sabato 9 gennaio 2021

"I QUATTRO MAESTRI" DI VITO MANCUSO. ANZI, CINQUE.


 L’ultimo libro di Vito Mancuso (I quattro maestri, Garzanti, Milano 2020, pp. 518, euro 19,00) è un volumone che, a prima vista, può scoraggiare il lettore ‘medio’. Ma è un po’ come fare il bagno in primavera: se trovi il coraggio di tuffarti,  poi è tutta una nuotata. Almeno è ciò che è capitato a me: sono stato acciuffato dallo stile quasi colloquiale e ho potuto mollare il tomo solo quando sono arrivato all’indice finale. E’ stato come ascoltare un amico che ti parla di amici comuni, i “quattro maestri” appunto: Socrate, Buddha, Confucio e Gesù (quest’ultimo considerato esclusivamente dal punto di vista ‘laico’ di ciò che la storia ci ha tramandato di lui). 

Ma perché proprio questi quattro e non altri? Per un mix di valutazione storica oggettiva (hanno avuto una rilevanza millenaria e planetaria) e di preferenze soggettive. Comunque direi che qualcuno potrebbe aggiungere dei nomi, certamente non toglierne. Ignorare il profilo biografico e il messaggio di questi quattro grandi uomini renderebbe, infatti, impossibile raccogliere una delle sfide più ardite della globalizzazione: aprirsi all’altro, alla sua cultura, alle sue tradizioni, senza né senso di inferiorità né ancor meno di superiorità. La cronaca politica e sociale quotidiana ci documenta ad abundantiam quanto poco numerose siano le persone in grado di sostenere questa sfida, abbattendo i muri della propria prigione mentale.


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https://www.zerozeronews.it/i-cardini-del-pensiero-socrate-buddha-confucio-gesu/

2 commenti:

Salvatore Fricano ha detto...

Caro Augusto, a me pare che Vito Mancuso abbia voluto completamente rispettare la scelta già operata da tempo da Karl Jaspers quando, nella sua opera 'I grandi filosofi', inserisce proprio Socrate, Buddha, Confucio, Gesù come le 'personalità decisive' per la storia dell'umanità.
Lo stesso Jaspers si era domandato se fosse possibile inserirne altri (come ad esempio Maometto!) e Mancuso lo riconosce:

"Nel grandioso progetto di presentazione del pensiero umano in tutto il suo sviluppo storico, il filosofo tedesco Karl Jaspers collocava all’origine quattro figure, da lui denominate «le personalità decisive» (die massgebenden Menschen): Socrate, Buddha, Confucio, Gesù. Come tutte le scelte che presiedono a una selezione, si tratta naturalmente di una scelta opinabile: perché Socrate e non Platone o Aristotele? Perché Buddha e non Abramo o Mosè? Perché Confucio e non Laozi? Perché Gesù e non Maometto? Jaspers riconosce il problema dicendo che «si sarebbe forse potuto pensare ad altri, come Abramo, Mosè, Elia o Zarathustra, o Isaia e Geremia, o Maometto o Laozi o Pitagora», e lo risolve dicendo che «nessuno di questi ha avuto una portata storica pari, in estensione e durata, a quella dei quattro». Riconosce che c’è un’eccezione, Maometto, al cui proposito però dichiara: «L’unico che esercitò un’influenza storica paragonabile in estensione a quella loro, non vi può essere paragonato quanto a profondità di essenza».8 Io condivido questa scelta, come dimostra il libro che ho scritto, e sono convinto con Jaspers che «l’evidenziazione di quei quattro assume il valore di una chiarificazione della coscienza storica universale»."

E mi pare che da Jaspers prenda anche il disegno di un periodo 'coassiale' della storia, ovvero il periodo che va dal 800 a.C. al 200 a.C., che ha visto il fiorire, quasi soprannaturale, dei 'quattro maestri' (Mancuso) o 'personalità decisive' (Jaspers).
È anche vero che un astioso Costanzo Preve ha delegittimato l'intuizione di Jaspers in quanto il filosofo tedesco non ha spiegato tali eventi:

"A questo punto, uno si aspetterebbe che Jaspers facesse un passo in più, e proponesse un'ipotesi storico-genetica, e quindi ontologico-sociale, di questo miracolo e di queste stupefacenti coincidenze. Niente di tutto questo. Jaspers constata tutto questo, e subito svolazza via parlando d'altro. Evidentemente, un miracolo ha voluto che cadessero dal cielo contemporaneamente in diverse regioni del mondo alcune sublimi teorie filosofiche, da Confucio a Socrate, da Budda a Zarathustra, da Geremia ad Eraclito. Questo silenzio di Jaspers è ad un tempo stupefacente e vergognoso. È stupefacente, perché quando ci si imbatte in una serie di coincidenze ci si aspetterebbe che si facesse come Darwin alle isole Galapagos, in cui la serie di coincidenze osservate porta quasi spontaneamente alla creazione di un'ipotesi teorica, nel caso di Darwin all'ipotesi teorica dell'evoluzione della specie. È vergognoso, perché è vergognoso che si possa sostenere di fatto la teoria per cui le concezioni filosofiche cadono dal cielo. [...] Questo "mistero" è parzialmente spiegato dall'irresistibile antipatia verso Marx e il marxismo coltivata da Jaspers". (SIC!)
C. PREVE, Una nuova storia alternativa della filosofia, petite plaisance, 2013 (senza pagina, versione digitale)

germano federici 1950 ha detto...

Pongo quindi un interrogativo: perché nella scuola italiana di questi quattro non si parla mai, a parte un poco (pochissimo) di Socrate e di Gesù di Nazareth (in modo solo catechetico) e si spendono centinaia di ore per altri autori, magari importantissimi per la letteratura, ma non significativi nella storia del pensiero critico? (ogni riferimento a Dante - e a molti altri - è assolutamente voluto).
germano federici