domenica 21 luglio 2019

AGNES HELLER. IN MEMORIA DI UNA DONNA FORTE



Come molti della mia generazione, ho letto alcuni testi della Heller e li ho più volte richiamati nei miei scritti. Spero che se ne sia andata serenamente e, soprattutto, che il suo insegnamento non venga dimenticato almeno sino a quando risulterà necessario.

Da una e-mail del mio amico Germano Federici:
"Leggo sul sito di la Repubblica che è morta Agnes Heller.
Io non l'ho mai studiata in modo approfondito, ma ho avuto modo di incrociare una piccola parte del suo pensiero quarant'anni fa, quando con amici atei e un solo prete affrontammo il tema delle disuguaglianze nella società contemporanea.
Ricordo che l'analisi della Heller concludeva per una distinzione tra bisogni radicali, assolutamente da soddisfare se non si voleva la morte di un uomo (ho bisogno di pane per non morire di fame) e quelli secondari (voglio un'auto, anzi, un SUV, anzi, una Ferrari, anzi....), che la filosofa qualificava come quantitativi (per distinguerli dai primi), impossibili da soddisfare in linea di principio, perché senza limiti. Ricordo che allora noi, credenti e atei, concordammo che i bisogni primari erano quelli ben indicati in Mt 25, 31-46 e sul fatto che uno stato moderno avrebbe dovuto anteporre la difesa dei bisogni primari a quella di qualsiasi altro. Sostenevamo, ad esempio, che sarebbe stato lecito consentire a chiunque di avere una seconda casa, solo quando tutti, ma proprio tutti, a livello globale, avessero avuto la prima. Quando se ne parlava con esterni al gruppo, anche di sinistra, ci guardavano con lo stupore in viso di chi osserva un imbecille. Morirò tale, pur nelle contraddizioni personali".

***

Da un'intervista a Andrea Tarquini su "Repubblica":
Sopravvissuta ad Auschwitz, perseguitata sotto il comunismo, poi estromessa dall'università e diffamata dal regime sovranista di Viktor Orbán, Agnes Heller è stata per generazioni, nel secolo scorso e in questo secolo, la massima grande damee il cervello di punta del pensiero critico e della sfida lucida e senza paura a ogni totalitarismo e ad ogni autocrate. Da poco aveva compiuto 90 anni, era sana e lucida, vivacissima e pronta a nuovi eventi pubblici, anche in Italia. È andata a fare una nuotata nel lago Balaton ma non è tornata, gli amici l'hanno attesa invano a riva poi la polizia ha trovato il suo corpo. Forse arresto cardiaco, l'annegamento è probabile.
          
"Io ormai non ho piú paura per me, se non sono riusciti a eliminarmi nella fabbrica della morte nazista né a farmi tacere sotto l'impero sovietico, non ci riusciranno neanche i sovranisti. Ma ho paura per il mondo, per adulti e giovani di oggi e di domani", mi disse nel nostro ultimo colloquio nella sua semplice abitazione in riva al Danubio, chiaccherando vivacissima e offrendomi gentile un whisky. "Ho paura per le nuove generazioni, perché i sovranisti, come Orbán da noi, Kaczynski in Polonia, o i loro alleati in Italia e Francia, sono adesso alleati insieme per conquistare l'Europa ed estirparne i valori democratici e l'abitudine a decenni di pace. Ma il loro successo si basa su nazionalismi feroci e aggressivi, che domani potrebbero facilmente divenire contrapposti. E allora un rischio di guerre in Europa, per la prima volta dalla fine delle guerre balcaniche iniziate da Milosevic, potrebbe divenire concreto, reale, minaccioso".


Dal blog www.augustocavadi.com

1 commento:

Maria D'Asaro ha detto...

Grazie del ritratto a tutto tondo di una donna splendida come la Heller, che ricorderò anche nel mio blog.