Ci sono molte maniere per livellare – omogeneizzandole – le tradizioni culinarie dei vari Paesi. Tra queste strategie (non proprio disinteressate: Mc Donald o KFC lo attestano) domina l’elevazione all’ennesima potenza delle carni. La Sicilia non fa eccezione rispetto a questo risvolto della globalizzazione. Sino ai tempi dei miei genitori – media borghesia professionale – la dieta settimanale prevedeva il consumo di carne una volta la domenica (un lusso che la maggioranza della popolazione poteva permettersi solo poche volte l’anno). Per il resto? Cereali, uova, formaggi, ortaggi, verdure, frutta… venivano cucinati in maniera tanto fantasiosa quanto appetitosa. Oggi mangiamo proteine animali in cento modalità, dal prosciutto del sandwich mattutino alla fettina del pranzo sino al salame della sera. Con che effetti sul benessere degli altri esseri senzienti, dell’equilibrio ecologico e della nostra stessa salute psico-fisica?
Augusto Cavadi
“Gattopardo/ Sicilia”
Ottobre 2025
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