mercoledì 6 giugno 2018

DOPO IL FESTIVAL DI FILOSOFIA-IN-PRATICA A CASTELLAMARE DEL GOLFO (TRAPANI)...

   Forse rendere felice qualcun altro è un modo per avvicinarsi alla propria felicità, soprattutto se questa non è direttamente il fine ultimo di tutto ciò che si mette in opera. E davvero molto vicino alla felicità mi sono sentito in questi giorni registrando la gioia e la gratitudine (talora sin troppo generosa) delle decine di amiche e di amici che hanno partecipato attivamente – provenendo da un po’ tutte le regioni italiane – alla Quinta edizione del Festival di Castellammare del Golfo. 
   Ovviamente il mio primo pensiero va ad Adriana Saieva che mi accompagna e mi sostiene, con silenziosa discrezione,  in queste iniziative; a Giovanna Bongiorno e a Mario Mulé, della “Fattoria sociale Martina e Sara”, che ne condividono il peso e i rischi anche economici; all’editore Crispino Di Girolamo sempre pronto a sponsorizzare, con la sua efficiente equipe, le attività effettivamente formative della coscienza civica; a Rosanna Fasulo e a Ezio Galante, dell’associazione “Siculab”  per l’irrinunciabile servizio organizzativo; alle passate (e, spero, alle prossime !) amministrazioni comunali di Castellammare del Golfo per il contributo finanziario; a Alberto Giovanni Biuso (Catania), Orlando Franceschelli (Roma), Chiara Zanella (Vittorio Veneto), Marta Mancini (Firenze) e Giorgio Gagliano (Palermo) per la competenza e lo spirito di gratuità con cui si sono prestati, senza divismi inopportuni,  a sollecitare e coordinare le riflessioni comuni; a Giorgio Gagliano anche nella sua veste di violinista, quest’anno accompagnato dalla voce di Federica Mantero, dal piano di Claudia Costanzo, dalla danza di Linda Mongelli e dalle proiezioni di Antonino Prestigiacomo; a Rosario Saladino e a Yuri Testaverde, silenziosamente e perennemente vicini per ogni incombenza prevista e imprevista.
     Ma almeno altrettanto sincero va il mio grazie alle persone che ancora una volta, dalla Sicilia e da tutto il Paese, hanno voluto prendere parte al Festival della filosofia d’a-Mare: che senso avrebbe apparecchiare una tavola imbandita con sobrietà e con cura se nessuno poi accogliesse l’invito al banchetto? La partecipazione di tanti iscritti è stata particolarmente significativa per un elemento nuovo nella storia dei Festival organizzati da me prima nelle Marche o poi in Sicilia: quest’anno, tra i nomi dei relatori, mancavano personaggi di richiamo mediatico. Questo aspetto merita una sottolineatura: si è voluto, intenzionalmente e programmaticamente, spezzare l’equazione qualità filosofica = celebrità. L’esperienza ormai più che trentennale di simili iniziative mi ha dimostrato, ad abundantiam, che anche tra i filosofi meritatamente noti al grande pubblico si infiltrano soggetti davvero difficili da apprezzare; così come, tra i filosofi che non frequentano abitualmente i salotti televisivi e radiofonici , ci sono personalità di grande spessore intellettuale, etico e comunicativo. Il loro tratto amichevole, senza boria né complessi di superiorità, è stato riconosciuto ed elogiato da più di uno dei presenti. Per il futuro, breve o lungo che ci sarà concesso, insisteremo su questa strada: non conferenze di nomi necessariamente altisonanti ma pratiche filosofiche in piccoli gruppi che diano a ciascuno – indipendentemente dal proprio grado di istruzione scolastica e dal proprio mestiere quotidiano – la sollecitazione a pensare con la propria testa,a confrontarsi serenamente e liberamente con gli altri, a orientare in maniera più consapevole la propria esistenza e la vita della collettività. 
 Il prossimo appuntamento è a Lovere (sul Lago d’Iseo) dalla sera del 21 agosto al pranzo del 26 agosto 2018. Intanto a Palermo continuano anche in estate gli incontri di filosofia del mercoledìpresso la Casa dell’equità e della bellezza e, in autunno, riprenderanno le cenette filosofiche per non filosofi (di professione) con cadenza quindicinale.
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                                                                Augusto Cavadi

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