Cupido è un angelo strano. Prima di far parte della corte celeste del Dio monoteista ha fatto a lungo parlare di sé anche come dio del pantheon latino e, con il nome originario di Eros, dell’Olimpo dei Greci. Annabella Di Vita, in un delizioso libretto fruibile dai 9 ai 99 anni (ma, se forniti di buoni occhiali, anche oltre), Cupido into the wild “ché la dritta via era smarrita” (Amazon Italia, pp. 102, euro 8), ne narra le disavventure incorsegli durante una movimentata missione sulla Terra.
Tutto
inizia dopo il diploma a conclusione del “liceo degli angeli”: per non
lasciarlo disoccupato, san Pietro lo spinge fuori dalla nuvola e lo lascia
atterrare a Palermo, più precisamente sulla discarica di Bellolampo (dove “una
montagna di sacchetti di plastica variopinti attutirono l’impatto col suolo”,
pp. 10 – 11). Il primo incontro è con Virginia, una mantide religiosa
affettuosamente chiamata Manty dagli amici: sarà la sua guida tra i vicoli di
una città da cui spesso si allontanerà per sorvolare l’intera Sicilia (“Che
isola splendida! Di quanto amore avrebbe bisogno? Ce ne vorrebbero mille, di
Cupidi, per ripristinare un accettabile equilibrio”, p. 15).
Ma
ad incuriosirlo è la situazione italiana in genere con le domande che suscita:
ad esempio cosa sia “la politica che da noi in Paradiso non esiste” e che,
probabilmente, è “un ristorante raccomandato dalla guida Michelin, perché si
dice in giro che lì «ci mangiano in molti» o, forse, “una fabbrica di cuoio
funzionante a pieno ritmo” dal momento che “dicono anche che lì «si fanno,
continuamente, le scarpe l’uno con l’altro»” (p. 18).
A
un certo punto della storia Cupido decide di aiutare l’umanità in crisi aprendo
un consultorio per “astratti”. Al suo studio, in cerca di psicoterapia, passano
la Morte, il Sogno, l’Idea (“una tipa interessante, alternativa e ribelle”, p.
58), gli Ideali (“un gruppetto di Cavalieri Astratti in abiti d’epoca”, p. 61),
la Logica (che, per non essere licenziata, è costretta a diventare “l’Illogica
aziendale”, p. 65), il Subconscio (ricettacolo di “brutti ricordi”, “traumi
infantili”, “desideri ambigui”, p. 66), il Tempo (angosciato dall’impossibilità
di conoscersi, dal momento che si percepisce “effimero, profugo in una fuga
senza tregua, impegnato in una corsa senza traguardi”, p. 68).
Intanto
anche la mantide affronta esperienze estreme come il ricovero in un ospedale
per un check-up di routine: “Mentre presentavo le pratiche è arrivato un
signore con la gola tagliata, perdeva fiumi di sangue. Si è presentato al
pronto soccorso e gli hanno detto di sedersi e rispettare il turno. Dopo due
ore di attesa, la testa gli pendeva completamente da un lato. Il medico di
guardia era un ginecologo, non poteva intervenire…”(pp. 71- 72).
Inutile
aggiungere che Cupido, terrorizzato dal transito mondano, chiede e ottiene da
Gesù stesso di ricongiungersi con Amore e con Eros e di tornare in cielo:
“Imbarcatevi tutti e tre sul primo volo
di Rainbow Universal Airlines in partenza dalla terra. Prenotate i posti in
Paradise class, tanto paga papà con la master card Oro” (p. 83). Rimasta sola
sul nostro mondo, Manty decide di diventare vegetariana e- probabilmente non
per caso ! – fu dopo la sua saggia decisione di non divorare altri corpi che “l’amichetto che lei amava da anni,
Mantis Totuccio, si convinse che la mantide era l’unico insetto per il quale
sarebbe valsa la pena di perdere la testa, e le propose di sposarla” (p. 92).
Il racconto si snoda su questo registro umoristico, talora ironico, ma ciò non deve ingannare. Per molti versi, infatti, un po’ come Il piccolo principe di Saint-Exupery, si presta a differenti livelli di lettura: se nell’immediato suscita sorrisi intelligenti, ad una rilettura rivela acute critiche sociali e persino intuizioni filosofiche.
Augusto
Cavadi
Per la versione originale illustrata:
https://www.zerozeronews.it/la-leggenda-di-cupido-e-gli-eterni-misteri-dellamore/
1 commento:
Grazie per questa bellissima recensione di Cupido into the wild "ché la la diritta via era smarrita" Cupido mi aveva suggerito di parlarti di lui, e aveva ragione. Sinceramente grata, Annabella
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