensavo come il Magistero “infallibile” di Santa Romana Chiesa, ma studiando un po’ di seria teologia ho dovuto ammettere che ero dentro una bolla di consolante illusione. Da quarant’anni ormai ho scelto la verità (che è più degna di qualsiasi falsità, sia pur a fin di bene) e rinunziato al conforto delle bella favola di un Essere infinito “incarnatosi” in maniera unica, inedita, incomparabile e insuperabile in una persona (Gesù di Nazaret) vissuta dopo 13 miliardi e mezzo di vita dell’universo, su un microscopico granello (la Terra) fra miliardi di pianeti facenti parte di una fra miliardi di galassie sparse nello spazio…(Il paradosso è che il titolare di questo miracolo dei miracoli non si è mai dichiarato divino né tale è stato considerato dai discepoli e dagli apostoli per almeno cento anni dal suo passaggio terreno).
2 commenti:
Merita di essere incorniciata, quest'intervista: per spessore, chiarezza, toni pacati ed equilibrati... grazie per averla condivisa.
Bella l'intervista di Sudati !
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